Post un po’ personale di quella volta che ho deciso di veganizzare qualcosa senza seguire ricette collaudate. E quel qualcosa da veganizzare erano i canederli altoatesini. Quindi il titolo di questo post potrebbe essere: canederli vegani – aka quando vuoi veganizzare una cosa buona per poterla mangiare sempre. Vi racconto come è andata.
A metà luglio mi trovavo a Bolzano per un convegno, due giorni in cui giovani ricercatori di tutta Italia si riunivano per confrontarsi sulle ultime frontiere della ricerca scientifica. Finalmente dopo due anni di nuovo un convegno in presenza. Così stringere legami è più semplice. Più semplice fare domande, creare contatti, iniziare collaborazioni, prendere spunti e idee e tornare a casa arricchiti e determinati.
E vedere posti nuovi. Perché diciamocelo, girare l’Italia o l’Europa per convegni è una gran figata.
E voi direte, hai fatto tutta questa premessa, ma che c’entra con questa rubrica?
C’entra dal momento che, fin dall’attimo in cui ho compilato il form online la prima preoccupazione che ho avuto, prima ancora di dovròparlaredavantiadecinedipersonechenesannopiùdime, è stata: ci sarà qualcosa che potrò mangiare?
Alla fine con un po’ di spirito di adattamento me la sono cavata, ma ho imparato alcune cose:
- La parola vegan non è contemplata;
- Nel Süd Tirol non ti modificheranno mai il menù: impossibile prendere quel piatto senza un ingrediente, non te lo permetteranno. Devi trovare un’opzione che di base non contenga carne;
- Per fortuna una piccola opzione vegetariana da qualche parte nel menù, un po’ nascosta, si può trovare;
- Le porzioni saranno enormi.
L’ultimo giorno abbiamo fatto una gita a Merano e a pranzo ho preso un piatto di Canederli misti vegetariani (a base di formaggio/spinaci/barbabietola). Il sapore era delizioso, ma erano così pesanti che dopo il primo mi sono dovuta fermare.
Quando sono tornata a Pisa mi sono chiesta se fosse possibile veganizzarli… ed ecco quindi, dopo questo luuungo preambolo, la ricetta delle pallinedipanetipichedelsüdtirol (aka canederli vegani, ma non volevo offendere nessuno).
Canederli alla barbabietola

Ingredienti per una persona:
- 30 g di cipolla
- 50 g di barbabietole cotte
- 60 g di panne raffermo
- 1 + ½ cucchiaio di farina di ceci
- 2 cucchiai di acqua
- 25 g di formaggio spalmabile vegetale
- 10 g di farina
- Olio EVO
- Prezzemolo q.b.
- Sale q.b.
Procedimento:
Taglia la cipolla e soffriggila in abbondante olio EVO e una volta pronte unitele al pane che avrete nel frattempo tagliato a cubetti. Prepara una pastella densa con la farina di ceci e l’acqua (che andrà a sostituire le uova) e frullala insieme alla barbabietola tagliata a cubetti. Unisci la crema di barbabietola al pane e aggiungi gli altri ingredienti: il formaggio vegetale, la farina, il prezzemolo e il sale. Amalgama bene e lascia riposare per 15 minuti.
Forma i canederli e cuocili in acqua bollente per 15 minuti. Servili caldi accompagnati da crauti, verza cruda o cicoria, come vuole la tradizione. Oppure cospargili di lievito alimentare per dargli un sapore più formaggioso.
Questo piatto tipico dell’Alto Adige, da preparare in brodo o asciutto, è in realtà un piatto povero che utilizza il pane raffermo per creare un piatto nutriente. Se vi interessa la versione originale vegetariana ecco qui una ricetta su cui potete fare affidamento.
Se invece siete interessati ad altre ricette per riutilizzare il pane raffermo, Federica aveva già scritto un articolo ricco di ricette gustose.
Buon appetito!

Autore: Giulia Lauria
Dottoranda in scienze agrarie, incorreggibile buddista, lettrice in erba, aspirante acrobata. Da grande sogna di piantare semi di cambiamento. Le sta a cuore l’ambiente e la sostenibilità. La sua alimentazione è plant-based e si impegna a condurre una vita più possibile zero-waste. Crede nel potere del dialogo e della comunicazione e nel potenziale dell’essere umano. È certa che accrescere la propria consapevolezza sia il primo passo per cambiare il mondo.