Eco tra le pagine – Anatomia del lettore

“Chi non legge, a settanta anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’Infinito. Perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Umberto Eco

Questo articolo nasce da una conversazione avuta al tavolo di un bar con un’altra lettrice: abbiamo iniziato a parlare della nostra esperienza con i libri e ci siamo rese conto di quante sfaccettature sia composta la letteratura e i suoi lettori.

Di seguito un elenco delle migliori caratteristiche e abitudini che abbiamo trovato:

Usare ogni cosa come segnalibro: Quando si legge, soprattutto se si è di fretta, il momento del segnalibro è sempre critico. Ogni lettore in quel caso alza lo sguardo e passa in rassegna tutti i possibili oggetti da poter utilizzare per tenere il segno. Il risultato? Si inizia sempre mettendo i segnalibri, poi le penne, i biglietti del treno, gli scontrini e gli involucri di qualsiasi cosa, dopo di che il limite è soltanto il cielo.

Estraniarsi completamente: E’ altamente sconsigliato disturbare un lettore mentre è immerso in un testo. Il rischio? un infarto. La lettura è di per se un’attività che coinvolge completamente estraniando l’individuo dal resto dell’universo per cui non c’è da stupirsi se il lettore in questione, se richiamato collassi momentaneamente e impieghi qualche secondo a riconnettere le sinapsi con il mondo reale.  

Fictional crush: Quale lettore almeno una volta non si è follemente innamorato di un personaggio letterario? L’amore per un personaggio è qualcosa alla quale non ci si può sottrarre quando si legge, che sia il paladino della giustizia, il villain, o il morally gray di turno è inevitabile anche se, si sa…il personaggio preferito ha sempre sorti avverse. Stesso discorso per le ship, chi può dire di non aver sclerato per quei due personaggi che hanno impiegato soltanto 234 pagine per sfiorarsi la mano? 

Confort place e tisanina: Poche cose al mondo possono essere paragonate alla gioia di sapere di aver finalmente tempo per leggere in pace. Ogni lettore ha un proprio luogo e momento della giornata preferito per leggere in compagnia, per alcuni, della musica, della coperta e dell’immancabile tisanina che varia a seconda della stagione.

La libreria di fiducia: Realizzi di aver speso un po’ troppo in libreria nel momento in cui entri e i commessi ti salutano chiamandoti per nome. Anche se in realtà è sempre bello tornare nella libreria di fiducia e confrontarsi, chiedere consigli o scambiare opinioni con il personale. Diventa uno di quei posti dove, quando esci di casa, alla fine ti trovi sempre a passare, anche solo per vedere le vetrine.

Nuovi amori: Una delle sensazioni più belle quando si legge è innamorarsi di un autore, amarne e assimilarne ogni verso o parola e di conseguenza voler recuperare tutta la sua produzione. Questo è il bello della letteratura: la sua capacità di connetterci ad autori vissuti anche centinaia o migliaia di anni fa.

I gadget: Quest’azione potrebbe essere inserita nella categoria “lo hai fatto almeno una volta da lettore”. Partiamo dal presupposto che ogni pretesto è buono per comprare libri nuovi in più: quale occasione migliore per comprare se non quando le case editrici regalano dei gadget? Dopo un pò diventa quasi una sfida personale riuscire ad averli. Così ci ritroviamo ogni volta a dover allungare la lista di lettura per avere coperte, zaini e tazze delle nostre case editrici preferite.

Un libro, mille copie: Capita spesso che un lettore possegga più copie del suo libro preferito, magari in edizioni curate, illustrate o addirittura in diverse lingue: c’è sempre qualche pezzo originale da aggiungere alla collezione. 

L’impero romano: Che sia l’ultimo o il preferito, ogni lettore ha un libro a cui continuamente pensa e del quale trova riferimenti ovunque; diventa un vero e proprio impero romano. In quel caso si tratta di libri che lasciano un segno talmente grande in chi li legge da continuare a scavargli dentro anche dopo essere stati letti da tempo.

Kinning: E’ sempre bello scoprirsi simili a qualcuno, che esista o meno. Il kinning consiste proprio in questo: identificarsi in un personaggio letterario per i suoi pensieri, la sua storia e il suo modo di essere fino a renderlo il nostro personaggio preferito.

In questo articolo ho riportato i tratti tipici di molti lettori, ma ciò che più vorrei trasmettere è qualcosa di più grande: la letteratura come meccanismo di connessione, come veicolo di parole e sentimenti in grado di viaggiare attraverso spazio e tempo che, pur nella loro singolarità, rende ogni essere umano simile all’altro, lettore e non. 

Mi chiamo Francesca e questo è “Eco tra le pagine”

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