Nel panorama del cinema di fantascienza contemporaneo, Arrival (2016) di Denis Villeneuve si distingue per il suo approccio intellettuale e filosofico al tema del primo contatto con una civiltà aliena. Lontano dall’estetica fracassona e dall’azione frenetica che spesso caratterizzano il genere, il film si immerge in una riflessione profonda sul linguaggio, il tempo e la percezione della realtà. Vediamo insieme perché.

La trama e il concetto di comunicazione
La storia segue la linguista Louise, chiamata a decifrare il linguaggio di misteriosi visitatori extraterrestri che hanno posizionato dodici imponenti astronavi in diverse zone del pianeta. Man mano che la tensione cresce, le nazioni cercano di interpretare le intenzioni degli alieni, mentre Louise, insieme al fisico Ian, tenta di trovare un metodo per comunicare con loro.
Il cuore pulsante del film è proprio il linguaggio: non solo come strumento di comunicazione, ma come chiave per comprendere il modo in cui una civiltà percepisce il mondo. L’idea centrale si basa sull’ipotesi secondo cui il linguaggio che utilizziamo modella il nostro pensiero e la nostra esperienza della realtà.
Gli alieni, chiamati Eptapodi, non usano una scrittura lineare, bensì simboli circolari che rappresentano concetti complessi in un’unica immagine. La loro lingua non segue un ordine temporale sequenziale, suggerendo una visione del tempo non lineare. L’apprendimento di questa lingua porterà Louise a una scoperta sconvolgente.

Tempo, destino e libero arbitrio
Arrival si sviluppa come un puzzle che si ricompone lentamente, rivelando il suo significato più profondo. L’acquisizione della lingua eptapodiana da parte di Louise le permette di percepire il tempo in modo diverso: il futuro non è un’incognita, ma qualcosa di già scritto. Questo solleva domande filosofiche fondamentali. Se potessimo vedere il nostro destino, sceglieremmo comunque di viverlo?
Le visioni di Louise, inizialmente frammentarie e incomprensibili, si rivelano essere anticipazioni di eventi futuri. Qui il film sfida lo spettatore con un dilemma esistenziale: sapere in anticipo il dolore che ci attende rende meno significativo il percorso? Louise abbraccia il suo destino, accettando di vivere un amore destinato a finire e la perdita della propria figlia. Il film suggerisce che il valore della vita non sta nella sua durata o nel suo finale, ma nella qualità dell’esperienza vissuta.

Un’interpretazione umanistica della fantascienza
Arrival è un esempio perfetto di fantascienza “umanistica”, in cui gli elementi alieni e tecnologici sono al servizio di una riflessione più profonda sulla condizione umana. Il regista canadese costruisce un’atmosfera sospesa, enfatizzata dalle musiche ipnotiche e da una fotografia che gioca con tonalità fredde, amplificando il senso di mistero e meraviglia.
La comunicazione è il fulcro del film: non solo tra umani e alieni, ma anche tra gli stessi esseri umani, spesso divisi dalla paura e dalla diffidenza. Il film mostra come il linguaggio possa essere uno strumento di connessione, ma anche di separazione, e come la comprensione reciproca sia essenziale per superare i conflitti.
Conclusione
Denis Villeneuve ci regala un’opera che va oltre il genere, trasformando il tema del primo contatto in una meditazione sul tempo, sul destino e sulle scelte che danno significato alla nostra esistenza. Arrival non è solo un film di fantascienza, ma un invito a guardare oltre i limiti della nostra percezione, ricordandoci che il vero viaggio non è nello spazio, ma dentro noi stessi.
link per vedere il film su Prime Video
AUTORE
NAVID ROOHOLAMIN

Ciao! Sono uno studente di Scienze per la Pace. I miei hobby sono il cinema (sennò non sarei qui), il calcio, la musica e mi interesso molto al tema dei diritti umani. A proposito il mio sogno è quello di diventare un giornalista per mettere in luce e far conoscere agli italiani le situazioni mondiali che mi stanno a cuore che magari comunemente non è facile sentire. Credo inoltre che il cinema sia un grande strumento per diffondere degli ideali e delle idee al mondo, ed è proprio questo che mi ha portato ad appassionarmici. Spero di trasmettervi anche solo una parte della mia passione =)
link al mio precedente articolo: https://radio-eco.it/wp-admin/post.php?post=69403&action=edit
Intrigante!! L’articolo incuriosisce la visione del film!