Il Giradischi – Musica e soldi oggi. Parliamone

soldi

In un gran numero di canzoni che passano nelle radio e ascoltiamo quotidianamente, si tratta il tema del denaro in modo totalmente diverso rispetto ai decenni passati. Continuiamo il nostro viaggio esplorando il tema del denaro all’interno del mondo della canzone, concentrandoci però su quelle più recenti.

2014

Il trio di rapper chiamato “Club Dogo” canta “Soldi”, canzone che oscilla tra il ricordo di un’adolescenza passata per la strada arrancando per arrivare a fine mese, e la fama attuale che sta travolgendo i tre cantanti.

“Viva i soldi …
Mi basta soltanto una nuova calda giacca di marca costosa …
Prendo tutti ‘sti soldi li lancio, ci faccio degli origami …
Ti ricordi quando volevamo (soldi?)
Ora siamo fottuti perché pensiamo soltanto ai (soldi, soldi, soldi) …
Soldi finiti nelle narici e adesso l’unica cosa che dici è “Viva i soldi

fonte: Rollingstones

2018

Il rapper emergente Gionata Boschetti, in arte “Sfera Ebbasta”, pubblica il singolo “Ricchi X sempre”, canzone che racconta in poche parole come la sua vita sia cambiata drasticamente grazie al successo raggiunto con la sua musica.

“Lancio i soldi in aria, anche oggi sono il re
 E non mi cambiano i soldi né la fama, no
Ho ancora la fame della prima volta
Quando ai live erano in dieci sotto al palco e ora che uso lo champagne solo per bagnare la folla
Quando non avevo oro e non avevo scarpe

2019

Soldi”, canzone esordio al Festival di Sanremo del cantante italo-egiziano Mahmood (Alessandro Mahmoud) che racconta di come l’arrivo dei soldi cambia e talvolta deteriora i rapporti affettivi:

“Pensavi solo ai soldi soldi
come se avessi avuto soldi soldi
dimmi se ti manco o te ne fotti fotti…
Ho capito in un secondo che tu da me
volevi solo soldi soldi
come se avessi avuto soldi soldi
fonte: il Giornale

2023

Il rapper “Tony Effe” canta “BOSS”, le strofe parlano da sé:

“Tony, prendi i soldi
Killer dentro un Cadillac, sette posti …
Faccio volare dieci chili con il jet fino a Roma …
Cinquanta K cash, bonus per i miei shooter …
Orologi d'oro con i soldi della trap …
Dico cose crude mentre mangio crudités …
Sto andando in Swiss, compro un altro AP … Tutto cash con i guadagni del Tucibi …
I tuoi gioielli sono fake, sono finti …”

In un’intervista pubblicata tempo fa sul Corriere della Sera Enrico Ruggeri, negli anni Settanta cantante del gruppo punk milanese “Decibel”, parla delle differenze tra i “giovani analogici”, e quelli “digitali”. «Il denaro – dice Ruggeri – oggi è diventato una qualità morale. Io vengo da una generazione che qualche libro l’ha letto. Oggi invece la cultura sembra rientrare nell’alveo della noia, si ride al solo nominarla. Io mi incazzo quando mio figlio mi chiede quanto guadagno. Vengo da un mondo che pensava fosse un atto di maleducazione chiedere quanto uno guadagna.”

 L’ostentare marche costose e avere vestiti firmati è indice di rispettabilità che però lascia un vuoto incommensurabile alla parola e all’introspezione. Il denaro non è più un mezzo di sostentamento ma un ticket che compra lussi e lascia silenzi, allontanando sempre di più le persone da sé stesse.

Dopo aver ascoltato queste canzoni sorge spontanea la domanda: cosa è cambiato in noi? Se una canzone rispecchia e racchiude la generazione che poi l’ascolterà, allora cosa siamo diventati? Non c’è da condannare o rimpiangere i buon vecchi tempi (che la maggior parte di noi nati nel duemila non ha poi vissuto) ma c’è da indagare a fondo e capire i cambiamenti che ci hanno indirizzato forse verso un’altra strada, giusta o sbagliata che sia. La precarietà? L’insicurezza di un futuro stabile? Perché abbiamo bisogno di ancorarci saldamente ai soldi e di nasconderci dietro al denaro?

Autrice:


Sono Livia Zanotto e studio scienze politiche. Dà un’occhiata al mio ultimo articolo per Il Giradischi, in cui approfondisco sempre il tema del denaro nella musica!

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