Rad(Y)oSex 2.0: Elly Schlein, sessualità e sessismo al centro della politica

Buon mercoledì e ben tornati sulla rubrica sul sesso e l’educazione sessuale di RadioEco: Rad(Y)oSex 2.0! L’argomento dell’articolo di oggi, infiamma le testate giornalistiche da qualche giorno: l’elezione di Elly Schlein come segretaria del PD.

I temi legati alla sessualità si sono scontrati spesso con le decisioni politiche e con un oscurantismo contemporaneo, ma l’attacco alla figura della nuova segrataria, in chiave sessista, ha un nuovo volto.

Chi è Elena Ethel Schlein?

Elly Schlein nasce a Lugano, il 4 ottobre del 1985, da un accademico americano e da una professoressa di diritto comparato italiana.

Nel 2004 riceve la maturità classica, continuando gli studi presso la facoltà di giurispurudenza.

Nel 2008 partecipa come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama.

Nel 2015 annuncia l’uscita dal Partito Democratico, poiché in contrasto con la politica portata avanti dal segretario Matteo Renzi, definita di centro-destra.

Nle febbrario 2020 viene nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna, dal presidente rieletto Stefano Bonaccini.

Dopo le dimissioni da segretario del PD di Enrico Letto, Schlein si candida ufficialmente alle elezioni. Il 26 febbraio 2023 vince le primarie, diventando la prima e più giovane donna del partito.

La sessualità di Elly Schlein al centro delle polemiche.

Poco dopo la vittoria, comiciano i primi insulti verso la nuova segretaria.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il sindaco di Grosseto, pubblica questo fotomontaggio sulle sue storie Instagram, con sottofondo dei nitriti.

Il tutto accompagnato dalla frase “per due euro spesi per votare alle primarie Pd cosa volevate, Belen?”.

Il primo cittadino era già finito al centro delle polemiche per un fotomontaggio in seguito all’elezione di Matteo Renzi, il 4 maggio 2018.

Giorni dopo si scusa per il suo comportamento, sottolineando come la sua fosse solamente ironia e che lui, in primis, è stato vittima di insulti nel corso della sua carriera.

L’attacco subito dalla Schlein può essere classificato come body-shaming.

Esteticamente Elly Schlein non mi arrapa”

Non manca all’appello Vittorio Feltri, il fondatore del quotidiano Libero.

Gli unidici mila euro costategli per il titolo Patata bollente, in riferimento all’allora sindaca di Roma,Virginia Raggi, sembrano non avergli impartito nessuna lezione.

Durante la trasmissione Zona Bianca, alla domanda del giornalista di dare una valutazione di Elly Schlein, l’esponente di Fratelli d’Italia non ha ben chiaro il significato della domanda.

“Esteticamente non mi arrapa”. Questa è la prima frase sull’operato della nuova segrataria del PD.

Feltri emana la sentenza con una certa aria soddifsfatta, probabilmente aspettandosi risate e applausi dal pubblico e appoggio dal conduttore. Ma entrambi ammutoliscono.

Anzi, Giuseppe Brindisi appare alle telecamere imbarazzato e colto alla sprovvista, senza tuttavia riprendere l’ospite.

Una donna, per poter fare carriera in politica, deve essere sexy?

Se una donna non è esteticamente appagante, come può mandare avanti un partito?

Probabilmente sono queste le domande che Vittorio Feltri pone alla redazione di Libero. In questi casi, la profezia di Ignazio La Russa, enunciata durante il programma Belve, davanti gli occhi sbigottiti di Francesca Fagnani, sembra tristemente vera.

Quando la sessualità e l’aspetto estetico non saranno più la debolezza di una donna in politica, forse riusciremo a raggiungere l’uguaglianza tra uomo e donna in campo amministrativo.

Quando il fondatore di un giornale nazionale e un espontente del governo, non criticheranno una donna a capo del partito d’opposizione per il suo aspetto fisico ma per il suo operato, potremo parlare di uguaglianza.

Eppure, per ora, non possiamo farlo.

Le donne che ricoprono ruoli primari, sono ancora figlie di.

L’operato di una donna viene accostato alla sua vita privata o alla sua estetica.

Autrice: Michela Berti

Ho 21 anni ma sento di essere rimasta ferma ai miei amati 18. Sono innamorata dell’arte e della scrittura, potreste chiudermi in un museo e non vedermi più uscire. Parlo di qualsiasi cosa, anche se cerco sempre una scusa per nominare Alberto Angela o i miei fervidi ideali femministi. Vorrei fare la scrittrice, ma anche la giornalista, e la divulgatrice, o la direttrice di un museo, e tante altre cose. Parlo d’arte su TikTok (@arslongaest_)

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