CinefiLife – Tra Halloween e Natale: Tre film per chi ama entrambe le feste

Guardiamo in faccia la realtà, ormai Halloween è finito e tra non molto ci ritroveremo inondati dalle pubblicità del pandoro di Canale Cinque.

Sarà dura abbandonare le maratone di film horror e abbracciare quelle di Mamma Ho Perso L’Aereo.

Ebbene, cari amici del brivido, la rubrica CinefiLife di RadioEco è qui per salvarvi ed ha selezionato per voi tre film che potrete vedere anche scartando i regali sotto l’albero.

Paragrafi che troverai nell’articolo:

  1. Krampus: Natale non è sempre natale (2015)
  2. Gremlins (1984)
  3. Coraline e la porta magica (2009)
  4. Buona visione!

Krampus: Natale non è sempre natale (2015)

Scommetto che anche a te hanno ormai stancato le infinite repliche televisive dei film classici natalizi, con la solita rodata favola dei buoni propositi, tipo Una Poltrona Per Due.

Se è così, per quest’anno ti propongo un’alternativa. Tanto i classici su Italia Uno restano.

Ed ecco che arriva il regista Michael Dougherty (Godzilla II: King of the monsters) che con il suo Krampus – Natale non è sempre Natale, produce un film all’insegna della commedia-horror che, pur non arrivando ai fasti dei classici del genere di Sam Raimi (Evil Dead) e Joe Dante (Gremlins) di cui, spoiler, parleremo dopo, è comunque molto efficace per il miscuglio di risate e tensione.

Inoltre il pubblico americano ne è rimasto conquistato. Del resto, il film ha incassato tre volte tanto il suo budget.

Michael Dougherty sul set
Credits: Il Cineocchio

Di certo un’impresa non facile considerando il materiale di partenza, non proprio tipico dei costumi americani. Il Krampus è, infatti, una creatura appartenente al folklore bavarese, un demone natalizio pronto a terrorizzare a morte i bambini sulla lista nera di Babbo Natale. Beh che dire… uno dei pochi casi in cui si preferirebbe avere il carbone.

Protagonista del film è Max un bambino che crede ancora nella magia del natale e tiene vivo dentro di sé il desiderio che la sua famiglia possa ritrovare la pace di un tempo. Propositi che si dissolvono quando a seguito di uno screzio tra cugini, decide di rinunciare al Natale. Di lì a poco si scatenerà un caos fatto di giocattoli animati, strane e inquietanti creature mascherate e omini di pan di zenzero trasformati in agguerriti assassini.

Un trambusto ordinato dal Krampus, «l’ombra di Santa Klaus» il cui compito è impartire una severa lezione a chiunque perda lo spirito natalizio, un po’ sulla falsariga del demone di Drag Me to Hell: tre giorni di burle e provocazioni, e poi un’eternità fra le fiamme!

Michael Dougherty si dimostra abile nel costruire e decostruire la suspense, muovendosi sul sottile filo tra ironia e orrore, dissacrando il classico racconto della buona famiglia americana, e svelando il lato oscuro di una festivita che, del resto, è anche molto all’insegna del consumo.

Gremlins (1984)

Se possiedi un Mogway devi sempre tenere a mente queste regole:

  • 1) Mai esporlo alla luce del sole
  • 2) Mai bagnarlo
  • 3) e, soprattutto, MAI dargli da mangiare dopo mezzanotte.

Tre semplici regole da tenere a mente eppure così facili da infrangere.

Questo è il sunto di Gremlins, film di Joe Dante, l’autore che già avevamo citato nel precedente paragrafo, e di cui non potevamo non parlare in questo articolo. Sicuramente tra gli autori che ha dato vita a molti cult degli anni 80/90 come Ai confini della realtà o Small Soldiers, e che per Gremlins mise in piedi un vero trittico delle meraviglie, collaborando con Chris Columbus (Harry Potter e la pietra filosofale) e Steven Spielberg che beh, non credo abbia bisogno di presentazioni. Insomma un sogno bagnato per qualsiasi cinefilo.

Spielberg e Joe Dante sul Set di Gremlins
Credits; Royal Books

Come dicevamo ci sono tre regole che vanno tenute a mente quando si ha a che fare con un Mogway, rispettale e avrai come animale da compagnia una creatura dolcissima, in grado di ballare e cantare, infrangile e saranno Gremlins scatenati e casinisti per tutti.

Ovvero, ciò che puntualmente avviene nella piccola e tranquilla cittadina di provincia della working class americana a Billy, un ragazzino che, per Natale, riceve proprio una di queste creaturine.

Gremlins è sicuramente tra i migliori film del filone horror-comedy, una favola nera con un messaggio anti consumista e per certi versi anche molto ecologista, che sa essere profondo senza mai prendersi troppo sul serio.

A ben guardarlo, il film di Joe Dante è proprio un tenero Mogwai che ti guarda con i suoi occhioni tutti carini e pucciosi, per poi trasformarsi in un bastardissimo Gremlins che ti lancia pop-corn, si soffia il naso sulle tende del soggiorno e ti insegue con una motosega che per altro è un omaggio voluto da Joe Dante a Non aprite quella porta.

Coraline e la porta magica (2009)

Sarò sincero avevo intenzione di mettere come terzo consiglio Nightmare Before Christmas, ma diciamoci la verità, sarebbe stata una scelta banale. E, onestamente, perché consigliare un film già conosciuto per questo tema dal mondo intero? Per questo ho preferito optare per Coraline e la porta magica.

Come dite? Coraline e la porta magica non è un film di Natale? Beh dai, tra famiglie disfunzionali, pasti immensi, regali che corrompono anime e megere mangia bambini direi che è la trasposizione più fedele di qualsiasi cenone.

Non vi basta? Allora andate pure a rivedervi Nightmare Before Christmas, tanto sempre di capolavori firmati da quel genio della stop-motion di Henry Selick si parla.

Rimanendo sulla falsa riga delle fiabe horror, Coraline non poteva mancare, anche se, con tutta probabilità è la più stratificata e complessa di tutto l’ambaradam qui citato.

Un cartone animato che più che all’universo confortante di Walt Disney, si accosta a quello immaginifico di Miyazaki.

Henry Selick sul set di Coraline e La porta magica
Credits: Bridgerman Images

Il film è la storia di Coraline, un’undicenne trascurata dai genitori, che esplorando la nuova casa nella quale si è trasferita, fa la scoperta di una strana porticina che se attraversata conduce a un mondo folle, colorato e magico, abitato dai doppleganger identici in tutto alle persone che conosce, ma con solo un unico particolare a distinguerli: dei bottoni cuciti sugli occhi.

È ovvio il riferimento ad Alice nel paese delle meraviglie, ma anche a un più orrorifico Nightmare: Dal profondo della notte di Wes Craven, sia per via dei vertiginosi salti tra il mondo reale e quello “altro”, che per la trasformazione finale della “madre”, che ha escrescenze scheletriche simili agli artigli di Freddy Krueger. I genitori sono avvisati.

Si avvertrono echi di ispirazione anche ai lavori del collega Tim Burton, in particolare a La sposa cadavere, anche se in questo caso la morale viene ribaltata: ancora una volta a un mondo grigio e opprimente fa da contraltare una realtà onirica in cui i desideri diventano realtà, dove ci si sente appagati e felici.

Ma presto o tardi quella realtà si rivelerà essere più fredda e asettica della precedente, un non luogo in cui vige la legge dell’apparire sopra a quella dell’essere (sorridere sempre, mai dire no), e dunque solo una facciata per tenere nascosto un terribile segreto.

Coraline è molto più di un semplice cartone, è una fiaba senza tempo, uno splendido racconto di formazione, nel quale la protagonista viene posta dinnanzi alle insidie, metafora di un’imminente adolescenza, nonché di una legge sempre molto importante: mai fidarsi delle apparenze.

Buona visione!

Finisce qui l’articolo di oggi. Una piccola sequenza di consigli che potrebbe sembrare in controtendenza con il periodo, ma fidatevi, guardare degli horror per prepararsi a Natale è sempre un ottimo rimedio per scacciare lo stress dell’organizzazione delle feste con un po’ di sana paura!

Per il resto vi auguro una buona visione!

Ti interesserebbe sapere cosa ne pensiamo dei film di Ayao Myazaki? Nel caso, ti consiglio di dare un’occhiata Qui per leggere l’interessante articolo di Giulia Demuro!


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Autore: Tommaso Corsetti

Nato nel 1999 e circondato dal mare, prima dell’isola d’Elba e poi della Sardegna, Tommaso dalle poltrone della sala, approda finalmente a quella davanti alla tastiera, per scrivere di ciò di cui ha sempre amato parlare: il cinema. Studente di Filosofia e ora in Radioeco, puoi trovarlo su instagram come  @tomcorsetti_

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