Dato che San Valentino è alle porte, oggi anche la rubrica musicale del blog di RadioEco tratterà d’amore!
Un artista può davvero considerarsi tale se non ha mai parlato d’amore?
Tutti i grandi poeti, scrittori e musicisti hanno dedicato alcune delle loro opere al sentimento e alla passione. L’amore in arte sembra infatti non morire letteralmente mai e, dai carmina di Catullo alle più famose canzoni di Jovanotti, passando per più di duemila anni di storia, continua ancora oggi ad essere il perno centrale della produzione di ogni autore.



Ascoltando alcuni dei più rinomati brani d’amore però, spesso ci rendiamo conto che il messaggio comunicato sembra marcato da un forte dualismo tra spensieratezza e angoscia, gioia e sgomento, serenità e tormento: come mai?
“CRUDELIA – I nervi”, “Heart Shaped Box” e l’amore come thanatos;
Per scoprirlo prendiamo come esempio alcune canzoni che non hanno nulla in comune dal punto di vista musicale, ma che possono raccontarci una storia molto simile:
1. “CRUDELIA – I nervi” è un brano del rapper italiano Marracash, pseudonimo di Fabio Bartolo Rizzo. La canzone è contenuta all’interno dell’album “Persona” (uscito nell’ottobre del 2019) ed esprime a pieno l’impotenza dell’autore di fronte alla grandezza travolgente di un amore impossibile, tossico e malato:
“Lui reagisce, però non capisce che lentamente si è presa tutto
Tutto l’amore che ho, tutte le forze che ho in me
Tutto l’orgoglio che ho, sarei impazzito sennò
Ci ho pianto troppo, però, tutte le lacrime che ho
Ti ho dato tutto, te no, eri Crudelia De Mon”
…
“Non so se è amore o manipolazione, desiderio od ossessione
Se è pigrizia o depressione”
…
“Io ti voglio fuori casa, fuori dal mio letto, fuori dalla testa mo
Mentire senza emozioni, come fai?
Il mio amore è marcito in odio”

2. “Heart Shaped Box” è invece un brano edito nel settembre del 1993, opera del frontman dei Nirvana: Kurt Cobain, che si toglierà la vita pochi mesi dopo la pubblicazione. Il celebre singolo descrive alla perfezione la sensazione quasi claustrofobica e asfissiante provata dalla rockstar durante la sua relazione tormentata con la cantautrice Courtney Love:
“I’ve been locked inside your heart-shaped box for weeks
I’ve been drawn into your magnet tar pit trap
I wish I could eat your cancer when you turn black”
…
“Hey
Wait
I got a new complaint
Forever in debt to your priceless advice”

Sono rimasto chiuso nella tua scatola a forma di cuore per settimane.
Fui relegato nella tua trappola magnetica d’asfalto,
vorrei poter ingoiare il tuo cancro quando sei disperata.
…
Hey!
Aspetta!
Ho un nuovo lamento,
per sempre in debito col tuo preziosissimo consiglio.
Dai testi non solo ci rendiamo conto di come i due amanti siano accomunati da una stessa sensazione di disagio, ma addirittura di come ricorrano persino alla stessa immagine: l’amore dal punto di vista di un uomo immobile, intrappolato in una prigione che consuma lentamente tutto quello che ha.
Come mosche che affogano nel miele, infatti, Cobain e Marracash provano disperatamente a liberarsi dalla trappola tramite gesti d’amore, come “Ti ho dato tutto”, oppure “I wish I could eat your cancer”. Ma divincolandosi si avvinghiano ancora di più nella fitta tela che li soffoca.
Però quando tutto sembra andare per il peggio, sul punto di impazzire, una donna riesce a trovare una via di fuga grazie all’idea di un amore così forte da abbandonare la ribalta…
“La donna cannone” e l’amore come eros;
3. “La donna cannone” è un brano pubblicato dal cantautore italiano Francesco De Gregori nel 1983. Destinata a diventare una delle più grandi opere del cantautorato italiano, la canzone si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto: una circense in fuga dal palcoscenico per inseguire un amore proibito.
“Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno
Giuro che lo farò
E oltre l’azzurro della tenda, nell’azzurro io volerò
Quando la donna cannone d’oro e d’argento diventerà
Senza passare per la stazione l’ultimo treno prenderà”
…
“E senza dire parole nel mio cuore ti porterò
E non avrò paura se non sarò come bella come vuoi tu
Ma voleremo in cielo in carne e ossa, non torneremo più”

Al contrario delle opere precedentemente citate, leggendo questo testo ci troviamo di fronte ad una visione dell’amore totalmente opposta, che permette all’amante di spezzare le catene, di liberarsi dal peso della vita. Grazie al suo aiuto infatti persino le insicurezze della donna scompaiono completamente: al contrario diventa bellissima, illuminandosi “d’oro e d’argento”.
Ma quindi che cos’è l’amore? Quello cantato da De Gregori è un sentimento più “vero” di quello vissuto da Cobain e Marracash? La passione dovrebbe permetterti di volare, di fuggire, oppure soffocarti e tapparti le ali?
“November Rain” e l’Amore.
La risposta a queste domande, purtroppo, non esiste. Ma mi sento di dire che alla sua maniera una soluzione l’ha trovata Axl Rose
(frontman dei Guns n’Roses) quando, nel 1991, ha composto “November Rain“:
“Nothin’ lasts forever
And we both know hearts can change
And it’s hard to hold a candle
In the cold November rain”
…
“Don’t ya think that you need somebody?
Don’t ya think that you need someone?
Everybody needs somebody
You’re not the only one”

“Perché niente dura per sempre
Ed entrambi sappiamo che i cuori possono cambiare
Ed è difficile tenere accesa una candela
Nella fredda pioggia di novembre”
…
“Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Tutti hanno bisogno di qualcuno
Non sei l’unica”
November Rain racconta un percorso di cambiamento, crescita e consapevolezza, che immerge l’ascoltatore in tutte le diverse fasi della passione: la pioggia infatti veicola inizialmente il concetto di amore come “thanatos” e soltanto in seguito raggiunge l’amore come “eros“. Questo passaggio avviene grazie ad un fattore chiave: l’accettazione che, in fin dei conti, quella stessa pioggia di novembre che tanto ci spezza le ali e ci immobilizza è anche la stessa che ci permette di volare liberi nel cielo e di purificarci. Perché …
“So never mind the darkness, we still can find a way
‘Cause nothin’ lasts forever, even cold November rain”
“non importa l’oscurità, possiamo sempre trovare un modo
Perché niente dura per sempre, nemmeno la fredda pioggia di novembre.”

Autore
Ciao! Sono l’autore dell’articolo che hai appena letto: mi chiamo Matteo Andreani, frequento il corso di lettere moderne e scrivo per la rubrica “Il Giradischi” del blog di Radio-eco. Spero che la lettura sia stata di tuo gradimento! Per contattarmi e suggerirmi eventuali argomenti da trattare puoi lasciare un commento qui sotto oppure scrivermi su instagram… https://www.instagram.com/matteo.andreani_/