Inaudito! – La musica che non sentirete alla radio

Iniziare a scrivere una rubrica (e sulla musica, peraltro) è un grande passo, uno che solo due anni fa non avrei mai nemmeno sognato di fare. Poi c’è stata la pandemia, il primo lockdown, e in tutto questo è cambiato qualcosa. Credo che per tutti sia stato così.

E quindi eccomi qua, forte della convinzione che sarà un’avventura di quelle che chissà dove ti porteranno.

Allora, siete pronti?

cuffie e telefono per ascoltare musica


La rubrica

Sono sempre stata una persona estremamente riservata, ai limiti dell’impossibile, e condividere qualcosa che mi sta a cuore è un esperimento che non ho mai fatto, soprattutto non con il pubblico di Internet.

Quando ho cominciato a pensarci, a dire il vero, non avevo idea di cosa scrivere: che cosa avrei potuto raccontare, io, di interessante, divertente, o anche solo di curioso? Quali tra le cose che mi piacciono avrei potuto condividere?

L’unica parola che mi veniva a mente era “musica”, solo “musica”.

Ho cercato di pensare ad altro: continuavo a dirmi che sarebbe stato banale, inutile persino, ma la mia mente tornava sempre là, a quella singola parola. E dopo un po’ ho capito.

La risposta alle mie domande era lì, di fronte ai miei occhi (o, per meglio dire, nelle mie orecchie), e c’era da sempre.

Dovevo solo darle una struttura, una forma più precisa.

musica in cassette

Scrivere una rubrica sulla musica non è certo una novità, specialmente nel contesto di una radio: so che lo state pensando, e avete ragione.

Inaudito!, però, non sarà una rubrica sulla musica in generale.

Come ormai avrete capito, ho sempre avuto gusti di nicchia in fatto di canzoni. Ho iniziato ad allontanarmi dal pop e dai suoi sottogeneri quando ho finalmente imparato l’inglese, e a quel punto mi sono tuffata a capofitto nella musica internazionale: non ne sono più uscita.

Ho cominciato ad ascoltare di tutto, basandomi più sul fatto che mi piacesse che sul genere di appartenenza. Ovviamente mi è capitato di apprezzare anche brani famosi a livello mondiale e, per così dire, “mainstream”, ma mentirei se dovessi dire di amarli quanto amo canzoni che sono quasi del tutto assenti dalle playlist dei più, soprattutto nel contesto italiano.

Con questo non voglio dire che in questa rubrica porterò musica completamente sconosciuta: sono ben cosciente del fatto che una banale ricerca su Youtube riveli la maggior parte di questi artisti “inauditi”.

Ma forse è proprio questo il punto.

Forse il punto è portare all’attenzione di voi lettori qualcosa di semplicemente diverso: qualcosa che potreste trovare con facilità, ma che, per un motivo o per l’altro, non cercate normalmente. Raccontarvi di qualcosa che potrebbe piacervi, nonostante voi non l’abbiate mai sentito tra i nomi che scalano le classifiche mondiali.

Mostrarvi la musica che (quasi sicuramente) non sentirete alla radio.


L’autore

red dead online avatar of scrawny_raccoon
@scrawny_raccoon

Beatrice Carpina (su instagram @scrawny_raccoon), quasi 21 anni, da sempre residente a Pisa nonostante non si definisca “propriamente pisana”.

Grande appassionata di scrittura, intenta da anni a cercare la giusta storia da raccontare, e adesso interessata ad approcciarsi anche al mondo del cinema.

Ascolta musica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno.

Studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che, causa pandemia, segue la maggior parte dei corsi a distanza: quale migliore occasione per cominciare a scrivere una nuova rubrica su RadioEco?


Qui potete trovare un articolo di @irn.lnz a cui ha contribuito

Qui potete trovare il primo articolo di Inaudito!

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