HELENE (ig: helene_musica) è un artista emergente torinese, ma studia a Pisa da qualche anno e forse avete anche avuto la fortuna di sentirlo suonare allo Spaventapasseri ancor prima che iniziasse a pubblicare i suoi primi brani.
Potete trovare tutti i suoi brani su Youtube e Spotify. Ma iniziamo con le domande:
Quando hai iniziato a suonare?
Ho iniziato a suonare a 15 anni con gli scout suonando alle messe e agli eventi che organizzavano. Mi sono avvicinato alla chitarra grazie ad un cugino di mio padre: un pomeriggio a casa sua ho preso in mano la sua chitarra e sono stato 5 ore (giuro) a cercare di imparare la Canzone del Sole, e da lì non ho più smesso.
Quando hai capito che la musica era il tuo canale ideale per esprimerti?
L’ho capito in seguito ai miei primi drammi amorosi, verso i 19 anni, quando ho iniziato a sentire l’esigenza di tirare fuori delle cose, di scrivere… e da lì sono nati i primi pezzi spontanei.
Quali artisti ti ispirano di più?
È difficile dirlo, in funzione dell’età, della mia crescita, del mio studio della musica le ispirazioni e le influenze cambiano. C’è stato un periodo in cui sicuramente il panorama indie italiano è stato fondamentale, con artisti come Calcutta e Frah Quintale, soprattutto all’inizio. Adesso ci sono altre figure, come Mac Miller o guardando al passato Stevie Wonder, tutte persone che sono state a loro modo capisaldi nella storia della musica. Penso che sia normale crescendo cambiare gli artisti a cui ispirarsi.

Cosa significa per te Pisa?
Venire a Pisa è stata sicuramente una tappa molto importante del mio percorso. Cambiare città ti da la forza e l’energia per uscire dalla tua comfort zone e per fare cose che non avresti mai pensato di fare. Dopo qualche giorno a Pisa ho suonato per la prima volta davanti a delle persone e tutte le prime esperienze in live sono state in questa città, e per questo genere di esperienze trovarsi in posto come sconosciuto aiuta molto. E Pisa è uno dei pochi posti dove mi sento veramente a casa.
La traccia di cui vai più fiero?
Deve ancora uscire e si chiama Mare. Ne vado fiero perché mi rendo conto di quanto sia venuta bene la fotografia del sentimento che provavo mentre la scrivevo; è un pezzo molto indiretto, non so come dire… quello che c’è scritto mi riporta allo stato d’animo del momento in cui l’ho scritta, e questa è la sensazione a cui più aspiro musicalmente e che vorrei mettere in ogni pezzo. E poi Mare è il primo pezzo in cui ho collaborato con altri musicisti e mi sono reso conto di quanto sia bello condividere qualcosa del genere.

Mentre aspetti l’uscita di Mare, ascolta l’ultimo brano: Primo Bacio.
(Fonte: Spotify)
Che difficoltà hai avuto nel tuo percorso?
Diciamo che a questo punto del mio percorso le uniche difficoltà che puoi avere sono quelle che ti dai da solo: paura di buttarsi nelle situazioni, paura di risultare fuori luogo, non all’altezza… in certi momenti è necessario metter su una bella faccia tosta, quella aiuta.
Passiamo alle cose serie, TOP 3 album?
Dipende ovviamente dal periodo, adesso ti posso dire Swimming di Mac Miller, Hot Dreams di Timber Timbre e Persona di Marracash.
E i tuoi TOP 3 brani?
Love Anthem di Venerus, Guardia 82 di BrunoriSas e What’s the use di Mac Miller.
Ultima cosa, che consiglio daresti a chi suona ancora soltanto in cameretta?
Un consiglio per chi deve iniziare a pubblicare la propria musica: pubblicate, subito; almeno finché non si ha una mentalità troppo professionale riguardo alla musica o fintanto che si scrive per il proprio bisogno. Poi se non vuoi pubblicare, non publicare… ma se ad un certo punto arriva l’esigenza di condividere i tuoi pezzi, per qualsiasi motivo, pubblica senza farti troppi problemi. Sicuramente il discorso cambia quando inizia ad esserci un progetto musicale più ampio e c’è necessità di dare un senso al tutto, ma se sei all’inizio e senti l’esigenza di pubblicare, pubblica.
Scritto da Regina (ig: reginachisci) direttamente dalla redazione di RadioEco.
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