Con l’Innamorato abbiamo avuto un momento di felicità, cullati da relazioni amorose plurali. Però il sei non è l’otto, le quattro forze non sono perfettamente equilibrate, e dobbiamo rimetterci in viaggio. Dobbiamo salire sul Carro, che nei tarocchi è la carta più attiva, essendo il 7 anche un numero primo. E’ la carta dell‘azione, quella che, forte dei traguardi raggiunti, ha più energia per partire e darsi da fare: è il vincitore che sa di essere quasi arrivato.
There are problems in these times
But, ooh, none of them are mine
Oh, baby, I’m beginning to see the light
Lou Reed
Nella nostra cultura quest’energia è stata stereotipata nella mascolinità tossica del patriarca, e nella retorica della competizione capitalista. Moses Sumney critica questo concetto di virilità da guerriero e conquistatore, che non riconosce come suo:
Cheers to the patriarchs
And the marble arch
Playin’ the part
The gatekeeper’s march
Desperate for passing grades
The virility fades
You’ve got the wrong guy
You wanna slip right in
Amp up the masculine
You’ve got the wrong idea, son
Dear son
We pick our own prisonsMoses Sumney
To stake dominion over all that one surveys
Is the virile, viral way
Il Carro dei tarocchi rappresenta quindi molto bene l’energia del colonizzatore e del cacciatore, pronto a conquistare natura e culture diverse, perché non riesce a fare pace con le forze che definisce come femminili:
È dura per te
Che sei nato guerriero
Per te ci vuole l’Africa
Di tam tam e zulù
E un libro di Hemingway
Per non pensarmi piùI grandi cacciatori
Non fanno mai errori
E nella giungla dei momenti neri
Cacciano i dubbi, cacciano i pensieri
E finalmente soli
Non hanno più paure
Niente donne mangiauomini
Ma elefanti ed ippopotami
Alain Chamfort, Serge Gainsbourg, Sergio Bardotti & Nini Giacomelli
Di conseguenza il Carro, in una lettura di tarocchi, può avere una forte valenza negativa: dobbiamo stare attenti a volere troppo e ad essere così aggressivamente sicuri di noi, perché
Hubris is a bitch
Florence Welch
Per evitare questo errore, dobbiamo guardare la carta con attenzione. Le ruote del Carro non si muovono, ma sono saldamente ancorate al terreno: possiamo illuderci di essere noi a farlo andare avanti, ma il suo movimento è quello della Terra, che si sposta insieme agli altri pianeti:
I can do anything
No one is stopping me
But I’ve got the weight of the planets
I’ve got the weight of the planets, I’m lost
Aldous Harding
E voi? Dove vi state dirigendo? Riuscite a tenere i piedi per Terra, a non fare coincidere la vostra forza vitale solo con la vostra individualità?

Autrice Alessandra Pafumi
Studentessa di biologia marina nata nel 1997. Se diventa ansiosa per nascondersi vorrebbe un tatuaggio, ma quando deve progettarlo poi non ci riesce mai. Gioca a fare la blogger e la speaker per RadioEco dal 2019. Conduce Disconnected con Giulia Greco.