[…] le gambe all’aria, come una donna impudica,
ardente e trasudante veleni,
spalancava in modo cinico e disinvolto
il ventre pieno d’esalazioni. […]
Charles Baudelaire “Una carogna”

Dalla sala del cinema Dark a quella del congresso: “Le Tenebrose”
Dal 27 ottobre al 2 dicembre il Cineclub Arsenale di Pisa, in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere di UniPi ha presentato una rassegna cinematografica ad ingresso gratuito. Il tema era “Dark Ladies– La Femme Fatale dal cinema muto ai giorni nostri”.
Queste diversificate visioni sono state accompagnate da incontri con ospiti, che hanno saputo affrontare con maestria un argomento così delicato e allo stesso tempo immensamente potente.

CineClub Arsenale, durante la rassegna, ha ospitato l’attrice Barbara Chichiarelli, la giornalista e sceneggiatrice Virginia Tonfoni e le professoresse curatrici dell’evento: Cristina Jandelli (Università di Firenze) e Chiara Tognolotti (Università di Pisa). Durante la visione de “Il fuoco” di Pastrone inoltre Caterina Paganini e Marta Poggesi hanno realizzato una sonorizzazione dal vivo con il pianoforte.
La rassegna è stata realizzata con il patrocinio del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Università di Pisa e con il sostegno della Direzione generale Cinema e audiovisivo – Ministero della Cultura.
Settimane all’insegna del femminile che hanno avuto grandissimo successo, riunendo un pubblico di tutte le età. Il progetto si è concluso con un convegno internazionale di tre giorni, da Giovedì 1 dicembre, a Sabato 3 dicembre 2022, presso il Polo Le Benedettine in Piazza San Paolo a Ripa d’Arno a Pisa.
Il convegno “Le tenebrose. Figure di femme fatale nel cinema e nei media europei fra mito e contemporaneità”, anch’esso a cura delle professoresse Jandelli e Tognolotti, è stato svolto sotto il patrocinio della Consulta Universitaria del Cinema e di AIRSC – Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema, e la collaborazione con il network FAScinA – Forum delle studiose di cinema e audiovisivi.

Ecco i film presentati ed analizzati durante il progetto presso il CineClub Arsenale:
La fiamma del peccato di Billy Wilder (1944)
La sposa in nero di François Truffaut (1968)
Basic Instinct di Paul Verhoeven (1992)
Mulholland Drive di David Lynch (2001)
Venere in Pelliccia di Roman Polański (2013)
Il fuoco di Giovanni Pastrone (1916)
Di seguito delle brevi sinossi e relativi commenti dei primi 3 film presentati sulle Dark Ladies…
Nel prossimo articolo troverete i rimanenti!
La fiamma del peccato (Double Indemnity)
presentato: Giovedì 27 ottobre 2022. Preceduto da un’introduzione della professoressa Chiara Tognolotti (Università di Pisa).

Walter Neff e Phyllis Dietrichson sono i due antieroi protagonisti di questo noir drammatico del 1944. Interpretati rispettivamente da Fred MacMurray e Barbara Stanwyck, i due contribuiscono, assieme al regista Billy Wilder, a trasportare sul grande schermo la storia dell’omonimo romanzo di James Cain dell’anno precedente.
Ci troviamo a Los Angeles, fine anni ‘30. Walter Neff, nel suo ufficio, sta confessando la sua diabolica storia finita in tragedia al dittafono del suo superiore Keyes. Da questo momento inizia un flashback che costituisce l’intera trama del film. La narrazione si sviluppa come una tormentata storia d’amore e tradimento tra lo stesso agente assicurativo Neff e l’affascinante Phyllis, la giovane ed insoddisfatta moglie di un suo ricco cliente. L’attrazione fisica che l’uomo prova per lei è irrefrenabile ed incontenibile, fin dal loro primo incontro.
Il loro corrotto gioco di flirt si accende tra commenti implicitamente erotici concentrati sulla cavigliera di Phyllis, quasi come fosse l’oggetto magico che caratterizza la sua mortale sensualità.

credits: exhibits.tulane.edu
I due amanti progettano di uccidere il signor Dietrichson, cercando allo stesso tempo di sfuggire dalle conseguenze del crimine e di ricavare dello sporco denaro dalla sua assicurazione sulla vita.
La pellicola ha ricevuto diverse candidature agli Oscar del 1945 e al New York Film Critics Circle Award dell’anno precedente. Lo stesso autore del romanzo ha dichiarato la sua ammirazione per la ben riuscita e fedele trasposizione cinematografica.

(Foto tratta da
i.pinimg.com)
Il senso di suspense che troviamo fin dalle prime scene non viene mai a mancare fino ai titoli di coda, tenendo lo spettatore attaccato allo schermo con frenetica ansia di saperne di più. La fotografia in bianco nero, per la quale ringraziamo John Sietz (anch’egli nominato agli Oscar), contribuisce a mantenere una nube di tenebroso ma raffinato mistero.
Fatalissima e affascinante, Phyllis non tradisce mai la sua natura oscura, rivelando sempre di più tutte le caratteristiche essenziali di dark lady. L’apparenza dolce e innocua non è altro che una menzogna con la quale riveste elegantemente la sua essenza spietata. Barbara Stanwyck si è rivelata perfetta per questo ruolo, nonostante le paure che celava per l’interpretazione di tale personaggio.
La critica non ha avuto dubbi nel nel valutare positivamente La fiamma del peccato, sia subito dopo l’uscita nelle sale cinematografiche, sia negli anni successivi.
«Dopo La fiamma del peccato, le due parole più importanti nel mondo del cinema sono “Billy” e “Wilder”».
Alfred Hitchcock
La sposa in nero (La mariée était en noir)
presentato: Giovedì 3 Novembre 2022. Preceduto dall’incontro con l’attrice Barbara Chichiarelli in collegamento con la sala “La Dark-lady nella serialità televisiva”.

Jeanne Moreau, la femme fatale prediletta di Truffaut, si mostra tramite il suo personaggio Julie in questa pellicola come un’oscura e mortale presenza, così seducente ed enigmatica da catturare l’attenzione e la fantasia di ogni uomo.
La donna, a seguito del tragico omicidio del novello marito appena fuori dalla chiesa perde la ragione. Di fronte al mistero dell’identità del carnefice o del movente, inizia un frenetico viaggio alla ricerca di una vendetta servita fredda.
Antieroina tentatrice, si muove nello spazio scenico con elegante leggerezza e giustificata rabbia. Julie spiana il cammino alla Beatrix Kiddo di Uma Thurman in Kill Bill.
Il film di Tarantino infatti si muove sulle orme di questo classico, con una trama di fondo estremamente affine, due protagoniste femminili forti e decise e un desiderio inobliabile di sanguinosa vendetta.

credits: user Cinematic Artistry, Twitter

credits: filmTV
Julie per prima, a seguito di una ferita non mitigabile, rinasce dal suo dolore per sprigionare con raffinato rancore tutta la sua voglia di riscatto e rivalsa. Agisce di fronte a ripugnanti uomini, troppo indifferenti al suo dolore per notare in lei una forza aldilà del suo baudelairiano fascino.
Le somiglianze tra le due pellicole sono inequivocabili, ma del resto è tipico di Tarantino una tendenza ad ispirazioni e rimandi cinematografici a lui precedenti.
Basic Instinct
presentato: Mercoldedì 9 Novembre 2022.
Nell’iter di pellicole d’impronta noir femminile troviamo il lavoro di Verhoeven. Il film è celebre soprattutto per il fascino subdolo e accattivante della protagonista Catherine Tramell, interpretata da Sharon Stone.
Nella prima scena lo spettatore assiste inerme all’omicidio di un uomo da parte di una misteriosa figura femminile durante un atto sessuale. Il detective Nick Curran indaga sul caso, avendo come principale e quasi unica sospettata la fatidica Catherine. Durante la vicenda si sviscera un passato turbolento retrostante entrambi i personaggi. Si instaura una confusa relazione tra i due, continuamente intaccata dal caso…
Fin dalla prima scena, come una visione angelica, Catherine travolge lo spettatore con la sua delicatissima bellezza. Dal candore dei suoi abiti e della pelle, fino alla doratura dei capelli che le incorniciano il volto con fanciullesca innocenza.
Ma l’aspetto indifeso e beato è solo una flebile maschera per ciò che la nostra antieroina invece rappresenta nel film.
Menzogna, lussuria, brivido di morte. Quest’ultima accompagna Catherine per tutta la visione come la più oscura ombra, la segue nel dolore delle sue innumerevoli perdite, funge come fonte d’ispirazione per i suoi tenebrosi romanzi, la inserisce in un pericoloso gioco criminale, in bilico sul filo di un ambiguo odio-amore poliziesco.

La pulsione sessuale che la anima e sembra darle vita rimane costante e palpabile. Si nota anche solo negli sguardi che lancia, come frecce avvelenate, agli uomini con cui gioca. Tra questi il rancoroso e travagliato “giustiziere”, come lo definisce irriverentemente la dark lady.
L’uomo rimane abbagliato dalla potenza e dal mistero della donna. Catherine infatti differisce in tutto e per tutto dal tipo di presenza femminile a cui è abituato.
Alla scoperta dell’identità di un malato e complesso serial-killer. Ragione e sentimento si intrecciano e sovrappongono, fino a che una delle due non avrà in fine la meglio sull’altra. I colpi di scena non mancano e troviamo un sottile (anche se quasi unicamente erotico) umorismo. Inutile precisare: una forte e varia componente femminile, preponderante per gli eventi primari nel film.
Ma che cos’è che ci sovrasta alla fine: l’amore ingenuo o il cinismo irrazionale?
credits: YouTube user Benny Legend
[…] − Eppure voi sarete simile a questa sozzura,
a quest’orribile infezione,
stella dei miei occhi, sole della mia natura,
voi, mio angelo e mia passione!Sì! tale sarete, o regina delle grazie,
dopo gli ultimi sacramenti,
quando andrete sotto l’erba e i rigogliosi fiori,
a marcire tra le ossa.Allora, o mia bellezza! dite ai vermi
Charles Baudelaire “Una Carogna”
che vi mangeranno di baci,
che ho conservato la forma e l’essenza divina
dei miei amori disfatti!

Autrice: Eleonora Mastantuono
Approdata a Radio Eco come blogger per trovare una collocazione concreta a tutti i miei pensieri.
Collaboratrice per la rubrica “CinefiLife”, nella speranza di trasmettere una passione che arde di essere condivisa.
Come Guido dell’8 1/2 felliniano “Non ho proprio niente da dire. Ma lo voglio dire lo stesso.”
instagram: @m.i.ele
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