In questa nuova tappa in giro per il mondo scopriremo un Paese grandissimo e variegato. Grazie alla disponibilità di due miei amici potremmo conoscere meglio il Messico con una doppia intervista!
Ma prima conosciamo meglio le nostre guide.
Ciao, presentatevi pure.
Nacho: Ciao, sono Nacho, ho 21 anni, studio Belle Arti all’Università Politecnica di Valencia e sto seguendo un corso di doppiaggio perché nel futuro mi piacerebbe lavorare nell’animazione cinematografica. Nel mio tempo libero mi piace leggere, interessarmi alla biologia e fare illustrazioni artistiche riguardanti essa.
Sheyla: Ciao, sono Sheyla, ho 24 anni, sono musicista e sto continuando a studiare pianoforte all’Università, vicino a Valencia. Studio pianoforte da quando ho 8 anni. Mi piace cantare, fare trekking, stare nella natura, leggere e informarmi sulla mitologia greca. Mi piacciono molto le lingue e sono anche già laureata in relazioni internazionali.
Entrambi siete del Messico, però vivete a 1671,1 km secondo Google Maps, come sono le vostre abitudini culinarie?

Nacho: Io vivendo a Cancún non posso parlare di cibo tradizionale perché è una città “a misura di turista”. Il cibo yucateco, che si può trovare a Cancún, però, ha alcuni piatti tipici come la cochinita pibil (carne di maiale con una salsa di achiote con cipolle). In alcuni di essi è usuale inserire chile habanero (uno dei peperoncini più piccanti al mondo). In due occasioni differenti ho vissuto a Città del Messico, per un totale di nove anni, e lì sono molto tipici i locali che vendono quesadillas (tortilla di mais o farina con formaggio) e tacos. I più comuni sono i tacos di cochinita pibil.
In alcune regioni del Messico esistono opinioni contrastanti su come debba essere preparata una quesadilla: per alcuni, il formaggio è un ingrediente imprescindibile, mentre per altri non è necessariamente obbligatorio. Questo è curioso, considerando che la traduzione di queso è proprio formaggio, il che farebbe pensare che esso debba essere sempre presente. Personalmente adoro i chilaquiles: totopos (tortilla fritta tagliata in triangoli) con formaggio e salsa cucinata (pomodori verdi e peperoncino serrano). Per dare un tocco personale ognuno ci può aggiungere un condimento che preferisce. Un altro ingrediente essenziale nella cucina messicana è il huitlacoche, un fungo che cresce nel mais, che si può aggiungere alla quesadilla.
Sheyla: Io vivo in Oaxaca, a Tlaxiaco, e lì la cucina è molto variegata. Si predilige la verdura rispetto alla carne e si consumano anche insetti. Io ho solo assaggiato le chicatanas (formiche) e i chapulines (cavallette), che sono un po’ piccanti. Alcune persone mangiano anche i gusanos (bruchi) e con essi si può fare una salsa che si usa molto per accompagnare frutta e verdura. Nella mia città abbiamo avuto un’influenza francese e quindi i piatti sono agrodolci: una delle mie preferite è la salsa agrodolce (preparata con pomodori e mandorle). Mi piace anche la sopa rellena, una zuppa con pasta, pane e verdure. Una pietanza particolarmente buona è il mole negro (un piatto con molta frutta, diversi tipi di peperoncino e moltissime spezie). Penso che il mole negro rappresenti a pieno i sapori di Oaxaca. Tra gli altri piatti tipici troviamo quesadillas, entomatadas, tamales, pozole. Si consumano molti funghi e erbe silvestri, che apportano ferro nell’organismo. Nella mia città producono una birra che è simile alla BurroBirra di Harry Potter, che non ha molto alcool e quindi possono bere anche i minorenni. Questa birra viene dalla tradizione tedesca.
Il Messico non è conosciuto solo per il suo cibo, ma anche per le sue attività. Cosa possiamo fare per divertirci lì?

Nacho: A Cancún, essendo una destinazione turistica, è facile incontrare attività pensate per i visitatori, soprattutto sport estremi, in particolare quelli acquatici. È possibile partecipare a sessioni di trekking, esplorare la giungla o praticare kayak. Di fatto anticamente i Maya praticavano qualcosa di simile a quello che attualmente si chiama kayak. Quindi oggi si conserva un po’ questa tradizione: anche io ho partecipato a questa attività.
Sto pensando a qualche festività tipica ma a Cancún non ce ne sono.
Sheyla: Nella mia città purtroppo non ci sono molte attività da poter fare. Io vi consiglierei di andare alla capitale di Oaxaca1 dove sempre è possibile partecipare a delle attività, come per esempio le verbenas all’aria aperta che sono feste popolari. Visitando questa città, puoi trovare tanta vita, tanta tradizione, tanto colore e tanto cibo. A Tlaxiaco, invece, si possono visitare resti archeologici e fare trekking. Qui si trova una cappella aperta , considerata la più grande dell’America Latina. Negli ultimi tempi è diventato comune il jaripeo, uno sport in cui i partecipanti cercano di rimanere in sella a un toro il più a lungo possibile. Oltre a ciò stanno nascendo molti movimenti di charros, i tradizionali cowboy messicani. Per gli amanti della natura e dell’avventura, le montagne offrono percorsi ideali per il biking e l’esplorazione di grotte: sono presenti misticismo ed antiche leggende popolari. Alcuni sentieri, infatti, sono stati creati appositamente per raggiungere quelli che vengono considerati luoghi “magici” della regione.
Tra gli eventi più importanti, la festa del patrono è ad agosto e ad ottobre ed è interamente finanziata da una sola persona, che ogni anno è differente. A febbraio, invece, si festeggia il carnevale. Tlaxiaco è una città con una forte vocazione artistica, perciò vengono spesso organizzate esposizioni di arte, in particolare di arte murale. Infine, i balli e la musica di folklore sono elementi essenziali della cultura locale, molto amati dalla gente del posto.


Foto di Sheyla Ramirez Foto di Nacho Soberon
Abbiamo conosciuto alcune delle attività che possiamo praticare in Messico. Ora andiamo a conoscere i punti in cui si concentra la cultura messicana: i musei.
Nacho: Tra Cancún e Isla Mujeres (una isola che si trova molto vicino a Cancún) c’è un museo sott’acqua che ospita una serie di sculture a grandezza naturale, create da un artista che le mise lì come attrazione turistica. Sebbene non I’abbia ancora visto di persona, mi incanterebbe l’idea di poter osservare non solo queste opere d’arte, ma anche la vita marina che le circonda.
Inoltre, a Cancún c’è la Casa della Cultura, che offre uno spunto interessante per esplorare l’architettura preispanica della regione.
Camminando per i dintorni di Cancún si possono trovare molti resti archeologici quindi si fanno tante esplorazioni: puoi visitare, per esempio, la piramide di Kukulkan o vedere altri resti storici nel loro habitat naturale.
Sebbene non potrei dire lo stesso di Cancún, la Penisola dello Yucatan è famosa anche per i suoi tessuti, spesso decorati con motivi floreali, e per le numerose sculture e dipinti realizzati dalla civiltà Maya.

Foto di Nacho Soberon
Sheyla: Mio padre sta lavorando alla costruzione di un museo dedicato a Lila Downs, un’artista originaria della mia città. A Tlaxiaco, inoltre, si trovano l’archivio storico (che non racconta solo la storia di Oaxaca ma anche della Spagna e Portogallo) e la Casa della Cultura dove è rappresentato un murales che racconta la storia di Tlaxiaco.
Oaxaca è uno stato con una ricca tradizione artistica, per esempio ogni zona ha il suo tessuto tipico: ci sono ancora persone che utilizzano quotidianamente i loro abiti tradizionali. Ultimamente stanno cercando di valorizzare questo aspetto e farlo conoscere. Inoltre si parlano 58 lingue differenti all’interno dello stato di Oaxaca, testimonianza della sua grande varietà culturale. A dimostrazione di ciò vi è una forte presenza di artisti-artigiani: costruttori di cestini, tessitori, scultori, pittori, pittori di strada, musicisti e artisti di strada. Esiste una zona dello stato in cui a ogni bimbo che nasce regalano uno strumento per imparare a suonare. A Tlaxiaco è molto comune l’arte dell’oratoria e il canto, che fanno parte della tradizione culturale della comunità.


Foto di Sheyla Ramirez
Un’altra caratteristica del Messico, oltre al cibo e alla cultura, è la natura…
Nacho: Poiché la penisola dello Yucatan è una regione tropicale, ci sono giungle umide in quasi tutto il territorio (a parte nel nord-ovest dove c’è la giungla secca). Lì puoi incontrare fenicotteri dei caraibi e maiali selvaggi, che si distinguono per una curiosa macchia bianca intorno al collo che somiglia a una collana. La fauna locale è incredibilmente varia: tra le specie che puoi incontrare famose sono le iguane di differenti colori e varie specie di scimmie come per esempio la scimmia-ragno. Ma la biodiversità non si limita solo alla terraferma: nelle acque circostanti si trovano pachidermi, lamantini, coccodrilli americani e tante specie di pesci molto colorati. La vegetazione è altrettanto sorprendente, abbondano gli alberi di cocco e alberi di tutti i tipi, che sono enormi.


Foto entrambe di Nacho Soberon
Sheyla: Dove abito io il clima è estremo, normalmente o fa molto caldo o fa molto freddo: abbiamo 6 mesi di pioggia che normalmente sono da aprile a ottobre, anche se ora le condizioni meteorologiche stanno cambiando. Nonostante piova molto, il clima e la terra sono molto secchi e aridi.
Usuale è la presenza di coyote (una specie di lupo messicano), cervi della Virginia, conigli, aquile e differenti tipologie di serpenti: come per esempio un serpente pericoloso di nome cascabel o uno meno pericoloso di nome coralillo (serpente corallo comune).


Foto entrambe di Nacho Soberon
La natura come dialoga con l’architettura? Nacho: In alcune zone del Messico si conserva l’architettura pre-ispanica. A Cancún però è più moderna: ci sono moltissimi hotel anche se in alcune zone si conserva l’architettura antica della regione. Sheyla: In Oaxaca è presente uno stile neoclassico che è uno stile coloniale mischiato con differenti tecniche pre ispaniche. Normalmente le pareti degli edifici sono molto grandi ma sono “ecologiche” perché costruite con materiali che non causano danni all’ambiente. Durante gli ultimi anni viene dato largo spazio all’architettura degli USA, come a Cancún. Nelle chiese si continua a conservare lo stile coloniale. L’architettura è molto impressionante alla vista perché molto colorata, per esempio alcune vernici sono fatte con terra o con elementi molto naturali. Generalmente l’architettura nelle città è simile allo stile di Barcellona: strade grandi, quadrate e simmetriche. Il Messico è molto conosciuto per il Dia de Los Muertos: voi come lo passate questo giorno? Nacho: Penso sia più appropriato lasciare la parola a Sheyla. Infatti, non ho mai festeggiato questa ricorrenza in famiglia ma solo a scuola. La festa fa parte della tradizione culturale di tutto il Messico però in realtà viene più sentita in alcune regioni, come per esempio in Oaxaca. Non in tutto il Messico si celebra o non lo si fa nella stessa maniera. Sheyla: Mia nonna di Oaxaca inizia molti giorni prima a cercare ciò che le serve al mercato. Ah, una piccola curiosità: non si dice Dia de Los Muertos ma Dia de Muertos. Questo è qualcosa che mi correggevano sempre quando ero bambina. In occasione di questa festività, alcuni tipi di frutta, come per esempio i mandarini, vengono posti sugli altari in onore dei morti. Anche l’arrivo della Flor de Cempasúchil è un segno che questa giornata si sta avvicinando. Di solito, questo fiore è arancione, ma a Tlaxiaco non è arancione come viene conosciuto internazionalmente, bensì bianco, simbolo di purezza. Dipende dalla regione, ma in alcune case si allestisce l’altare con un arco che simboleggia l’unione tra i due mondi. Per noi questo giorno è considerato un giorno santo quindi si va a messa. I mariachi o altri gruppi musicali suonano vicino alle tombe del cimitero (è un giorno pieno di musica) dove mia nonna condivide il cibo, che i giorni precedenti ha appositamente cucinato, con le altre persone che si trovano a celebrare questa giornata. Recentemente nel Pantheon a Veracruz la musica è accompagnata da balli, ma senza maschere e trucco: infatti generalmente quando pensiamo al Dia de Muertos ci immaginiamo persone con il viso truccato di bianco e dipinto come per ricreare le sembianze di uno scheletro ma così non è. Questa visione dell’usanza è frutto di un errore nato da un film degli USA dove si rappresentò il trucco delle persone in questo modo. Città del Messico, però, già l’ha adottata come parte della cultura. Solitamente nessuno si trucca perché è un giorno in cui ricordiamo chi già non c’è più, è un giorno per stare in famiglia. Direi che questa giornata è allegra ma in modo rispettoso. Non c’è una sensazione di tranquillità ma direi di calma. La musica crea un’atmosfera allegra, ma io non la definirei una festa, perché i giorni di festa si sentono diversi, è piuttosto una celebrazione. |

Autrice: Asia Panucci
Mi chiamo Asia, ho 21 anni e frequento il primo anno di DISCO, spettacolo e comunicazione a Pisa. Ho scelto di scrivere una rubrica che riguarda i viaggi, in Italia e all’estero, perché mi piace tanto viaggiare (oltre a questo mi piace anche il cinema, il teatro e i libri) infatti ho già partecipato a due Erasmus in Spagna e in questo momento sto partecipando al terzo. Questa rubrica si occuperà di consigli su viaggi, curiosità sui luoghi da visitare e tips sul viaggio. A volte ci saranno delle piccole interviste alle persone che hanno viaggiato o vissuto in una città di cui si parla all’interno dell’articolo. Spero che questa rubrica incuriosisca chi non ha mai avuto la passione per viaggiare e rafforzi la voglia di viaggiare a chi già ce l’ha, proponendogli anche uno spunto per futuri viaggi. Buona lettura.
Link del precedente articolo: Santiago del Cile
- Oaxaca è la capitale dello omonimo stato del Messico. Io vivo in una cittadina dello stato di Oaxaca ↩︎