8 ½ è un film del 1963 diretto dal regista Federico Fellini.
Il film racconta la storia di Guido Anselmi, interpretato da Marcello Mastroianni, un regista 40enne che ha perso l’ispirazione e non sta bene di salute, quindi viene mandato in un istituto apposito per riprendersi mentalmente e fisicamente, dato che di lì a poco avrebbe dovuto girare il nuovo film.

Guido Anselmi non sa però su cosa basare la nuova pellicola ed ordina di costruire una base di lancio spaziale per un film di fantascienza che non ha neanche in testa. Mentre si trova nell’istituto, invece di riposarsi, è completamente circondato e assillato da tutti: sceneggiatori, attrici che vogliono avere un ruolo nel film, produttori, tutte le figure che quindi girano attorno alla produzione di un film che chiedono delucidazioni a riguardo. Da qui iniziano tutte le disavventure che colpiscono Guido Anselmi, sia per quanto riguarda la produzione del film appunto, sia per quanto riguarda la sfera sentimentale con l’amante, interpretata da Sandra Milo, che si trova all’istituto con lui e la moglie, interpretata da Anouk Aimée, che lo vuole raggiungere per fargli visita.
Guido Anselmi tratta tutti i personaggi con un fare antipatico ma che risulta divertente per lo spettatore per il suo modo bizzarro di rispondere, con tutte le figure di contorno che lo “infastidiscono” mentre lui cerca disperatamente di trovare un’idea per il suo prodotto. Questi svariati dialoghi sono accompagnati a dei flashback che il regista ha della sua infanzia, in particolare il periodo da chierichetto, dove venne punito più volte per aver fatto visita ad una prostituta con cui aveva instaurato un rapporto che si potrebbe definire amichevole, facendoci così capire il rapporto che Guido Anselmi ha con la religione.

8½ – Un viaggio nella mente e nel cuore di Fellini
8½ (1963), diretto da Federico Fellini, è uno dei capolavori più celebrati della storia del cinema. Non è solo un film: è un’esperienza immersiva, un viaggio che ci porta dentro l’universo mentale, creativo ed emotivo di un artista alle prese con una crisi personale e professionale. Attraverso la storia di Guido Anselmi, interpretato magistralmente da Marcello Mastroianni, Fellini racconta se stesso, la sua arte e le sue paure, dando vita a un’opera che trascende il semplice racconto cinematografico.
Il caos creativo e il genio di Fellini
Fellini stesso era in crisi quando realizzò 8½. Dopo il successo di La dolce vita, non sapeva quale direzione prendere. La decisione di trasformare questa incertezza nel tema centrale del film è stata geniale: Guido Anselmi non è solo un personaggio, è il riflesso del regista stesso. L’opera nasce quindi da un’esplorazione personale, costruita sul caos e sull’improvvisazione. Fellini ha girato il film senza una sceneggiatura completa, aggiungendo idee e scene mano a mano che la produzione avanzava. Questo processo “disordinato” ha dato vita a un capolavoro che celebra l’imprevedibilità della creazione artistica.

Curiosità e dietro le quinte
Marcello Mastroianni, scelto per interpretare Guido, è una sorta di alter ego di Fellini. Il regista lo vestì e lo pettinò come se fosse lui stesso, trasformandolo nel suo specchio sullo schermo. Il film divenne un esercizio di autoanalisi, un modo per Fellini di affrontare le sue paure e le sue insicurezze attraverso l’arte.
Riflessioni
Quello che rende 8½ unico è il suo approccio universale. Non bisogna essere registi per identificarsi con Guido: le sue domande – “Chi sono? Cosa voglio? Come concilio le aspettative altrui con i miei desideri?” – sono le stesse che ognuno di noi si pone in momenti di crisi. Fellini ci invita a guardarci dentro, a trovare la nostra verità, per quanto frammentata o caotica possa essere.
La celebrazione del caos
La scena finale, con la parata circense in cui tutti i personaggi sfilano insieme, è un inno alla vita e all’accettazione della sua complessità. Non c’è una risposta definitiva alle domande di Guido – o alle nostre. La bellezza sta proprio nell’imperfezione, nel gioco, nel caos.

Fellini sembra dirci che la vita, come l’arte, non ha bisogno di essere perfetta o completamente compresa. Basta abbracciarla con tutte le sue contraddizioni, ballare al ritmo che ci offre e trovare la nostra personale armonia nel disordine. Questo messaggio è ciò che rende 8½ un’opera senza tempo, capace di emozionare e ispirare anche a distanza di decenni.
Alla fine, Fellini non ci dà soluzioni, ma ci offre qualcosa di ancora più prezioso: la consapevolezza che, anche nel caos più totale, si nasconde una straordinaria bellezza.
link per vedere il film: https://www.primevideo.com/-/it/detail/0QSWO34W1K82SBRRB9MCKPD8TJ/ref=atv_dp_share_cu_r
AUTORE
NAVID ROOHOLAMIN

Ciao! Sono uno studente di Scienze per la Pace. I miei hobby sono il cinema (sennò non sarei qui), il calcio, la musica e mi interesso molto al tema dei diritti umani. A proposito il mio sogno è quello di diventare un giornalista per mettere in luce e far conoscere agli italiani le situazioni mondiali che mi stanno a cuore che magari comunemente non è facile sentire. Credo inoltre che il cinema sia un grande strumento per diffondere degli ideali e delle idee al mondo, ed è proprio questo che mi ha portato ad appassionarmici. Spero di trasmettervi anche solo una parte della mia passione =)