Purtroppo al giorno d’oggi poche persone si ricordano di Aldo Palazzeschi, e molte meno si interessano con costanza di lui. Sono Anna Maria e con questo articolo proverò ad avvicinarvi ad un autore a me molto caro e in particolar modo a farvi conoscere una delle sue opere meno conosciute, l’Interrogatorio della contessa Maria.

Chi era Aldo Palazzeschi?
Nato a Firenze nel 1885 e morto a Roma nel 1974, Aldo Palazzeschi è stato autore di raccolte poetiche, novelle, romanzi, per un arco complessivo di circa settant’anni. Instancabile uomo e instancabile fantasia, che lo ha accompagnato per tutta la sua produzione. Un uomo moderno, che invecchiando sembrava ringiovanire, tirando fuori dalla sua mente idee innovative in un clima culturale che, solitamente, non lo comprendeva mai del tutto.
I “diversi” protagonisti della sua produzione
Conosciuto perlopiù per Sorelle Materassi, romanzo da cui sono state estratte una versione televisiva e una cinematografica che contribuirono alla fama del romanzo e dell’autore, ha varcato generi, senza mai legarsi definitivamente a modelli, schemi o altro. Come tutti i suoi personaggi, Aldo era un “diverso”: la sua omosessualità è stata motivo di grande dolore e causa di depressione in età giovanile. L’orientamento sessuale è stato un vero e proprio trauma per l’autore e la ferita provocata dal non sentirsi parte della società può essere percepita in molti dei suoi scritti. Non potendo parlare apertamente della propria sessualità nelle sue opere, a causa del regime fascista e della società in cui visse, Aldo la fece trapelare attraverso i suoi personaggi, molto spesso caratterizzati da un’acceso eros, vissuto senza tabù, liberamente, come il loro autore non poté mai fare.
Un romanzo postumo: l’Interrogatorio della contessa Maria
Uno dei romanzi meno conosciuti dell’autore fiorentino, uscito postumo solo nel 1988, è l’Interrogatorio della contessa Maria, arrivato fra le mani del pubblico quattordici anni dopo la morte dell’autore, inaspettatamente. Palazzeschi dichiarò che il romanzo in questione era “in corso di stampa” all’interno di un inserto pubblicitario nell’edizione del 1926 di un altro romanzo, La Piramide. Nelle carte dell’autore, conservate secondo la sua volontà all’interno di un Fondo dell’Università di Firenze, non si trovano altri accenni a questo romanzo scomparso. Diverse sono state le ipotesi degli studiosi riguardo alla mancata pubblicazione di questo romanzo, che non potrei riassumere qua: ancora oggi tale questione resta insoluta, facendo di questo romanzo e della sua storia compositiva un vero e proprio mistero.
Una lezione dalla contessa Maria
La protagonista del romanzo è la contessa Maria, una sorta di alter ego dell’autore: Maria rappresenta la vita che Aldo non ha potuto vivere. La contessa incarna l’amore libero, libera lei stessa dal pudore, dai vincoli sociali, dalla morale che va contro la natura. Diciamolo pure, la contessa Maria è una ninfomane, e risulta così come uno squisito personaggio letterario, che riesce ad attirare il lettore con il suo cinismo e la sua schiettezza.
La donna è la menzogna, io sono la verità. Ti pare che gli uomini mi possano amare? Essi sono la mia preda, io non diventerò mai la loro.
Tutti dovremmo imparare dalla contessa una grande lezione di vita: non ci dovremmo mai piegare, subire, ma essere orgogliosi, fieri della nostra unicità, della nostra diversità. I personaggi di Palazzeschi dimostrano proprio questo: il loro essere diversi, non etichettabili, sfuggenti alla norma della società, è proprio ciò che li rende interessanti, verosimili e vicini al lettore, che vi si immedesima, che ride di loro, con loro, che viene commosso dalle loro storie.
Tu intendi per virtù rinunzia, sacrifizio, mancare alla vita, soffocarla, rinnegarla ahimè! Virtù è vivere secondo la propria natura interamente, senza sacrifizio degli altri ma nemmeno di sé, non mentire mai con alcuno, non ingannare mai nessuno, e soprattutto, non ingannar se stessi mai. Questa è la virtù.

Autrice: Anna Maria Giannini
Sono Anna Maria, ma potete chiamarmi Anna. Mi piace leggere, guardare film, mangiare, osservare persone e luoghi. Ah, anche scrivere e parlare fino allo sfinimento. Laureata in Lettere moderne, attualmente studio Italianistica all’Università di Pisa.