Buon mercoledì e ben tornati nella rubrica sul sesso e l’educazione sessuale di RadioEco: Rad(Y)oSex 2.0. Siamo nel mese del Pride e oggi con questo articolo vorrei cogliere l’occasione per fare una piccola riflessone. L’argomento sarà l’inutilità della discriminazione e questo non vuole essere un titolo clickbait.
Il concetto di discriminazione
Nell’ambito del comportamento e degli atteggiamenti sociali la discriminazione viene associata all’accezione negativa di distinguere e trattare differentemente persone sulla base di gruppi o categorie di appartenenza.
Questa è la definizione di discriminazione, secondo il magico mondo di Wikipedia.
Potremmo aggiungere altri aspetti a queste tre righe: come il dolore fisico e psicologico che comporta alle persone che la subiscono, le tracce indelebili che lascia nelle loto vite, la paura costante di non essere accettati.
La discriminazione non deriva solo dall’appartenere a un dato gruppo o categoria, ma è essa stessa una fonte di categorizzazione.
Subire questo atto, per una condizione fisica o mentale o sessuale che sia, diventa un modo di estromettere e classificare.
Nel nostro caso e scrivendo sulle pagine di questa rubrica, prenderemo in esame in particolar modo la discriminazione sessuale.
Alcune considerazioni
La prima cosa che compare nella mente, quando pensiamo alla discriminazione sessuale (che chiameremo anche “omofobia”), è l’attacco a una persona o un gruppo di persone che vengono emarginate e/o attaccate per il loro orientamento sessuale.
Nell’orientamento sessuale, l’atto esplicito sono i “gusti” di genere, fisici e caratteriali che una persona cerca nel proprio partner; l’atto implicito è la ricerca di felicità, sostegno e piacere.
Ricercare la persona giusta, è una combinazione tra estetica e intimità.
Ma cosa significa cercare (e talvolta trovare) la persona giusta?
Attenzione, quella a seguire è una considerazione totalmente di carattere personale e soggettivo
Significa trovare qualcuno di cui ti puoi fidare, a cui puoi raccontare qualsiasi cosa senza paura di essere giudicato, una persona con cui sentirsi in pace nel momento in cui siete insieme, dimenticando qualsiasi paura o preoccupazione.
Significa avere accanto una persona che ti ascolti per ore, anche se si tratta di discorsi insensati.
Significa temere di perdere quella persona, o che ti deluda in un modo o nell’altro.
Nella “persona giusta” riponi la tua fiducia, le tue aspettative, e talvolta il tuo cuore.
L’intimità che viene raggiunta nei rapporti sessuali, segna una tipololgia di unione ancora più forte.
L’orientamento sessuale indica il modo di amare delle persone, ciò da cui sono attratti, ciò che vogliono.
Dunque, se una persona ha un determinato orientamento sessuale (dall’eteresessualità alla pansessualità, passando per la bisessualità e l’omosessualità) dove esiste il diritto delle persone che ha intorno di giudicarla?
Risposta: da nessuna parte.
Il modo in cui le persone scelgono di condividere la propria vita sessuale ed emotiva è soltanto una loro decisione, che dipende soltanto da loro e dove soltanto loro hanno voce in capitolo.
Il giusto e lo sbagliato si sganciano dall’universalità dell’etica manichea, per seguire il particolarismo culturale. Eppure qualsiasi tipo di discriminazione è sbagliata, inutile e disumana.
In particolar modo, giudicare le persone in base a chi scelgono di avere nel proprio letto, è ignorante e infantile.
I diritti dell’uomo in quanto persona trascendono la soggettività di ognuno, e soprattutto nel caso della ricerca della felicità, tutto dovrebbe essere consentito – nei limiti della legalità e del pudore!
Volevo condividere questa breve riflessione e anche se a molti sembrerà scontata purtroppo, visti i recenti sviluppi politici e sociali, non lo è poi così tanto.
Come ultima cosa: fate l’amore con chi e quante persone volete, ma ricordate di proteggervi sempre!

Nella foto: momenti della mobilitazione dei gruppi omosessuali a sostegno del ddl Zan sull’omotransfobia
Ancora una volta vi ringrazio dell’attenzione, prima di salutarvi vi lascio le date dei prossimi Pride in Italia, cosicché possiate andare a manifestare per i diritto fondamentali di ognuno:
- 18 giugno 2022 – Lecco Pride
- 18 giugno 2022 – Parma Pride
- 18 giugno 2022 – Pesaro Marche Pride
- 18 giugno 2022 – Torino Pride
- 18 giugno 2022 – Varese Pride
- 18 giugno 2022 – Livorno Toscana Pride
- 25 giugno 2022 – Albano Lazio Pride
- 25 giugno 2022 – Aversa Pride
- 25 giugno 2022 – Bologna Pride
- 25 giugno 2022 – La Spezia Pride
- 25 giugno 2022 – Favignana Egadi Pride
- 25 giugno 2022 – Perugia Umbria Pride
- 25 giugno 2022 – Ragusa Pride
- 25 giugno 2022 – Teramo Abruzzo Pride
- 2 luglio 2022 – Bari Pride
- 2 luglio 2022 – Catania Pride
- 2 luglio 2022 – Napoli Pride
- 2 luglio 2022 – Milano Pride
- 2 luglio 2022 – Sassari Sardegna Pride
- 3 luglio 2022 – Padova Pride
- 9 luglio 2022 – Brescia Pride
- 9 luglio 2022 – Como Pride
- 9 luglio 2022 – Viterbo Lazio Pride
- 9 luglio 2022 – Palermo Pride
- 16 luglio 2022 – Asti Pride
- 16 luglio 2022 – Lecce Salento Pride
- 16 luglio 2022 – Siracusa Pride
- 16 luglio 2022 – Verona Pride
- 23 luglio 2022 – Alessandria Pride
- 23 luglio 2022 – Messina Pride
- 23 luglio 2022 – Salerno Pride
- 30 luglio 2022 – Mercogliano Irpinia Pride
- 30 luglio 2022 – Reggio Calabria Pride
- 30 luglio 2022 – Rimini Pride
- 17 settembre 2022 – Biella Pride
- 24 settembre 2022 – Aosta Pride
fonte: https://ondapride.it/pride/

Autrice: Michela Berti
Ho vent’anni ma sento di essere rimasta ferma ai miei amati 18. Matricola sia di Radio Eco che dell’Unipi, sono innamorata dell’arte e della scrittura, potreste chiudermi in un museo e non vedermi più uscire. Parlo di qualsiasi cosa, anche se cerco sempre una scusa per nominare Alberto Angela o i miei fervidi ideali femministi. Vorrei fare la scrittrice, ma anche la giornalista, e la divulgatrice, o la direttrice di un museo, e tante altre cose.