L’intensità della pioggia caduta giovedì 13 e venerdì 14 marzo ha inaspettatamente causato l’innalzamento d’acqua dell’Arno, rendendo il maltempo uno dei Trending Topic più diffusi nei media. Ora che il peggio è passato, vediamo insieme cosa è successo, e come il fiume che attraversa la nostra città universitaria abbia reagito al grande volume della pioggia.
GLI AVVENIMENTI:
Ormai si è ben consapevoli che la Toscana affronta frequentemente i gravi effetti del maltempo causato dall’elevato livello di precipitazioni durante la stagione invernale-primaverile. Infatti, secondo la ricerca condotta dal Consorzio Lamma, ci sono stati 6 eventi alluvionali in soli 18 mesi, l’ultimo dei quali è stato provocato da piogge eccezionali cadute in un intervallo temporale ristretto. In particolare, la stessa organizzazione ha rilevato che “A Firenze Peretola nella sola giornata del 14 marzo, sono stati registrati 105 mm di pioggia, più di quanto piove nell’intero mese di marzo; durante tutto il peggioramento (dal 12 al 14 marzo) ben 163 mm.” La quantità e la concentrazione di pioggia hanno pertanto contribuito all’innalzamento d’acqua dell’Arno, causando anche l’inondazione di San Piero a Sieve.

E GLI EFFETTI
La gravità della calamità naturale comporta l’effetto domino (Domino effect) da cui deriva una serie di reazioni a catena. Nonostante non ci fossero feriti, Eugenio Giani, il Presidente della Regione, ha stimato che l’estensione dei danni ammonterebbe a 100 milioni di euro. È evidente che questa cifra rappresenti i danni legati alle infrastrutture e alle abitazioni dei cittadini, che in alcuni casi sono stati costretti a delocalizzarsi per la loro sicurezza. Alcuni effetti devastanti sono ulteriormente estesi all’industria agricola – protagonista cruciale nell’economia toscana. Quindi, veniva alla luce la necessità di rivolgersi al Governo per dichiarare subito lo stato di emergenza nazionale.
I PROVVEDIMENTI E LE RISPOSTE
Nonostante ciò, l’avviso anticipato dell’allerta meteo e l’ottima pianificazione dei provvedimenti di sicurezza sono stati essenziali a gestire la situazione. Il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha dato un’ordinanza di sicurezza per tutti i cittadini pisani; la scelta costituiva la sospensione delle attività didattiche presso le scuole e gli atenei della città. Inoltre sono state chiamate le forze d’ordine, affinché potessero installare dei panconcelli e paratie sulle spallette dei Lungarni; gli stessi organi statali hanno imposto il divieto d’accesso ai ponti, tranne il ponte delle Bocchette, fino al miglioramento delle condizioni meteorologiche. L’implementazione di questi provvedimenti e il loro successo ben dimostra il livello di preparazione da parte degli enti pubblici al fine di pubblica sicurezza.
L’autore
Mi chiamo Panagiotis e studio Scienze Politiche all’Università di Pisa. Faccio parte della redazione che si occupa degli eventi, perché vorrei raccontare la mia partecipazione a vari eventi durante il mio percorso universitario. Personalmente questa decisione mi aiuterebbe a migliorare la mia competenza osservativa, nonché la capacità di promuovere alcune attività attraverso la pubblicazione su questo sito. Non vedo l’ora di tenervi aggiornati su più cose in programmazione! Leggi l’ultimo articolo che ho pubblicato.