Scheda tecnica

Titolo: Niente di nuovo sul fronte occidentale
Titolo originale: Im Westen nichts Neues
Regista: Edward Berger;
Soggetto: Erich Maria Remarque
Sceneggiatura: Edward Berger, Ian Stokell, Lesley Paterson;
Fotografia: James Friend;
Montaggio: Sven Budelmann;
Musiche: Volker Bertelmann;
Scenografia: Christian M. Goldbeck, Ernestine Hipper;
Costumi: Lisy Christl;
Paese di produzione: Germania;
Anno di produzione: 2022;
Durata: 147’;
Genere: drammatico, bellico, storico
Casa di produzione: Amusement Park
Generalità

«Egli [il protagonista] cadde nell’ottobre 1918, in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.»
Erich Maria Remarque “Niente di nuovo sul fronte occidentale”
Queste sono le ultime parole del romanzo di Erich Maria Remarque del 1928 da cui l’omonimo film è tratto. L’opera, di origine tedesca, vincitrice del premio Oscar 2023 come miglior film internazionale, descrive senza censure la terribile vita dei soldati durante la prima guerra mondiale.
Sinossi
Ci troviamo in Germania. La storia si apre nel 1917, a guerra iniziata, due anni prima dell’armistizio, con la presentazione dei personaggi principali: Paul Bäumer (protagonista, interpretato da Felix Kammerer), Albert Kropp (Aaron Hilmer), Franz Müller (Moritz Klaus) e Ludwig Behm (Adrian Grünewald), quattro compagni di scuola, desiderosi di entrare a far parte dell’esercito tedesco. L’avventura valorosa a cui pensano di andare incontro, in parte per la pressante coercizione dei funzionari scolastici, non si rivela essere al pari delle aspettative. Costretti a pensare che si tratti di un gesto eroico, cadono nella trappola del fronte. Inizia così la storia tragica dei giovani, che si rivela mezzo (o pretesto) per raccontare nei minimi catastrofici dettagli la realtà della guerra di trincea al confine Germania-Francia. Lo spettatore si trova catapultato sul fronte assieme al protagonista Paul, obbligato a vivere con lui tutte le perdite, le ferite e le agonie del combattimento.

scena di Niente di nuovo sul fronte occidentale
credits
Meritati riconoscimenti
La colonna sonora è solenne quanto le immagini, grazie al lavoro attento di Volker Bertelmann, che ha reso possibile la candidatura all’Oscar 2023. Il compositore ha affermato:
“C’erano così tanti spari che, piuttosto che spalmare la musica sotto le esplosioni, ho cercato di inserirla in altre parti“.
Ed è proprio questo che ha creato: una bellissima sincronia di violenza, speranza ed eleganza, riassunta in 24 brani.
- Remains (2’58’’)
- Uniform (1’49’’)
- Rain & Night (1’21’’)
- Flares (1’35’’)
- Buried & Found (2’52’’)
- Dog Tags (1’28’’)
- Ludwig (1’58’’)
- Comrades (3’55’’)
- Search Party (2’17’’)
- 72 Hours (1’19’’)
- Tanks (1’46’’)
- War Machines (2’03’’)
- Retreat (1’46’’)
- Bomb Crater (3’40’’)
- Night Fires (1’31’’)
- Scarf (54’’)
- Tjaden (1’29’’)
- Fear of What is Coming (1’16’’)
- Kat (1’11’’)
- No End (4’23’’)
- Last Combat (4’47’’)
- Making Sense of War (2’26’’)
- All Quiet On the Western Front (2’39’’)
- Paul (1’43’’)
credits: Thriller soundtrack music Youtube
La scenografia di Christian Goldbeck e Ernestine Hipper è valsa al film un’ulteriore vittoria agli Oscar 2023.
L‘elemento più mozzafiato dell’intera visione però è la fotografia di James Friend, anch’essa vincitrice dell’Oscar lo stesso anno e del BAFTA Award.

credits
In mezzo al sangue, al fango ed al generale elogio all’orrore che l’opera incarna, troviamo una cinematografia potente e semplicemente splendida. Le inquadrature, tra sconfinati campi larghi e drammatici primi piani, sono inondate di colori freddi e profondi.
Ogni elemento spinge verso una totale immedesimazione nel ruolo di questi inconsapevoli giovani soldati, ingannati e persuasi ad uccidersi a vicenda per un “bene superiore”.
Conclusioni letterarie
«[…] siamo divenuti accorti come mercanti, brutali come macellai. Non siamo più spensierati, ma atrocemente indifferenti. Sapremmo forse vivere, nella dolce terra: ma quale vita? Abbandonati come fanciulli, disillusi come vecchi, siamo rozzi, tristi, superficiali. Io penso che siamo perduti.»
Erich Maria Remarque

Autrice: Eleonora Mastantuono
Approdata a Radio Eco come blogger per trovare una collocazione concreta a tutti i miei pensieri.
Collaboratrice per la rubrica “CinefiLife”, nella speranza di trasmettere una passione che arde di essere condivisa.
Come Guido dell’8 1/2 felliniano “Non ho proprio niente da dire. Ma lo voglio dire lo stesso.”