Eco dal Giappone in questa puntata fa tappa a Kanazawa e Shirakawago. Due destinazioni poco conosciute, che però conservano molto dell’antico Giappone.
Kanazawa, cosa vedere?
A due ore e mezzo da Tokyo, si trova la città costiera di Kanazawa. Spesso metà strategica per poter visitare Shirakawago, Kanazawa ha alcune chicche che meritano di spenderci almeno una giornata.
Se si pensa di visitare Kanazawa in un giorno solo consigliamo di vedere assolutamente quesi luoghi. Per gli amanti del cibo Giapponese e del suo street food, immancabile è la visita al mercato del pesce Omicho Market, che con le sue stradine nasconde ancora il fascino dei vecchi mercati del pesce.

Sicuramente il momento migliore per vederlo è la mattina quando il mercato si sveglia e prestate attenzione perchè chiude relativamente presto (considerate che gli orari Giapponesi sono abbastanza diversi dai nostri. tutto chiude presto la sera e le città si svegliano molto presto per sfruttare la luce del sole).
Proseguendo per la strada principale vi imbatterete nel parco del castello di Kanazawa, la più importante attrazione architettonica della città. Costruito alla fine del sedicesimo secolo, ha subito numerose ricostruzioni nel corso degli anni per via degli incendi e della sua struttura in legno. Fino al 1989, il castello di Kanazawa ospitava anche l’università della città.
Pagando un supplemento al biglietto del castello (500 yen in totale), si ha accesso al giardino del castello. Il Kenroku-en è un giardino da passeggio che rispetta le sei regole del giardino perfetto secondo la tradizione cinese del paesaggio: vastità, intimità, artificialità, antichità, abbondanza di acqua ed ampi panorami.


La tradizionale Shirakawa-go

Con un’ora di bus è possibile raggiungere uno dei villaggi agricoli conservati meglio del Giappone, Shirakawago. Dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1995, il paese è caratterizzato dall’architettura Gassho-Zukuri ovvero costruiti come mani che pregano.
Infatti, il profilo delle abitazioni, ricorda quello della posizione delle mani dei monaci buddisti in preghiera. Questa particolare conformazioni è studiata per resistere alle abbondanti nevicate invernali.
Dal nostro punto di vista è stata sicuramente un meta suggestiva, ma molto turistica. Le case tradizionali ormai sono rimaste molto poche e si confondo con le case moderne.
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Autore: Walter Giovanni Grillo con la collaborazione di Matteo Pianigiani
Amo raccontare la vita di tutti i giorni dal mio punto di vista, studio comunicazione all’università di Pisa. Direttore di Radioeco dal 2021. Conduttore di Eravamo 4 amici al VAR e Tech.Eco