Hic et Nunc – Vita da fuorisede, quando crescere significa dover partire

Le festività natalizie si sono ormai concluse e, di conseguenza, molti studenti fuorisede stanno facendo ritorno nelle città dove hanno intrapreso i loro studi universitari.

Le vacanze sono sempre un’occasione per passare del tempo con i propri cari e mettere da parte i numerosi impegni della vita quotidiana, ma non per tutti è così.

Purtroppo non tutti i ragazzi hanno avuto il “privilegio” di passare le vacanze con i loro cari dato che, ormai da diverso tempo, tornare a casa per le feste è diventato un lusso che non tutti possono permettersi.

Secondo diversi istituti – tra i quali la Federconsumatori -, quest’anno in media uno studente fuorisede ha dovuto affrontare delle spese superiori a 200 euro per poter fare ritorno a casa.

Seppure i dati al riguardo non sono sempre chiari ed attendibili, si può notare come siano oltre 590mila gli studenti fuorisede di cui quasi la metà provengono dal sud-Italia. Se volessimo includere all’interno del nostro ragionamento anche i lavoratori fuorisede, raggiungeremmo l’imponente cifra di oltre 5 milioni di persone.

Di conseguenza, l’aumento dei costi è una questione che grava su moltissime famiglie.

La vita da fuorisede è tutt’altro che agiata e l’aumento dei costi dei mezzi di trasporto diventa un ulteriore problema, se si considerano anche le problematiche legate al caro affitti. Come sostenuto dal Sole24ore, infatti, le spese che un fuorisede deve pagare superano i 10 mila euro l’anno.

Spesso agli occhi della società, gli abitanti del Sud vengono additati come dei parassiti che si trasferiscono al centro-nord per via delle maggiori opportunità lavorative.

Tutto ciò senza considerare cosa questo importante passaggio abbia rappresentato.

Provate ad immaginare cosa significhi partire rimettendosi nuovamente in discussione e ricominciando da zero, senza conoscere niente della città, senza avvertire più il calore delle strade e delle persone e, di fatto, sentirsi un estraneo.

A tutto ciò si aggiungono le difficoltà economiche, che spesso portano alcuni studenti fuori sede a cercarsi un lavoro per sostenere le spese e non gravare sulla propria famiglia.

L’articolo 3 della Costituzione sancisce il principio egualitario e, quindi, dovrebbe essere compito del legislatore intervenire materialmente per rimuovere quegli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e promuovere una società egualitaria.

Invece, purtroppo, non è così. Gli studenti fuori sede sono a tutti gli effetti dei cittadini di serie B.

Se un ragazzo di 18 anni è costretto a trasferirsi a chilometri di distanza per cercare di realizzarsi allora significa che lo Stato ha fallito nel suo intento.

Mi piacerebbe chiudere con una nota positiva.

Infatti, c’è chi, cerca di trasformare questa situazione in un’opportunità: è il caso del tour organizzato da un Terrone a Milano che ogni anno proprio nel periodo natalizio organizza un viaggio in pullman che da Milano arriva fino a Siracusa ed è completamente gratuito.

Difatti, persone con esperienze completamente diverse tra loro ma che condividono la stessa condizione hanno la possibilità di condividere il viaggio e magari anche le proprie esperienze.


Autore:

Sono Pasquale Alessio e questa è la rubrica che ho deciso di portare: Hic et nunc. Letteralmente Qui ed ora perché, attraverso questo piccolo spazio, mi piacerebbe cercare di affrontare alcuni degli eventi che riguardano la nostra attualità.

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