Cosa? Dove? Quando?
Giovedì 18 e venerdì 19 maggio 2023 il teatro La Ribalta di Pisa metterà in scena Le Voci. Lo spettacolo, a cura di Margherita Galli e Luca Oldani, verrà inscenato al cinema Lumière da allieve e allievi del Corso Avanzato 2:
Raffaella Angelino; Gianluca Bezzini; Maria Erica Bortone; Andrea Canzio; Michele Fiori; Luciana Fiorito; Alessio Fontana; Chiara Freschi; Futura Galletti; Francesca Imperatore; Amelia Haveriku; Benedetta Mellace; Antonia Pedicino; Rebecca Poggianti; Irina Sansone; Alessandro Saracino; Carmen Saracino; Paolo Tognini; Melissa Torrisi.
Lumière: Vicolo del Tidi, 6, 56126 Pisa PI
Ore: 21:00
Prezzi: 12€ intero; 10€ sconto studenti; 8€ sconto allievi La Ribalta
Provenienza letteraria

« Le voci della sera è una storia di persone che cercano di sotterrare i pensieri, d’identificarsi soltanto nei gesti che compiono e nelle parole che dicono e finiscono per ritrovarsi strette in una morsa di assurdità e di dolore».
Italo Calvino
Il lavoro è liberamente ispirato dal romanzo di Natalia Ginzburg Le voci della sera, pubblicato da Giulio Einaudi Editore nel 1961. Data la tendenza fortemente autobiografica dell’autrice, c’è molto di sé in tutto ciò che scrive. Nonostante avesse dichiarato per la prima volta la natura immaginaria dei suoi personaggi, rivela solo dopo quanto in realtà essi siano figli di suoi ricordi ed esperienze personali.
Si tratta di un’unione di storie familiari, che esigono tutte di essere validate, ascoltate, capite. Un racconto fatto di malinconia e accettazione, che si articola tra i temi della morte, dell’amore, delle differenze. A narrarlo ai lettori è Elsa, timida e vaga nelle sue spiegazioni, lascia spazio a chiunque di immedesimarsi nel dolore che più lo aggrada. Come scrisse Calvino in una sua lettera all’autrice: «tu dai a ogni lettore la libertà di soffrire per chi gli pare.»
Sull’autrice…

credits
Natalia Levi Ginzburg nacque il 14 luglio 1916 a Palermo, figlia di Lidia Tanzi e Giuseppe Levi, scienziato triestino ebreo, professore universitario antifascista. Il padre fu imprigionato per i suoi pensieri politici e volontà di resistenza al regime, gesto che probabilmente spinse l’autrice ad entrare a far parte del mondo politico, culminato con la sua elezione al Parlamento nel 1983 nelle liste del Partito Comunista Italiano.
Fu infatti, oltre che scrittrice di rilievo delle letteratura italiana del Novecento, drammaturga, politica e traduttrice. Nel 1963 vinse il premio Strega con il suo romanzo autobiografico Lessico Famigliare, pubblicato dalla casa editrice Einaudi lo stesso anno.
Morì a Roma l’8 ottobre 1991.
I due curatori dello spettacolo, responsabili della scrittura e della regia, descrivono l’opera e Ginzburg sui social in questo modo:
[…] L’autrice è tra le più importanti della letteratura italiana con la sua delicata lucidità. Con questa storia abbiamo cercato di riproporre le sue atmosfere, i suoi personaggi, le sue umanità. La vicenda è ambientata in Piemonte a cavallo della Seconda guerra mondiale. La storia di una coppia di innamorati si intreccia con le vite del paese intero; un coro di voci a volte divertente, a volte maligno, a volte doloroso, a volte compassionevole.
Margherita Galli e Luca Oldani
La sfida degli allievi è stata proprio la coralità: il paese è sempre in scena, questo ha costretto gli attori ad essere sempre pronti a reagire a quello che accade.
La bellezza attoriale trovata è che non ci sono nè vincitori nè vinti, solo umani con le loro svariate angolature.
Sull’amore…
Elsa e Tommasino, i due protagonisti, mettono in scena la loro personale concezione dell’amore.
Nel libro… Lei: determinata ma romantica e sognatrice; Lui: cinico, rassegnato, concreto e disilluso, più vicino alla personale visione dell’autrice. Se nella prima parte del libro il focus è sulla vicende familiari, la parte finale si dedica alla storia d’amore dei due, concedendosi un cambio anche nella scrittura, ora orientata verso il dialogo tra i due amanti.
Le voci della sera parla d’amore, così come farà, seppur in modo diverso, la sintesi teatrale. Le voci della Ribalta si concentrerà sulla realtà di paese, sulla coralità: contesto in cui i due personaggi instaurano e sviluppano la loro relazione.
L’amore rimane il più grande interrogativo irrisolto, l’arcano più vecchio del mondo, un segreto universale che non può e non vuole essere spiegato, ma solo sentito.
Il riadattamento teatrale Le voci si propone di conciliare la volontà di omaggiare una grande intellettuale con l’intento di creare un’opera artistica soggettiva ed evocativa.
Il teatro: compagnia e formazione

La compagnia nasce per merito di Alberto Ierardi e Giorgio Vierda, a seguito dei loro studi presso l’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Dal 2015 fa affidamento anche su Marta Paganelli, attrice e formatrice diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica SIlvio d’Amico, Luca Oldani, attore diplomato all’Accademia udinese sopracitata, e Salvatore Zappia, drammaturgo e formatore.

Con l’intento di seguire, in chiave personale e moderna, gli insegnamenti del drammaturgo Bertolt Brecht, La Ribalta si propone come punto di riferimento per la ricerca teatrale nel territorio di Pisa, ma anche come sede di formazione avanzata, proponendo una variegata attività di corsistica teatrale: Formazione Ribalta Reatro. Ad oggi questo progetto, nato nel 2014, conta 7 corsi, con 4 docenti professionisti e 130 allievi e allieve.
Autrice: Eleonora Mastantuono
Approdata a Radio Eco come blogger per trovare una collocazione concreta a tutti i miei pensieri.
Collaboratrice per la rubrica “CinefiLife”, nella speranza di trasmettere una passione che arde di essere condivisa.
Come Guido dell’8 1/2 felliniano “Non ho proprio niente da dire. Ma lo voglio dire lo stesso.”