Questa serie è stata un flusso di coscienza che ha preso di mira le lotte e le gioie delle relazioni con gli altri, spiegate attraverso il mezzo della musica, e in questo articolo vorrei parlare del potere che la musica, in particolare un ritornello, può avere nella conversazione con il proprio io.
Car* lettori,
Mentre le giornate si allungano e i nostri flaconi di crema solare si svuotano sempre di più, concedersi del riposo è più necessario che mai.

La canzone “Let It Be” del famoso gruppo dei The Beatles ripete più volte il suo titolo e alla fine del brano si prova un vero senso di catarsi. Catarsi è un termine greco (κάθαρσις) che significa letteralmente pulizia. La purificazione delle emozioni e la sensazione di sollievo che ne consegue, tipica della tragedia greca, è certamente una sensazione che mi pervade quando ascolto questa bellissima canzone. Ecco una clip della canzone:
Il potere di lasciarsi andare è ancora più forte quando viene ripetuto più volte all’orecchio e abbinato a un memorabile ritornello di pianoforte e a una voce morbida, emotiva e angelica. L’introduzione morbida del pianoforte e poi del coro e il modo in cui si costruisce fino a una batteria costante con i corni che portano tutti all’ottava centrale, portano una vera e propria costruzione alla canzone. Il potente assolo di chitarra nel bridge conferisce alla canzone un senso di liberazione ed elevazione, a significare la libertà che deriva dal lasciare andare il controllo e lasciare che la vita continui con il sorriso sulle labbra! Gli shaker, il pianoforte, la voce e i twang di chitarra nell’ultima strofa conducono poi piacevolmente al grande finale del ritornello. La ripetizione del ritornello per tutta la durata del brano riempie la canzone di una stabilità rasserenante, ma anche di una leggera libertà e freschezza, mentre la canzone fluisce e scorre con l’eleganza e l’eccitazione di un fiume in una giornata ventosa.

Paul McCartney scrisse la canzone dopo aver fatto un sogno in cui sua madre (morta di cancro quando lui aveva 14 anni) gli apparve e gli disse di lasciar perdere. Si tratta quindi di una canzone personale per McCartney, carica di emozioni, cantata come una comunicazione della madre a lui e come un promemoria per se stesso. Tuttavia, la canzone è abbastanza ampia da far sì che chiunque la ascolti senta un legame personale, perché è nella natura umana aggrapparsi a cose che troviamo difficili, e scrivere dal cuore lasciando che gli ascoltatori usino il potere dell’interpretazione personale è ciò che dà un’incredibile licenza alla musica.
A volte la conversazione con noi stessi è la più difficile, perché è facile dare consigli agli altri, ma accettarli per se stessi è tutta un’altra cosa. Nella maggior parte dei casi sappiamo di che cosa abbiamo bisogno, ma per fare i passi necessari per lasciar andare o per iniziare il viaggio verso la guarigione, ci vuole molta vulnerabilità e accettazione delle nostre difficoltà.
Quando avete trovato più difficile dialogare con voi stessi e aiutarvi? Quale canzone vi aiuta di più a farlo? Commentate qui sotto.
Con affetto,
Poppy x

Autrice: Poppy Worlidge
Sono una studentessa Erasmus di Londra studiando Lettere Classiche qua in Italia per quest’anno. Sono innamorata di tutto ciò che è musicale e uso questa piattaforma per ispirare ed essere ispirata!
Fa parte di Radioeco del 2022.
Potete trovarmi su @poppy.worlidge