Cosa fare tre giorni a L’Aia?
In questo nuovo articolo della rubrica “Il mappamondo” conosceremo meglio L’Aia, una città dell’Olanda Meridionale, in cui sono stata per un viaggio di tre giorni. L’Aia è la terza città del Paese per numero di abitanti (565 700 circa) preceduta da Rotterdam (664 310 ca.) e Amsterdam (921 400 ca.).

Primo giorno
Io mi trovavo a Parigi quando sono partita per L’Aia. Poiché non sembrava una città facilmente raggiungibile dalla capitale francese, il modo più efficiente per arrivarci è stato prendere un autobus. Ė possibile infatti scegliere un bus che parte la sera e arriva la mattina seguente. Il viaggio è piuttosto stancante, perché dura circa otto ore, ma viaggiando di notte si evita di perdere un’intera giornata negli spostamenti e si può dedicare quel giorno a visitare la città. Un aspetto negativo del bus è la sicurezza perché ovviamente è meno controllato rispetto ad un aereo: infatti durante il viaggio mi hanno rubato lo zaino, in cui tenevo tutto il necessario per quei tre giorni. Il mio consiglio, se consentito dalla compagnia del bus, è quello di portarsi le proprie valigie all’interno del bus e di non riporle nello scompartimento apposito sottostante.
Una volta arrivati a L’Aia e sistemate le vostre valigie nell’alloggio potete iniziare il vostro tour. A pranzo, se avete bisogno di una pausa veloce, potete mangiare delle patatine fritte e un broodje. Tipico è il broodje frikandel: un panino con dentro una frikandel, che è simile a un wurstel fatto di carne macinata finemente (di solito un mix di pollo, maiale e manzo), speziata e fritta. Spesso la carne viene servita con maionese, ketchup o salsa al curry e/o cipolle tritate crude, a scelta dei propri gusti. Questo mix di salse e cipolle è noto come “speciaal”, quindi se chiedete un “broodje frikandel speciaal”, ti danno il panino con tutti questi ingredienti, senza che dobbiate scegliere il condimento. Il pomeriggio vi suggerisco di salire sulla Uitzichtpunt Binnenhof, una struttura di ferro gialla a più piani, che si trova al centro di L’Aia, e da lì avrete una bella vista dall’alto della città, grazie alla torre di osservazione alta 28 metri. La scala gialla canarino è pensata per attrarre visitatori, ora che l’adiacente Binnenhof (complesso architettonico sede del parlamento olandese e degli incontri degli Stati Generali) è ancora chiuso per ristrutturazione.

Secondo giorno
Il secondo giorno potreste visitare Amsterdam, che dista 40 minuti in bus da L’Aia, ma si può raggiungere anche in treno. Recatevi al mercato dei fiori: un mercato all’aperto composto da tante bancarelle dove si possono comprare numerose specie floreali, tra cui spiccano i tulipani, semi floreali o piante e tanti souvenir. Se avete poco tempo per visitare Amsterdam, optate per girare per le vie della città anziché dedicarvi ai musei. Il museo di Van Gogh è considerato una tappa obbligatoria in questo itinerario e quindi per quest’ultimo potreste fare un’eccezione. Amsterdam è celebre per i suoi canali, intorno ai quali si sviluppa l’intera città. Tra i luoghi più caratteristici c’è il Quartiere Rosso, situato nella parte più antica della città. Proprio lì si trova la statua di Alida Margaretha Bosshardt, ufficiale olandese dell’Esercito della Salvezza, nota per il suo impegno a favore delle persone emarginate, in particolare quelle che vivevano e lavoravano nel quartiere a luci rosse. Uno dei simboli di Amsterdam è la bicicletta: infatti oltre a quelle tipiche che troviamo a decorare la città, tante persone le usano per spostarsi: molto più comoda rispetto alla macchina per via dei canali della città. Anche ad Amsterdam è tipico mangiare patatine fritte, waffles e pancakes con varie salse.

Terzo giorno
Il terzo giorno andate alla scoperta delle strade e delle stradine di L’Aia. Non c’è niente di meglio che conoscere una città camminando. Per godersi una pausa vi consiglio di provare il kibbeling: un piatto tipico olandese che consiste in pezzi di pesce bianco, solitamente merluzzo, impanati e fritti, serviti con una salsa all’aglio o maionese. È un cibo da strada molto popolare nei Paesi Bassi, spesso venduto presso bancarelle di pesce o nei mercati. Il pesce viene tagliato a pezzi di dimensioni mordi e fuggi, impanato e fritto fino a diventare croccante. È conosciuto per il suo interno tenero e sfogliato e l’esterno croccante. Se vi trovate nei Paesi Bassi o state pianificando una visita, provare il kibbeling è assolutamente un’esperienza da non perdere. A L’Aia, infatti, mangiare pesce è molto comune.
Il pomeriggio dedicatelo al mare: la città si affaccia sul Mar del Nord. Potete trovare un lungomare bellissimo ed attivo anche d’inverno: ci sono bar, ristoranti, street food e tanta musica. Su un ponte in mezzo al mare si trova anche una ruota panoramica, la SkyView de Pier, su cui possiamo salire e vedere il panorama dall’alto. La spiaggia è molto grande, infatti vi troviamo bar e saune. L’acqua del Mar del Nord, soprattutto in inverno, è molto fredda ma è possibile fare una sauna prima di immergersi in mare. Inoltre sulla spiaggia sono presenti degli scogli da cui alcune persone pescano. Vale la pena spendere un pomeriggio o un’intera giornata a visitare la spiaggia di L’Aia.
Curiosità e consigli
- Il nome originale di L’Aia è Den Haag perciò non vi preoccupate se, per esempio, nei biglietti dei trasporti non trovate scritto “L’Aia”.
- L’Aia è una città abbastanza piccola e non è difficile spostarsi a piedi ma per raggiungere le zone più lontane è più pratico usare la tram.
- Io sono stata a L’Aia a inizio febbraio, il che è stato una complicazione per il freddo perché stare all’aperto con quella corrente di aria fredda e vento era difficile. Credo che l’inverno non sia il periodo più adatto per visitare l’Olanda. Sarebbe stato bello andare in un altro periodo, non solo per il clima, ma anche per vedere un ambiente più colorato. Per esempio la fioritura dei tulipani comincia a fine marzo e si protrae fino a fine maggio.
- Un’alternativa rispetto al restare a L’Aia il primo giorno potrebbe essere andare a visitare Rotterdam. La distanza è circa di 24 chilometri e per questo tante persone che vivono a L’Aia lavorano a Rotterdam, dove sembra ci siano più opportunità di lavoro.
- Le patatine fritte vengono spesso accompagnate con la salsa “oorlog“, è una delle combinazioni di salse più tipiche e particolari dei Paesi Bassi, molto amata nei chioschi di street food. La salsa tipicamente è formata da: pindasaus (salsa di arachidi calda, densa, dal sapore forte, tipica della cucina indonesiana), maionese e/o cipolla cruda tritata (spesso sopra le due salse per un contrasto fresco e pungente). Si chiama “oorlog” (ovvero “guerra”) per via dell’aspetto caotico e “violento” della combinazione di salse mescolate tra loro: visivamente disordinata ma dal gusto sorprendentemente equilibrato. È un mix di dolce, salato, grasso e croccante, che rappresenta bene la creatività olandese nel comfort food.

Autrice: Asia Panucci
Mi chiamo Asia, ho 21 anni e frequento il primo anno di DISCO, spettacolo e comunicazione a Pisa. Ho scelto di scrivere una rubrica che riguarda i viaggi, in Italia e all’estero, perché mi piace tanto viaggiare (oltre a questo mi piace anche il cinema, il teatro e i libri) infatti ho già partecipato a due Erasmus in Spagna e in questo momento sto partecipando al terzo. Questa rubrica si occuperà di consigli su viaggi, curiosità sui luoghi da visitare e tips sul viaggio. A volte ci saranno delle piccole interviste alle persone che hanno viaggiato o vissuto in una città di cui si parla all’interno dell’articolo. Spero che questa rubrica incuriosisca chi non ha mai avuto la passione per viaggiare e rafforzi la voglia di viaggiare a chi già ce l’ha, proponendogli anche uno spunto per futuri viaggi. Buona lettura.
Link del precedente articolo: Messico