Cinema Sonoro: Una donna promettente

Nella settimana degli Oscar, Cinema Sonoro ha deciso di analizzare la colonna sonora di un film non solo candidato, ma anche vincitore della categoria come miglior sceneggiatura originale della novantatreesima edizione: Una donna promettente, della regista, sceneggiatrice e attrice britannica Emerald Fennell.

Credits: mymovies.it
  1. Il mito greco di Cassandra, la profetessa inascoltata
  2. La denuncia sociale della Fennell
  3. La colonna sonora di Una donna Promettente: le cover e le voci delle donne


Il mito greco di Cassandra, la profetessa inascoltata

La storia di Una donna promettente trova le proprie fondamenta nel mito greco della profetessa Cassandra, colei che dopo aver ricevuto da Apollo la dote divinatoria ed essersi rifiutata di concedersi a lui, fu condannata dallo stesso a restare sempre inascoltata.

Difatti, la protagonista Cassie – interpretata da una favolosa Carey Mulligan già nota per An Education, Non lasciarmi e Il Grande Gatsby – anni dopo non essere stata ascoltata nella sua denuncia di violenza all’amica Nina, inizia un’opera di vendetta verso il genere maschile abusante.

Ma come fa fare questo? Cassie la sera si maschera e, di locale in locale, si finge ubriaca per farsi portare a casa da uomini che approfittano della sua condizione simulata; lo scopo è quello poi di spaventarli in un secondo momento, smettendo di fingere ubriachezza e minacciandoli per le azioni da loro sostenute.

Credits: Tgcom24

La denuncia sociale della Fennell

Film tutto al femminile in termini sia di regia e sceneggiatura, come già detto a cura di Emerald Fennell, sia di produzione, con Margot Robbie, è una di quelle pellicole che utilizza ogni mezzo di comunicazione in suo possesso per trasmettere il messaggio che porta con sé. La colonna sonora anche in questo caso non si fa da parte.

La Fennell porta sullo schermo un’opera che attua una grande denuncia sociale verso il tema della prevaricazione dell’uomo sulla donna, non cadendo nel cliché, ma trattandolo attraverso l’attualissima prospettiva del rapporto tra alcool e consenso. 

La regista mette davanti agli occhi dello spettatore questi temi attraverso l’utilizzo di una stilistica fortemente incentrata sui contrasti tra colori pastello, di cui la protagonista si attornia durante il giorno, e altri più forti e cangianti, propri delle serate nei locali in cui lei ogni notte attua la sua vendetta. Importanti sono anche i richiami visivi ad immagini bibliche che elevano Cassie quasi ad una figura di angelo vendicatore e, poi vedremo alla fine, di martire.  

Credits: hotcorn.com
Credits: mymovies.it

Il minuzioso lavoro che la regista e sceneggiatrice fa sulla sua opera è ancora più complesso. La condanna da parte della donna in difesa della donna stessa fuoriesce da ogni poro del film, e la colonna sonora fa parte della missione nella sua totalità. È possibile in questo modo vedere come nel prodotto la voce di denuncia del femminile giunga da ogni direzione e sotto ogni forma, dalla regia, alla fotografia, alla recitazione fino a giungere alle musiche.

La colonna sonora di Una donna Promettente: le cover e le voci delle donne

Anthony Willis, il curatore della soundtrack di Una donna promettente, sceglie di mettere insieme tutta una serie di brani molto conosciuti, ma rigorosamente proposti in versioni cover unicamente di interpreti femminili. I pezzi, oltre ad essere tutti accomunati da questo minimo comune denominatore, non mancano di presentare versioni forse un po’ più musicalmente disturbanti rispetto ad i brani originali; questa caratterizzazione vede riflettere con coerenza la sensazione che di per sé il film suscita agli occhi di colui che vede susseguirsi immagini crude di una realtà che non è edulcorata al fine di essere proiettata, ma che rivela quella che è la società maschile, e non solo, di oggi: crudele, disinteressata e, purtroppo, privilegiata.


Le sonorità stridenti degli archi sono un esempio calzante di questo, ed il brano in cui regnano è proprio la versione strumentale di Toxic, brano di Britney Spears che oltre ad essere di per sé un pezzo emblematico per il concetto di revenge woman, traduce didascalicamente quello che è il succo del tema stesso del film, ovvero la tossicità dell’uomo abusante.

Credits: Focus Features

Come non citare la versione elettronica di It’s raining men di DeathbyRomy, così calzante in una delle prime scene del film in cui Cassie ritorna a casa da una delle sue innumerevoli vendette. La cover del brano è sensuale e fiera, scelta azzeccata che strizza anch’essa l’occhio al main theme dell’opera.


Dei tanti brani che Willis raccoglie nel suo geniale agglomerato, sicuramente merita di essere nominato Nothing’s Gonna Hurt You Baby, famoso brano dei Cigarette After Sex, reinterpretato da Donna Massal. L’utilizzo di questo pezzo è interessante perché, se contestualizzato all’interno della trama, il testo d’amore si carica di sfumature più oscure e inquietanti che richiamano non tanto intenzioni di protezione, ma piuttosto le scene di abuso, assumendo così nuovi significati.

Credits: quinlan.it
Ho sussurrato qualcosa nel tuo orecchio
Era una cosa perversa da dire
Ma l'ho detta comunque
Ti ha fatto sorridere e spostare lo sguardo

Niente ti farà del male tesoro
Finché sarai con me, starai bene
Niente ti farà del male tesoro
Niente ti porterà via dal mio fianco

Quando balliamo nel mio salotto
Quel folle R&B degli anni '90
Quando beviamo due o tre drink
Finisce sempre in una nebbiosa scena in una doccia

Infine, ad accompagnare le ultime scene del film, troviamo Angel of the Morning nella versione originale di Juice Newton. Le parole della canzone corrono in parallelo con la figura di una Cassie che la Fennell eleva ad angelo, ormai luminosa martire, superiore a tutti nelle gesta che assumono alla fine le fattezze di profezia, proprio come la Cassandra della mitologia greca.

Credits: MUBI
Chiamami solo l’angelo del mattino, angelo
Poi lentamente allontanati da me

Forse la luce del sole sarà fioca
Non importerà comunque
Se l’eco del mattino dice che abbiamo peccato
Ebbene, è stato ciò che ora ho voluto
E se siamo stati vittime della notte
Non sarò accecata dalla luce

Per ascoltare tutta la soundtrack, ecco il link diretto alla playlist di Spotify qui. Sotto la lista completa delle canzoni, citate e non:


Autore: Matilde Loni

Nata accanto alla torre pendente nel 1997, Matilde da ex pallavolista approda alla tastiera del pc per scrivere della sua grande passione: l’arte in tutte le sue declinazioni. Studentessa di Psicologia Clinica e novizia di RadioEco, puoi trovarla su Instagram come @matilde.loni.

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