Spesso la cultura pop ci fornisce delle informazioni sull’evoluzione sociale dell’ambiente in cui questa viene prodotta. Nell’appuntamento di oggi con RumorEco parleremo di musica popolare italiana, cercando di indagare la rilevanza che viene data alle donne in questa competitiva industria culturale.
- I numeri parlano chiaro
- Uno sguardo sul panorama musicale femminile
- Il valore della musica delle donne italiane
I numeri parlano chiaro
Le donne nel panorama musicale italiano contano tanto quanto gli uomini? Una risposta a questo quesito la si trova dando un rapido sguardo alle classifiche giornaliere di Spotify. Aprite l’applicazione e contate quanti nomi di artiste femminili italiane leggete nella Top 50, ma vi anticipo già che probabilmente sarete in grado di tenere il conto sulle dita di una sola mano. La stragrande maggioranza delle posizioni, nello specifico le prime, come noterete sono occupate da uomini: Sfera Ebbasta, Blanco, Lazza; ormai i nomi li conoscerete.
A proposito di classifiche, qualche mese fa hanno fatto molto discutere i finalisti del Festival di Sanremo: tra le prime cinque posizioni neanche una donna. Quello che però forse in molti non hanno notato è che sul palco dell’Ariston non si vede una vittoria femminile da ben nove anni.
Sorge spontaneo, dunque, domandarsi quale sia il problema della musica al femminile in Italia: sono le donne che non sanno fare della buona musica, oppure sono gli italiani che, forse inconsciamente, fanno la lotta alle donne pure con le loro orecchie?
Uno sguardo sul panorama musicale femminile
Madame nel mese di marzo, a seguito della sua partecipazione a Sanremo con IL BENE NEL MALE, rilascia il suo secondo album in studio, L’AMORE. Sfrontate e pungenti, le 15 tracce che compongono il progetto dialogano soprattutto con gli ascoltatori più attenti, in grado di cogliere i delicati testi dei brani e gli acuti riferimenti culturali. Dal grande De André, passando per la letteratura russa, ed arrivando ad ispirarsi alle poesie di Anne Sexton, l’artista in questo album è riuscita a dar vita ad un progetto coraggioso, sicuramente controcorrente rispetto alle produzioni radiofoniche moderne.
Madame con L’AMORE ha dimostrato come le donne sappiano fare musica tanto quanto gli uomini, senza paura di sperimentare ed osare. Il progetto musicale però, purtroppo, come dimostrano gli algidi numeri di Spotify, non ha avuto lo stesso riscontro commerciale di tanti altri album maschili rilasciati questo anno. Madame, peraltro, è un’artista con delle sonorità molto vicine a quelle dei colleghi che dominano la scena musicale, e pertanto è riuscita a raggiungere la vetta delle classifiche ufficiali FIMI. Altre cantanti di musica pop – tra i nomi più conosciuti Elodie, Annalisa, Francesca Michielin – a stento invece raggiungono la top 5.
Il valore della musica delle donne italiane
Le cantanti italiane, ancora una volta si trovano nella posizione di dover svolgere il doppio del lavoro per poter sfornare delle hit al pari dei colleghi, i quali (è da dire, spesso senza scomodare troppa originalità e creatività artistica) siedono comodamente in pole position.
Che gli italiani, però, non si dimentichino delle grandi donne della nostra musica: Mia Martini, Anna Oxa, Ornella Vanoni, Elisa, Mina (che quest’anno torna a dominare le classifiche con il brano Un Briciolo Di Allegria, pur sempre in rigorosa compagnia di un uomo), e molte altre ancora. È giunto forse il momento di restituire il meritato valore alle produzioni artistiche femminili del nostro Paese, passate e moderne; perché non dimentichiamoci che la musica è pur sempre donna!


Autore: Fabio Cominelli
Abbandonando i poster di Mina e Raffella Carrà appesi nella cameretta a Bergamo, la città d’origine, Fabio si reca a Pisa per studiare. Qui, unendo la propria passione per la cultura popolare, e l’ardente necessità di dare una voce ai più inascoltati, grazie a RadioEco dà vita alla rubrica “RumorEco!”.