Uno dei miei posti preferiti al mondo è il supermercato. Mi piace perché, per un momento, le persone entrano e si dimenticano dei propri problemi, concentrati a scegliere la verdura migliore o a discutere col figlio che vuole le merendine anche se gli fanno male. Ma, soprattutto, perché non prestano attenzione all’altra gente che sta intorno; potresti vagare tra le corsie in pigiama, non ti noterebbero e non ti giudicherebbero. Forse è anche per questo che ci scontriamo con i carrelli oppure li abbandoniamo nel mezzo della corsia non curanti che possa dar fastidio o meno; perché pensiamo di esser soli.
Personalmente ci vado perché in qualsiasi condizione mentale io mi trovi, ne esco sempre migliore: che sia triste, annoiata oppure in cerca di idee per la mia cucina, torno a casa sempre diversa. Qualche giorno fa ero al mio supermercato preferito e, non volendo, ho sentito metà di una conversazione tra due ragazzi al bancone del pane: ”Non lo prendere, siamo pieni di pane che ci ha dato anche tua mamma… Non so che farci, mi tocca buttarlo”.
E’ scattato qualcosa dentro di me che mi ha fatto lasciare lì la spesa che avevo fatto, andare di corsa a casa e mettermi a creare dei piatti con le cose avanzate. EcoGusto in radio oggi vi fa riciclare il pane avanzato con qualche ricetta sfiziosa!

Antipasto/Primo: pappa al pomodoro. Molti lo considerano in realtà un primo piatto, ma io trovo che servire una porzione abbondante riempia subito non lasciando spazio alle altre portate; un assaggio ben servito va più che bene. Ci sono diverse varianti di questa ricetta, ve ne consiglio due versioni, una prestatami da una mia amica e l’altra più leggera che mi appartiene. Nella prima fate a fette e mettete in padella con il sugo di pomodoro e un cucchiaino di concentrato; man mano che cuoce lo rimbeccate con il brodo vegetale o di carne. Fiamma bassissima per un’oretta e via di scarpetta. La seconda versione è più light e la preferisco perché mi fa sentire ogni componente del piatto: preparo abbondante sugo di pomodoro e poi ci verso il pane precedentemente ammollato in acqua e se volete un po’ di latte; dopo di che lo verso ben strizzato e mescolo per amalgamare tutto, condisco e via su una forchetta. Io ci metto poi un tocco gourmet con della stracciatella sopra, ma chi sono io per influenzarvi così.
Secondo: filetto di branzino in crosta di pane. Frullate il pane con olio, sale, se vi piace anche del prezzemolo e la buccia di un limone. Preparate i filetti del branzino e ricopriteli con la panatura. Condite con un filo d’olio la parte sopra e via in forno a 180° per 25 minuti.

Dolce: pain perdu. Per quattro fette di pane spesse 1,5 cm, mettete in una ciotola due uova, 150 ml di latte e un cucchiaio di miele; se ne volete di più andate di matematica proporzione. In una ciotola sbattete le uova con il latte e il miele, fate scaldare una padella antiaderente, immergete le fette di pane nella ciotola fin tanto che non si ammorbidiscono e mettetele in padella. Fate dorare e servite con il miele o lo sciroppo che più vi piace. Io vado matta per la frutta, quindi faccio una riduzione di quella che mi va con acqua e miele per poi versare il tutto sul pane. Al bacio.
Mi piacerebbe avervi convertito al “riciclarianesimo”, ma so che a volte è difficile; il trucco è vedere le cose da un’altra prospettiva e creare qualcosa dal niente che parli di voi. Come sempre mi trovate qui.

Federica: laureanda alla magistrale di lingue, letterature e filologie euroamericane. Fin da bambina sono passata da una famiglia all’altra e cresciuta in un ambiente cosmopolita in cui l’unica costante era la tavola e il cibo che univa e curava ogni male dell’anima. Porto con me tradizioni sudamericane e italiane che si sono trasformate in desiderio di sperimentare, provare e creare avendo anche poco e niente in dispensa. Ho un palato sopraffino e la cucina è l’unica cosa che mi tranquillizza perché mi permette di dare forma ai miei pensieri e trovare un posto che gli appartenga sia nella mia mente che nel mondo. I miei inviti a cena sono sempre un’esperienza sensoriale. Pronti per alzarvi dalla mia tavola con la pancia piena? Se avete bisogno e non mi trovate, non cercatemi in un sogno, ma qui su Instagram.