Oggi con Mica Van Gogh torneremo a parlare di uno dei generi musicali che più ho trattato nella mia rubrica: il rap. Se nelle scorse puntate mi sono espressa sul rap italiano e, in particolare, su Marracash e su Caparezza, a cui devo il nome della mia rubrica, stavolta sarà un po’ diverso. Ci sposteremo, infatti, negli Stati Uniti con Kanye West e il suo album Graduation, la cui copertina è stata realizzata dall’artista contemporaneo giapponese Takashi Murakami.
1. Graduation
Graduation è il terzo album del rapper americano Kanye West pubblicato nel 2007. L’album affronta non solo temi scolastici, come si potrebbe intendere dal titolo, ma anche temi personali. In particolare l’artista si analizza e si autocritica trasmettendo al pubblico la visione ambivalente della ricchezza e della fama. Da un lato i testi presentano delle auto-esaltazioni come, ad esempio, in una delle tracce più famose, Stronger.
“N-n-now that that don’t kill me
Can only make me stronger”
In alcuni brani esprime, al contrario, i suoi dubbi e le sue insicurezze con l’obiettivo di creare una musica in grado di raggiungere emotivamente più persone possibili.
Proprio per questo è stato definito da molti critici ‘un album scritto d’urgenza’ ed, infatti, il disco suona proprio come se stesse vivendo una crisi esistenziale.
Graduation ha raggiunto il primo posto nella classifica statunitense Billboard 200 e ha fatto guadagnare a Kanye alcuni riconoscimenti, in particolare, il Grammy Award per il miglior album rap. Il suo successo non è dovuto solo alle tematiche affrontate, ma anche ai generi e agli artisti a cui si ispira. L’evoluzione musicale di West è dovuta all’anno trascorso assieme agli U2 nel Vertigo Tour. Bono, frontman della band irlandese, è stato una grande fonte d’ispirazione per il rapper che è rimasto affascinato dal modo in cui riusciva ad aprire i concerti negli stadi. Kanye cercò, infatti, di produrre musica rap maggiormente adatta a questo tipo di contesti.
Oltre agli U2, ha tratto ispirazione da gruppi rock come i Rolling Stones e i Led Zeppelin. In alcuni brani è stato influenzato dalla musica elettronica e dalla musica anni 80’, cercando di non limitarsi ai campionamenti, che solitamente lo contraddistinguono, R&B e Soul. Ed è, infatti, nel brano di apertura del disco che possiamo notare la sua evoluzione stilistica. In Good Morning il coro è stato realizzato da un campionamento del brano del 1975 Someone Saved My Life Tonight di Elton John.
Il brano I Wonder è, invece, l’equivalente hip-hop di un brano degli U2, City of Blinding Lights uscito nel 2005. Stronger, già precedentemente citata, è composta su un campionamento del brano Harder, Better, Faster, Stronger dei Daft Punk.
Al disco, composto da 14 brani, hanno contribuito molti artisti, in particolare, Mos Def, Dwele, T-Pain, Lil Wayne e Chris Martin, frontman dei Coldplay. Il progetto grafico prevede, invece, la collaborazione di Takashi Murakami, rappresentante della cultura giapponese contemporanea.
2. La copertina
La collaborazione con l’artista giapponese, Murakami, nasce quando Kanye visita il suo studio Kaikai Kiki a Tokyo. Anche stavolta, come nel caso della realizzazione della copertina di Melodrama di Lorde, l’artista è riuscito attraverso il suo stile a raccontare l’album, in particolare, una cerimonia di laurea.

È stato realizzato un vero e proprio booklet che si basa sul personaggio di Dropout Bear in cui vengono raccontate le avventure di un orsacchiotto antropomorfizzato, ossia la versione cartoon del rapper. Il tutto è ambientato in un istituto universitario fittizio all’interno di una metropoli futuristica, Universe City. Le illustrazioni raffigurano Dropout nel tentativo di arrivare in tempo alla sua festa di laurea nonostante una serie di sfortunati eventi. L’ultima raffigurazione del booklet che rappresenta l’orsetto catapultato verso l’università, corrisponde all’immagine di copertina ufficiale.
Dalla rivista Rolling Stones è stata definita una delle cinque migliori copertine uscite in quell’anno. Successivamente le illustrazioni sono state portate in vita, attraverso l’animazione cel-shaded nel video musicale del brano Good Morning.
3. Murakami e il Superflat
Murakami, da molti definito l’Andy Warhol del Giappone per il fatto di essersi ispirato apertamente alla cultura di massa, mescola molto spesso arte tradizionale ad arte moderna. Nel 2001 fonda il movimento artistico post-moderno, Superflat (Superpiatto), che unisce l’estetica dei manga e degli anime a quella dell’Ukiyo-e, uno stile artistico bidimensionale giapponese. L’obiettivo del movimento è quello di criticare la cultura consumistica giapponese.

Lo stile di Murakami abbraccia l’estetica Kawaii ed, infatti, la sua iconografia è formata da pupazzi sorridenti, fiori e funghi. Tra i personaggi più ricorrenti nelle sue opere c’è Mr. DOB che molti hanno definito come suo alter-ego. Il nome del personaggio deriva da una frase dada ideata dall’artista, ‘dobojite, dobojite’ che significa ‘perché? perché?’. Mr. DOB è, infatti, una creatura fantastica che si interroga continuamente sulla realtà che lo circonda. Viene raffigurato dall’artista sia in modo benevolo che come un’entità malvagia.

La popolarità dell’arte di Murakami è dovuta anche al legame che essa ha con il mondo della musica e della moda. Oltre ad aver collaborato con Kanye West, l’artista giapponese ha contribuito alla realizzazione del videoclip del brano It Girl di Pharrell Williams.
Nel mondo della moda è noto, invece, per aver collaborato con grandi maisons come Louis Vuitton e Marc Jacobs.

Autore: Giulia Demuro
Ascolta la musica da quando era nella pancia della mamma ed è abbonata a Spotify dal 7 maggio 2002. Negli ultimi anni si appassiona, grazie al padre, alla musica in vinile. Studia Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione presso l’università di Pisa.