Mercoledì sportivo-La leggenda de “El Ultimo Diez”: Juan Roman Riquelme

Perché Juan Roman Riquelme manca tantissimo al calcio (VIDEO)

Juan Roman Riquelme, nato a San Fernando nella provincia di Buenos Aires, in Argentina, il 24 giugno 1978, è stato un vero numero 10, dalla grande visione di gioco e dalla grande raffinatezza nel tocco palla.  Sin da subito si fece notare per le sue doti calcistiche: già dall’età di 7 anni venne inserito, infatti, nelle giovanili dell’Argentinos Junior– squadra che vide sbocciare il talento del suo idolo Diego Armando Maradona. Dopo qualche anno, nel 1995, venne acquistato, proprio come ”El Pelusa”, dal Boca Juniors, la squadra più importante del calcio argentino. In seguito a qualche anno di rodaggio tra seconda e prima squadra, il 25 ottobre del 1997,  in un Boca-River, il “Superclasico” del calcio argentino, sostituì proprio Maradona nella sua ultima partita. È stato un momento fondamentale per la carriera del trequartista argentino, che ha il sapore di un vero e proprio passaggio di testimone. Da quel momento, Juan Roman Riquelme divenne, per tutti, semplicemente “Roman”, riuscendo a entrare nel cuore della tifoseria. Vinse un Mondiale e una Copa America con la nazionale under 20 entrando, col passare del tempo, nella storia del Boca ma soprattutto nel cuore dei tifosi argentini. Con la “camiseta Xeneizes” riuscì a conquistare, invece, 2 volte la Copa Libertadores e la Coppa Intercontinentale, collezionando 152 presenze, 38 gol e innumerevoli assist.

Nel 2002 arrivò in Europa, più precisamente al Barcellona, che lo acquistò dal Boca per 12 mln. Tuttavia, l’avventura con i Blaugrana è stata condizionata da alti e bassi, soprattutto a causa del suo rapporto con l’allenatore dell’epoca Louis Van Gaal, non un amante dei giocatori sudamericani. Roman nella sua prima ed unica stagione in Catalogna, riuscì a segnare soltanto 6 volte in tutte le competizioni, tant’è che, al principio della stagione seguente, venne ceduto al Villareal. Qui trovò la sua dimensione e riuscì a conquistare la Coppa Intertoto e a ottenere la qualificazione in Champions League. Trascinò in quella stagione – che terminerà con la sua candidatura al pallone d’oro- il suo Villareal con 15 gol e 11 assist. L’anno seguente fece ancora un’altra grande stagione con il Villareal, arrivando alla semifinale di Champions persa ai rigori, contro l’Arsenal degli “Invincibili”, proprio per un suo errore dal dischetto .

Alla fine della stagione, per un diverbio con il suo allenatore, Manuel Pellegrini, venne messo fuori rosa, per poi tornare al suo amato Boca Juniors dove stette fino al 2014. In quei 9 anni, Roman continuò a scrivere la storia del Boca con la quale vinse, nella sua seconda esperienza, 2 campionati e una Recopa sudamericana. Chiuse la carriera nel club dove tutto ebbe inizio, giocando l’ultima stagione della sua carriera calcistica con l’Argentinos Juniors. 

Non si è mai allontanato del tutto dal mondo del calcio ed è rimasto sempre legato alla squadra che lo ha fatto crescere calcisticamente: il Boca Juniors. Nel 2023, infatti, è diventato il presidente della squadra, vincendo le elezioni per la carica.

 Roman veniva definito “El Mudo” per il suo carattere introverso e schivo, che si combinava perfettamente con la definizione de “El Ultimo Diez”, perché in campo riusciva a trascinare la tifoseria verso la gloria. Nonostante non sia stato un personaggio stravagante, difatti, nel suo silenzio caratteriale faceva cantare lo stadio più caldo del mondo: “La Bombonera”.

 Scritto da Matteo Secci.

Piacere a tutti, mi chiamo Matteo, vengo dalla Sardegna. Frequento “Scienze della Comunicazione” e in futuro ambisco a diventare un giornalista sportivo. Ho intrapreso questo percorso con “Area Blog”, con la rubrica “Il Mercoledì Sportivo”, per raccontare e appassionare più gente possibile al calcio tramite storie, aneddoti e curiosità. Buona lettura!

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