Caffè letterario – I viaggiatori del giudizio: un romanzo da (ri)scoprire

Sovraccoperta del romanzo I viaggiatori del giudizio di Simon Vestdijk

So bene che un libro non vada giudicato dalla copertina, come si suol dire, ma stavolta ho dovuto fare uno strappo alla regola. La sovraccoperta invecchiata, rovinata, con gli angoli strappati, sgualciti, spiccava così tanto su quel tavolo. In mezzo a questa, risalta il titolo in rosso I viaggiatori del giudizio. L’autore, più piccolo ed in nero, in alto: Simon Vestdijk.

Sovraccoperta del romanzo I viaggiatori del giudizio di Simon Vestdijk
Sovraccoperta del romanzo I viaggiatori del giudizio di Simon Vestdijk

Una volta preso tra le mie mani e dopo aver saggiato la ruvidità delle pagine incrostate da una sorta di fango o polvere, ancora più incuriosita di saperne il contenuto, ne ho letto la trama riportata nel risvolto di copertina.

Il dorso del romanzo, segnato dal tempo

Un romanzo fantastico ed escatologico

In una cittadina olandese dodici condomini vengono strappati dai loro letti, o fermati sulla soglia di casa, in piena notte, e arrestati dalla polizia (o almeno è quello che sembra). I dodici protagonisti vengono poi caricati su un pullman senza alcuna spiegazione e trasportati davanti ad un cinema scintillante di luci. La città sembra deserta se non fosse per il passaggio di gruppi di persone nate nel ‘600, nel 700’: i morti sono tornati a camminare sulla Terra. Ma non siamo di fronte a un romanzo sugli zombie, non temete. È semplicemente il giorno del giudizio!

A partire dal cinema inizia un viaggio irreale attraverso varie stanze che sembrano trovarsi proprio lì. I dodici, come dei nuovi apostoli affiancati da un cameriere (in cui è possibile riconoscere Gesù), finiscono in uno scalo ferroviario, dove vengono braccati da mostri spaventosi degni dell’epica classica o della Divina Commedia.

I viaggiatori del giudizio, smarriti e sconvolti da ciò che sta accadendo intorno a loro, cominciano a discutere: queste sono solo visioni, è uno scherzo orchestrato magistralmente oppure è la spaventosa realtà? Chi crede in Dio, ma anche chi non ha fede, inizia a chiedersi se verrà giudicato o no. Tutti, comunque, cominciano a confessare i propri peccati e ognuno rievoca i peggiori fantasmi personali. Davanti a loro, su una serie di binari, dei treni, novelli vascelli di Caronte, trasportano le anime dei morti nel luogo sconosciuto in cui si terrà il giudizio finale.

La pubblicazione

Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta in Olanda nel 1949, col titolo De kellner en de levenden, ovvero Il cameriere e i vivi (l’allusione è al personaggio che accompagna i dodici viaggiatori fino alla fine della storia). I viaggiatori del giudizio uscì in Italia nel 1969, per i tipi di Le Edizioni del Borghese di Milano, nella traduzione di Veronique Quarantotto-Veenstra.

Ma chi era Simon Vestdijk?

Simon Vestdijk nel 1940

Simon Vestdijk nacque a Harlingen (negli attuali Paesi Bassi) il 17 ottobre 1898, fu medico, romanziere, poeta e saggista. È noto soprattutto per la letteratura in prosa: Vestdijk ha scritto ben 52 romanzi! Questo numero ha permesso a molti suoi contemporanei di dire che l’autore scrivesse più velocemente di quanto Dio possa leggere.
Ha ricevuto quasi tutti i premi letterari olandesi e per molti anni è stato candidato al Premio Nobel. Di alcuni dei suoi romanzi sono state fatte delle trasposizioni per il cinema e la televisione, mentre lo stesso De kellner en de levenden è stato alla base di uno spettacolo radiofonico andato in onda nel 2005 (purtroppo solo in olandese).
Simon Vestdijk è morto ad Utrecht il 23 marzo 1971 ed è ancora oggi ricordato come uno dei più grandi autori olandesi dello scorso secolo.

Autrice: Anna Maria Giannini

Sono Anna Maria, ma potete chiamarmi Anna. Mi piace leggere, guardare film, mangiare, osservare persone e luoghi. Ah, anche scrivere e parlare fino allo sfinimento. Laureata in Lettere moderne, attualmente studio Italianistica all’Università di Pisa. Dai un’occhiata al mio ultimo articolo!

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