Fashion Riot – L’Asian style contemporaneo

Nello scorso appuntamento di Fashion riot abbiamo fatto un salto indietro nel tempo e abbiamo analizzato come gli abiti tradizionali di paesi come Cina, Giappone e Corea del Sud sono nati e stanno, lentamente, tornando sotto una nuova forma nello stile quotidiano della Gen-Z. Oggi invece proveremo a capire quali sono le parole chiave e le fonti d’ispirazione dello stile moderno asiatico.

Lo stile che, indissolubilmente, lega i tre paesi è sicuramente lo streetwear, un ritorno al passato con qualche richiamo a quello che era lo streetwear occidentale degli anni ’90 ma con qualche “spice” in più. Quali sono le parole chiave di questo stile?

È semplice: comfy, baggy, e sporty chic ma anche neutral e pop colors.

Se c’è una cosa che questa pandemia ci ha insegnato è che la comodità regna sovrana senza, però, rinunciare all’essere alla moda. Ultimamente abbiamo potuto osservare un grande ritorno dei jeans “slouchy”, pantaloni dalla gamba larga e a vita alta, dalla vestibilità comoda simili ai pantaloni della tuta, così come delle felpe più oversize.

A partire da quando inizia a svilupparsi questo stile?

Lo streetwear cinese ha preso largamente piede all’inizio dell’estate 2020 su Tiktok, quando sempre più utenti parteciparono ad un trend consistente in una “sfilata” in slow motion per le vie delle città, quasi come se fossero stati casualmente ripresi durante le loro giornate.

Se i cinesi non hanno uno stile prestabilito, quello che realmente caratterizza i loro look è il bisogno di mostrare i nomi di brand famosi nei propri capi d’abbigliamento e, eventualmente, mischiarli tra loro, infatti, non è raro trovare outfit composti da un pantalone Gucci, un soprabito Vuitton e sandali Versace.

Dall’altro lato, i giapponesi hanno tutt’altra idea e modo di approcciarsi allo street style. Mentre i cinesi non prediligono alcun capo particolare, i giapponesi hanno differenti sotto-stili, ognuno adatto e confezionato per le varie personalità e gusti e i brand più famosi, anche sul piano internazionale, sono certamente Comme des Garçon, Yohji Yamamoto e Bape. Le categorie principali sono:

Ganguro: questo stile è diventato molto popolare come subcultura dello stile Gyaru agli inizi del 2000. E’ uno stile molto caotico che consiste prevalentemente in colori vivaci e fantasie scozzesi ma anche accessori e make-up molto evidenti, corredato da unghie, ciglia finte e parrucche.

Visual Kei: supportato e ispirato all’industria musicale j-rock, gli appassionati di questo stile sono facilmente riconoscibili per le acconciature e gli outfit stravaganti e si avvicinano, in qualche modo e con le dovute rivisitazioni, allo stile punk rock occidentale.

Kimono Style: influenzato, come ricorda il termine stesso e come abbiamo osservato nel precedente articolo, dalla tradizione culturale giapponese. I kimono sono ancora largamente utilizzati nella vita quotidiana e hanno trovato vita nuova nel vestiario di tutti i giorni, con nuove fantasie, colori e utilizzi.

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Lo street style coreano, infine, ha iniziato la sua ascesa con l’avvento del K-pop e l’attenzione internazionale verso di esso, infatti grazie alla sempre più ampia schiera di fan internazionali dei famosi gruppi di idol coreani, lo stile targato Corea del sud si è imposto tra gli stili più seguiti e ricreati dai giovani di tutto il mondo.

Fonte d’ispirazione del korean streetwear è sicuramente il mondo dell’hip hop, dal quale riprende gli abiti oversize e gender-free, senza però rinunciare a quel pizzico di modestia che, da sempre, caratterizza l’abbigliamento delle giovani coreane: tuttavia, negli ultimi anni, le cose stanno cambiando perché è sempre più comune vedere top mono-spalla così come minigonne e i famosi “skorts”, delle gonnelline con degli short incorporati, come andavano di moda tra gli anni ’90 e i primi ’00.

Quello che, quindi, possiamo notare è che c’è una particolare attenzione ai dettagli e agli abbinamenti, con la riscoperta di nuove fantasie e stili, ma soprattutto una rottura con l’Occidente nel nome di uno stile più autentico che richiama la tradizione ma anche la voglia di rivalsa delle nuove generazioni.

Fashion week

Le fashion week di Shangai, Tokyo e Seoul sono ormai da anni seguitissime, senza nulla da invidiare alle sfilate occidentali. Seppur la globalizzazione abbia portato ogni paese ad avere uno stile blended, mischiando influenze da tutto il mondo, nello slideshow di seguito potete trovare qualche foto che renda l’idea rispetto ai tratti distintivi dell’asian style:

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Cina

Un brand che rappresenta molto bene lo stile cinese è il Team Wang.

Team Wang nasce nel 2017 in Cina come etichetta dell’artista Jackson Wang, ex atleta oggi k-idol di origini cinesi, con sotto sia la sua produzione discografica che quella di designer di moda. 

Famosa collab è quella fatta nel 2019 con Fendi: la capsule “Fendi x Team Wang” mette insieme il nero ed il logo FF, caratteristici della famosa maison, con lo stile street style e sporty chic, ma non per questo non attento ai dettagli come la vera haute couture, del brand asiatico emergente e dello stesso Jackson on a daily basis.

Oltre a Fendi, le altre collab fatte fin dalla alla nascita del brand, vedono i nomi di Ray BanArmani BeautyCartierMonet e Palm Angels. Con Monet, nasce la capsule “Team Wang x Monet Sparkle” dal nome dell’omonimo pittore impressionista francese, con il supporto del Bound One Art Museum of Shanghai. Con Palm Angels la capsule ha un significato profondo, quello di unire attraverso i simboli oriente ed occidente: la grafica è quella di una palma, simbolo del brand statunitense, con una luna, in cinese “yue; 月”, il cui significato è anche quello di “unire insieme le persone”. 

Per ispirarsi ad uno stile simile basta seguire l’attore e modello cinese, Dylan Wang, che si distingue per il suo stile e per le collaborazioni con molti famosi brand di moda.

Altro immancabile personaggio da seguire per rimanere al passo con la moda cinese è Margaret Zang.

Classe 1993, è la direttrice della rivista Vogue più giovane nella storia. Lei, in particolare, è la Editor-in-Chief di Vogue China

Dice di lei Li LiManaging Director di Condé Nast China

“Margaret comprende i trend emergenti della nuova generazione di cinesi e possiede il senso degli affari necessario per far leva e utilizzare al meglio dati e insight su tutte le nuove piattaforme digitali. Accogliamo con entusiasmo la sua creatività e l’innovazione nel definire nuovi approcci mediatici e confidiamo nella sua capacità di portare la moda globale in Cina diffondendo, al contempo, la cultura cinese nel resto del mondo”.

La sua pagina instagram, seguitissima, permette di avere uno sguardo sul suo mondo, il suo stile, la creatività, l’impegno non solo nei suoi outfit ma anche nelle copertine mai banali della rivista, fra impegno politico contro il razzismo, arte e personaggi famosi della scena cinese contemporanea!

Giappone

Una delle grandi ispirazioni per il fashion giapponese sono anime e manga, soprattutto quelli di Ai Yazawa!

Ai Yazawa, nome d’arte, è una famosa mangaka giapponese. Ha sempre avuto, fin da giovane, una passione per la moda che l’ha portata, prima di abbandonare li studi per dedicarsi alla carriera da fumettista, ad iscriversi ad una scuola di moda, confezionando molti suoi vestiti. La passione per la moda è comunque rimasta nel cuore della disegnatrice, come si può vedere dallo stile iconico dei suoi personaggi e dallo stesso modo che lei ha di disegnarli, come fossero bozzetti per abiti e non personaggi.

Ma, nelle sue opere, la moda non è solo una parte accessoria, bensì un elemento centrale che rispecchia la personalità dei personaggi. Sono come romanzi di formazione, dove attraverso i loro abiti i personaggi esprimono chi sono, chi vorrebbero essere, in che cosa credono e a quali gruppi vogliono appartenere, cambiando così nel corso del tempo non solo il loro atteggiamento ma anche l’armadio.

I suoi lavori più conosciuti iniziano ad uscire fra gli anni ’90 e 2000, dando voce al gusto ed il sentire dei e delle giovani giapponesi di quegli anni ma anche di oggi, in quanto la moda punta sempre di più a fondersi con la cultura.

Tre sono i principali stili che possiamo individuare:

Soft kawaii Lolita: si tratta di uno stile preppy e di ispirazione francese, una college girl con abiti e trucco iperfemminili, sexy e dai colori pastello, in pieno stile kawaii (“carino” in giapponese), la cui ispirazione principale erano le collezioni Chanel firmate da Karl Lagerfiel.

Cyber: un mix di abiti baggy, colori fluo, pellicce sintetiche, abiti in vinile o plastica, scarpe platform, per un gruppo di ragazzi e ragazze iper moderni ed iper connessi, amanti della nuove tecnologie, quasi futuristici.

Punk: indumenti strappati, sadomaso e fetish, con borchie, catene, pelle, capelli rasati, spille da balia sul viso e collane con lucchetti o lamette al collo.

L’ispirazione, il fil rouge dei personaggi è Vivienne Westwood: da una lolita di ispirazione vittoriana per Paradise Kiss, allo stile punk romantico di Nana, il logo e la grinta che contraddistinguono Vivienne fanno da protagonisti nello stile dei personaggi. Collane di perle, piercing, rocking horse shoes, fantasie tartan, pizzo, corsetti, fra epoca vittoriana e Sex Pistols.

Ed è proprio grazie ai manga di Ai Yazawa che scoppia in Giappone l’”Anglomania” ed aprono i primi negozi Vivienne Westwood, insieme all’interesse per i negozi vintage e la ricerca di capi unici.

La “Nana Mania” è forte ancora oggi fra Millennials e GenZs: due ispirazioni sono sicuramente la modella sudcoreana Choi Sora e, arrivata fino a noi in Italia, l’attivista ed influencer Giorgia Soleri ne è la perfetta dimostrazione.

Se anche voi siete appassionati di manga, un brand che fa al caso vostro è Skoot Apparel !

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Per non perdervi una ventata di freschezza e coolness, seguendo sempre gli ultimi trend in fatto di moda e makeup giapponese, potete seguire anche le iconiche gemelle Amy e Aia, famose per i loro capelli rosa e richiestissime da tutti i brand del mondo.

Corea del sud

Per quel che riguarda la Corea, un chiaro esempio dello stile streetwear sono sicuramente i K-drama, serie tv coreane che, ultimamente, complice anche il successo globale di Squid Game, stanno aumentando a dismisura nei cataloghi di Netflix e altre piattaforme di streaming online.

In particolare, possiamo notare alcuni capi d’abbigliamento ricorrenti come cardigan dai toni neutri, maglioni oversize, camicie a maniche corte ma anche gonnelloni di jeans fino al polpaccio, pantaloni baggy oppure modello Capri e le immancabili Vans o Converse rigorosamente platform.

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Consiglio della redazione: se volete essere al passo con la moda coreana, non lasciatevi scappare il nuovo modello di Converse Run Hike Star, un must-have tra gli idol!

A proposito di idol, non possiamo non parlare del coreografo, rapper, membro dei BTS e icona di stile, Jung Hoseok, in arte J-hope, riconosciuto nella scena coreana e internazionale come l’idol tra i più stilosi di tutti i tempi. Iconici sono i suoi outfit, prima postati sul social Weverse e ora su Instagram, che uniscono uno stile comodo e sportivo a brand di lusso e accessori che urlano “moda”.

Negli ultimi tempi, Instagram pullula di content creator che cercano di esportare in giro per il mondo virtuale (e non) stili diversi, adatti a qualunque occasione, e tra questi non possiamo consigliarvi alcuni ragazzi e ragazze coreani che, a nostro giudizio, sono degli ottimi portavoce dello streetwear, ma anche in generale, dello stile coreano:

KAYA🍒 (@__kindacool) • Foto e video di Instagram

Qjin & Qwon: 규진 & 규원 (@q2han) • Foto e video di Instagram

YOYO (@bad__yoyo) • Foto e video di Instagram

JJang E (@_jjang.e) • Foto e video di Instagram


Le autrici:

Irene Lenzi

Classe 2001, studentessa di filosofia e novizia di Radio Eco. Appassionata di arte, cinema, musica, moda ma soprattutto libri. Logorroica ma simpatica, sfortunata in amore e con una gran voglia di scoprire e raccontare, potete conoscerla meglio su instagram: @irn.lnz

Bianca Cannarella

Studentessa di Giurisprudenza, si lamenta spesso e se potesse reincarnarsi in qualcuno, sicuramente sarebbe Salem, il melodrammatico gatto di Sabrina – Vita da strega: fa parte della squadra di RadioEco dal 2022. @bianca.cannarella

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