EcoGusto – Tradizione e World Vegan Day: è tempo di castagne

Castagne

Nonostante il caldo anomalo di questi giorni, se girate per le strade dei paesi e delle città toscane incontrerete inevitabilmente dei venditori di caldarroste. Le castagne sono da sempre un prodotto importante della cucina toscana autunnale. Decenni fa le castagne non venivano vendute e comprate ma erano direttamente raccolte e lavorate ed erano per questo un cibo disponibile anche ai meno abbienti. Oggi invece le castagne sono un prodotto molto costoso e prezioso. Vengono raccolte nelle zone più alte della Toscana. Nei castagneti sulle Alpi Apuane, in Lunigiana e Garfagnana e sull’Appennino, sulle montagne pistoiesi e nel Casentino. Le castagne raccolte in molte zone del territorio sono anche protette da marchi IGP.

Le castagne possono essere bollite o fatte arrosto, ma molte ricette prevedono l’utilizzo della farina ottenuta dalla loro macinazione. Per il loro sapore dolce possono essere utilizzate nei dolci senza aggiungere ulteriori zuccheri e questa la trovo una grandissima qualità di questo prodotto.

Essendo un cibo utilizzato dalle fasce più povere della popolazione, le ricette che prevedono la farina di castagne hanno generalmente pochi e semplici ingredienti. Per questo molti piatti sono anche vegani.

Il 1° novembre è stato il World Vegan Day. In quel giorno del 1944, un gruppo di vegetariani coniò il nuovo termine “vegan” che indicava uno stile di vita che, nei limiti del possibile e del praticabile, fosse privo di prodotti di origine animale. Vorrei celebrare, un po’ in ritardo, quel giorno, proponendovi uno dei dolci più tipici della tradizione toscana. Senza zuccheri aggiunti, senza glutine, perfetto per questa stagione.

Ecco a voi, il castagnaccio.

castagne

Ingredienti

  • 250 g farina di castagne
  • 350 g (o più) di acqua
  • 40 g pinoli
  • 40 g uvetta
  • 40 g noci
  • 20 g olio EVO
  • Un pizzico di sale
castagne

Preparazione

Per prima cosa ammollate l’uvetta per una decina di minuti. Nel frattempo, in una ciotola, unite a poco a poco alla farina di castagne setacciata dell’acqua, mescolando bene con una frusta, in modo che non rimangano grumi. Al quantitativo di partenza di acqua potete aggiungerne un altro po’ in modo da ottenere un composto liscio. A questo punto aggiungete l’uvetta strizzata, le noci tagliate al coltello e i pinoli, lasciandone di ognuno un po’ da parte per la decorazione. Infine, aggiungete un pizzico di sale e poi date una mescolata finale.

Ungete una piccola teglia (per me 22×17 cm) e distribuite il composto decorando la superficie con la frutta secca rimanente. Non potendo scegliere tra molte teglie, il mio castagnaccio è venuto piuttosto alto rispetto alla versione originale che dovrebbe essere spesso circa 1 cm, ma così rimarrà morbido ed eviterà di seccarsi troppo. La ricetta originale prevederebbe anche l’aggiunta di aghi di rosmarino in superficie che però ho omesso perché non ne avevo in casa. A questo punto, via in forno preriscaldato a 200°C per circa 50 minuti. In forno il castagnaccio formerà delle crepe in superficie.

A proposito dell’aggiunta di rosmarino sul castagnaccio aleggia una leggenda. Questa narra che se una fanciulla offriva una fetta di questo dolce (condito con rosmarino) ad un giovane, questo si sarebbe innamorato di lei e avrebbe assicurato il matrimonio tra i due ragazzi. Io l’ho sempre mangiato senza rosmarino, e vi posso assicurare che farebbe innamorare lo stesso chiunque.

Inoltre, sabato avevo voglia di una versione un po’ più golosa, per cui ho aggiunto all’impasto anche qualche quadrotto di cioccolato fondente tritato al coltello.

Infine, un’ultima curiosità. Vi suonerà strano che vi abbia detto che il castagnaccio era comunemente considerato un cibo dei poveri e poi vi abbia messo tra gli ingredienti i pinoli. I pinoli oggi costano un rene e una fettina di fegato, ma un tempo anche questi venivano raccolti ed erano quindi praticamente a costo zero.

Se state cercando altre ricette di dolci senza zucchero ecco qui altri spunti.

Se invece vi è avanzata della preziosissima farina di castagne e volete provare altre ricette, vi consiglio di prepararvi i necci (qui la videoricetta). Sono delle crespelle preparate con ingredienti semplicissimi, tipicamente mangiate nella versione dolce, ma che possono essere farcite anche con ingredienti salati. Nella tradizione si accompagnano alla ricotta o al miele ma potete utilizzare ricottine vegetali oppure farcirli con creme spalmabili al cioccolato o burro di nocciole per una versione vegana.

Buon appetito!


Autore: Giulia Lauria

Dottoranda in scienze agrarie, incorreggibile buddista, lettrice in erba, aspirante acrobata. Da grande sogna di piantare semi di cambiamento. Le sta a cuore l’ambiente e la sostenibilità. La sua alimentazione è plant-based e si impegna a condurre una vita più possibile zero-waste. Crede nel potere del dialogo e della comunicazione e nel potenziale dell’essere umano. È certa che accrescere la propria consapevolezza sia il primo passo per cambiare il mondo.

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