EcoGusto in Ecuador

Quest’estate sono tornata a casa e sono andata a trovare la mia famiglia ecuadoriana con cui sono cresciuta. Il nucleo centrale è formato da mamma e papà Giddio e tre figli che io considero miei fratelli e sorelle. Tutte le altre persone che girano intorno, che siano parenti o amici, vengono automaticamente considerati parte della famiglia e chiamati cugini e cugine. Da loro ho imparato il vero significato di unione e ovviamente tante ricette.

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Oggi vi portò con me in Ecuador e nella mia infanzia.

Lentejas compuestas: nonostante il nome semplice che evoca un piatto leggero, questa zuppa in realtà è molto sostanziosa perché al suo interno ha della carne: la pancetta tagliata grossolana. Dopo aver fatto il soffritto di verdure, aggiungete le lenticchie che possono essere quelle già pronte precotte oppure che avete lessato con degli aromi in precedenza. Aggiungete un pochino di acqua e mezzo dado vegetale. Lasciate sobbollire qualche minuto e poi aggiungete la pancetta. Se volete potete aggiungere una noce di burro come da tradizione, ma io non me la sento perché è già saporita così. L’unica cosa che regala in più al piatto è l’amalgamatura avvolgente, ma credetemi che anche senza vi travolge i sensi.

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Plátano e Yuca: sono, rispettivamente, un frutto e una verdura che vanno entrambe cucinate per essere mangiate. Il primo assomiglia a una banana e, se preso con la buccia verde, va fatto a fettine, fritto per qualche secondo, scolato, schiacciato col fondo di un bicchiere o uno schiacciacarne, rifritto per due minuti per lato e servito co un po’ di sale sopra o accompagnato con dei tocchetti di formaggio. Se invece lo prendete con la buccia gialla e cucinato come sopra, sarà dolce quindi da servire a fine pasto anche come dessert. La yuca è a base di manioca e il suo sapore è a metà tra una patata e del formaggio. Anche questa va fritta e accompagnata con salse a piacere. 

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@lei

Arroz blanco: è il tipico riso bianco cucinato con poca acqua e sale in modo che venga assorbita tutta e assuma una consistenza densa che raggruppa i chicchi di riso insieme. Il trucco per farlo venire così compatto è finire la cottura con… una busta di plastica sopra. Non vi scandalizzate: la plastica non si scioglie e rende il sapore particolare. Comunque, fortunatamente, oggi hanno inventato le risiere che danno lo stesso risultato, anche se non sarà mai esattamente come mangiarlo in Ecuador.

La carne che preparano è molto semplice, ma la caratterizzano con delle spezie e il sapore è diverso da una fettina alla griglia qualsiasi: sale, aglio in polvere, paprika affumicata e un pizzico di pepe.

La cucina dell’Ecuador è molto ricca e a noi può sembrare pesante, ma in realtà una volta assaggiata non se ne può fare a meno e io ogni volta ritorno bambina.

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