Ma voi avete ricordo di quando avete scoperto cos’era la festa di Carnevale? Presumibilmente sarà stato a scuola per poi passare un sacco di tempo a casa a riempire di domande i genitori più che sul significato, su cosa indossare per travestirsi e uscire con gli amichetti a tirarsi i coriandoli. In realtà, a me importava ben poco e, fortunatamente, anche alle famiglie con cui sono cresciuta; quello che mi colpiva, invece, erano i profumi che si riversavano in strada provenienti dai forni: tra chiacchiere e frittelle varie passavo tra le vie con gli occhi chiusi immaginandone i sapori.
Anche da adulta questa abitudine non mi ha abbandonata, con la differenza che ora, per ogni negozio in cui passo che venda dolci, mi fermo ad osservare e vedere se c’è qualcosa di particolare o diverso che non ho mai provato. Oggi voglio portarvi con me in un viaggio tra le vie delle mia mente tra i desserts più caratteristici, sperando che possa addolcire un po’ anche i vostri giorni.

In Italia ci piace parlare tanto e infatti siamo circondati dalle chiacchiere: sono quelle più famose, semplicemente fritte con un sacco di zucchero a velo sopra, ma a me che sono particolare, piacciono ripiene. Nonostante quello che può sembrare, invece, sono delicate e vi abbracciano contemporaneamente palato, testa e cuore. Dovete assolutamente provarle! In Francia le chiamano bugnes e le più famose sono quelle di Lione a forma triangolare e, anche se non sono ripiene, sono molto più leggere rispetto a quelle classiche appartenenti alla nostra tradizione.

Altro dolce tipico sono le castagnole o altresì note come frittelle. Sono buone in tutti i modi, soprattutto quelle di riso, ma ovviamente io nella mia diversità, le preferisco bagnate d’Alchermes con del cioccolato fondente sopra. Se le provate state attenti perché una tira l’altra e finite per non mangiare più per tre giorni di fila. In Belgio le chiamano smoutebollen, con le mele oppure l’uvetta dentro; assomigliano a dei cavoletti, quindi non potevano che venire da lì. In Germania invece, si mangiano le quarkbällchen ripiene di formaggio quark oppure i più noti krapfen con una confettura. infine, in Svezia, si possono assaggiare i semla che sono dei bignè di grano con dentro una crema al latte e mandorle, ricoperti di panna montata; anche questi vi riempiono per tutta la giornata.
Continuiamo il nostro viaggio intorno al mondo e dirigiamoci in Portogallo, dove troviamo i papos de anjo fatti con uova montate e cotte finché non induriscono e poi ripassati nello sciroppo di zucchero e vaniglia. Provate a farli quando non avete pulito casa, ma aspettate ospiti e avete bisogno che il vostro appartamento profumi… Successo assicurato. a Cipro ci sono i bourekia ripieni di formaggio fresco e poi fritti; nuvole delicate che si sciolgono in bocca. Negli Stati Uniti, in particolare a New Orleans, fanno una rainbow cake, simile a un nostro ciambellone di pane intrecciato e ricoperto di glassa colorata. Nel Regno Unito infine, regnano i pancakes che non hanno neanche bisogno di introduzione.

Prima di lasciarvi con tutta questa acquolina in bocca, ve la asciugo con una curiosità: non tutti i paesi associano il Carnevale ai dolci, bensì con dei piatti principali salati come la feijoada in Brasile: una zuppa piccante di fagioli e affettati vari, servita insieme a del riso, cuori di palma e fette d’arancia. Decisamente pesante, ma degna di essere mangiata almeno una volta nella vita. Lo stesso vale per Trinidad e Tobago in cui si gusta una zuppa di mais e piselli con ravioli e il pane roti, farcito con pollo al curry, carne di capra e patate che vi dà l’energia necessaria per ballare fino a notte inoltrata. Infine, in Repubblica Ceca, si cucina il masopust ossia arrosto di maiale accompagnato da crauti e mandato giù da birra e vodka.
Il tour culinario termina qui, io vi saluto e per il pagamento del biglietto ci aggiorniamo su Instagram.