Rad(Y)oSex 2.0: il bacio al tempo della Roma antica

Buon mercoledì e bentornati nella rubrica sul sesso e l’educazione sessuale di RadioEco: Rad(Y)oSex 2.0! Oggi vedremo una curiosità di carattere storico ed il protagonista sarà proprio il bacio.

Per l’articolo di oggi torneremo indietro nel tempo, per arrivare nella Roma antica e vedremo alcune curiosità su quella che, nel presente, è la dimostrazione di affetto per antonomasia.

Tre tipologie di bacio

Secondo fonti letterarie, i romani ne distinguevano di ben tre tipi: il basium, l’osculum e il savium.

La differenza tra questi, riguarda principalmente il rapporto di coloro che si scambiavano il gesto e il luogo dove questo veniva dato.

  • Osculum: si tratta prevalentemente del bacio familiare, quello tra fratelli, tra genitori e figli, oppure quello tra i coniugi. È il cosiddetto “bacio a fior di labbra”, delicato, privo di malizia. È un tipo di bacio dato anche agli oggetti, alle ferite e, per scaramanzia, anche alle ombre dei defunti. Viene anche considerato il bacio di rispetto, quello che veniva socialmente accettato.
  • Savium: viene definito anche l’osculum luxuriosium, è il bacio passionale, carico di una valenza erotica, dato sulle labbra. Ad oggi, lo potremmo definire il bacio “alla francese”
  • Basium: si trova tra i due termini precedenti, significa un bacio privo di malizia, affettuoso. È il termine da cui deriva il corrispettivo odierno “bacio”.

Se questo termine vi suona familiare, forse ricorderete uno dei carmi più famosi del veronese Catullo:

«Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis.[…]

Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum;»

Catullo, Vivamus mea Lesbia – Carme 5

Questa suddivisione è stata creata sulle basi di alcuni scritti, in particolar modo derivano dagli autori Donato, Servio e Isidoro.

Il “Diritto di bacio”

Nella Roma antica esisteva anche un’altra pratica meno piacevole e di forte carattere patriarcale.

Si trattava del diritto di bacio, al tempo lo ius osculi.

Questo termine indicava l’usanza della donna di essere baciata dal marito, dal padre e dal fratello; gli uomini della famiglia dovevano assicurarsi che la donna non avesse bevuto del vino.

Ciò deriva da una legge del diritto romana che impediva alle donne di bere del vino, poiché le avrebbe condotte sulla via dei vizi e dell’adulterio.

Se una matrona veniva scoperta ad aver bevuto del vino, poteva venir ripudiata o addirittura uccisa dal marito.

Questo divieto era in vigore per le donne honestae e non per le probrosae, ossia le meretrice o le donne di teatro (attrici, ballerine)

https://www.ultimavoce.it/il-diritto-di-bacio-nellantica-roma-che-cose/

Autrice: Michela Berti

Ho vent’anni ma sento di essere rimasta ferma ai miei amati 18. Matricola sia di Radio Eco che dell’Unipi, sono innamorata dell’arte e della scrittura, potreste chiudermi in un museo e non vedermi più uscire. Parlo di qualsiasi cosa, anche se cerco sempre una scusa per nominare Alberto Angela o i miei fervidi ideali femministi. Vorrei fare la scrittrice, ma anche la giornalista, e la divulgatrice, o la direttrice di un museo, e tante altre cose.

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