
Anniversario della morte di Bettino Craxi
Per la rubrica EcoStoria oggi ricordiamo il 19 gennaio 2000, data della morte di Bettino Craxi. È stato uno degli uomini politici più rilevanti e influenti nella storia della Repubblica italiana, in particolare negli anni ottanta. Fu inoltre il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Craxi aveva una forte sintonia con leader della sinistra europea come Felipe González e Mário Soares, e s’impegnò fortemente per l’affermazione del ruolo del “socialismo mediterraneo”. Coinvolto in seguito nelle inchieste di Mani pulite condotte dai giudici di Milano, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui.
Egli respinse fino all’ultimo l’accusa di corruzione mentre ammise di essere a conoscenza del fatto che il PSI aveva accettato finanziamenti illeciti, affermando che “per decenni” tutti i partiti si erano finanziati illegalmente senza mai essere “oggetto di denunce”, con atteggiamenti di “complicità”. Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, con il quale il leader socialista aveva instaurato un rapporto di amicizia, rimanendone politicamente distante ma non avverso.
Ancor oggi, a diversi anni dalla morte, la sua memoria suscita sentimenti controversi. Quelli di apprezzamento si rivolgono a lui come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana. Quelli di esecrazione sono cagionati dalle condanne riportate a seguito delle indagini di Tangentopoli e della sua decisione di fuggire dall’Italia. Peraltro, sotto il suo governo, tra il 1983 e il 1987, il debito pubblico passò da 232 386 milioni a 463 083 milioni, mentre il rapporto debito-PIL dal 69,4% all’89,2%, secondo i dati Irpef. Il successivo passaggio della lira dalla banda larga alla banda stretta del Sistema monetario europeo, voluto dal governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, e la conseguente speculazione finanziaria del cosiddetto mercoledì nero resero necessaria da parte del Governo Amato una manovra da 93 000 miliardi, riformando le pensioni e attuando il contestatissimo prelievo forzoso del 6‰ dai conti correnti degli italiani.
Recatosi a Hammamet, in Tunisia, mentre si stavano ancora svolgendo i procedimenti giudiziari nei suoi confronti, per i suoi detrattori egli morì latitante, mentre per i suoi sostenitori fu vittima di una giustizia politicizzata, sostenuta dalla stampa, che lo avrebbe costretto all’esilio in Tunisia.
Ricordiamo un personaggio che ha fatto la storia, nel bene e nel male fa parte del nostro vissuto.
Trovate il precedente articolo di EcoStoria sul Pervitin: la droga dell’esercito nazista qui

Lucia, studentessa di storia moderna e contemporanea. Con il motto “storia è vita” voglio trasmettervi la passione per questa materia ma anche il ricordo di quell’avvenimento o di quel personaggio.