Eco Di Libri – 5 titoli per omaggiare le donne nella società

In onore della Festa delle Donne che ricorre l’8 Marzo, Eco di Libri ha deciso di stilare una lista dei cinque libri che andrebbero letti almeno una volta nella vita, per acquisire più consapevolezza rispetto al ruolo che le donne hanno avuto nella società e rispetto a quei diritti che per esser conquistati sono costati vite.

Come ben sappiamo, il mondo non è ancora del tutto pronto al cambiamento e all’accettazione della parità di genere. Il patriarcato, purtroppo, è radicato in noi e nella nostra società ma, seppur ci troviamo ancora in alto mare rispetto alla parità di genere, molti passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni ed è giusto ricordare le donne che in prima linea hanno rivendicato a gran voce diritti per loro stesse e per noi tutte.

Donne in Italia che lottano per la parità di genere. Foto reperita Online

Faremo un viaggio nel tempo e nello spazio, analizzando testi diversi, di epoche più o meno recenti ma che raccontano il lungo viaggio compiuto dalle donne per l’emancipazione.

Questo omaggio è per noi e per loro, per non dimenticare mai né il punto di partenza, né tantomeno quello d’arrivo.


1. Il Secondo Sesso – Simone De Beauvoir

Copertina de Il secondo sesso di Simone de Beauvoir, edito da Il Saggiatore

Sarebbe insensato realizzare una lista di libri che trattano della condizione della donna, da leggere almeno una volta nella vita, e non partire dalla Bibbia del femminismo: Il secondo sesso di Simone de Beauvoir. In questo libro, la scrittrice e attivista francese polemizza sul concetto di sesso debole. Rifiutando gli stereotipi della donna che la vedono sposa, madre o prostituta, restituisce un percorso di dignità e autorealizzazione alle donne della storia che hanno contribuito al genio umano. Un must-read imprescindibile in ogni libreria.

Trama: Con “Il secondo sesso”, Simone de Beauvoir affranca la donna dallo status di minore che la obbliga a essere l’Altro dall’uomo, senza avere a sua volta il diritto né l’opportunità di costruirsi come Altra. Con veemenza da polemista di razza, Simone de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna – sposa, madre, prostituta, vecchia – e i relativi attributi – narcisista, innamorata, mistica. Approda, nella parte conclusiva, dal taglio propositivo, alla femme indépendante, che non si accontenta di aver ricevuto una tessera elettorale e qualche libertà di costume, ma che attraverso il lavoro, l’indipendenza economica e la possibilità di autorealizzazione che ne deriva – sino alla liberazione del suo peculiare “genio artistico”, zittito dalla Storia – riuscirà a chiudere l’eterno ciclo del vassallaggio e della subalternità al sesso maschile. L’avvenire, allora, sarà aperto. Con una determinazione prima sconosciuta e un linguaggio nuovo, che tesse il filo dell’argomentazione attraverso un’originale mescolanza di mito e letteratura, psicoanalisi e filosofia, antropologia e storia, Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l’alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva. Prefazione di Julia Kristeva. Postfazione di Liliana Rampello.


Fin dalla sua prima pubblicazione avvenuta nel 1949, Il secondo sesso di Simone De Beauvoir era desinato a scrivere la storia dei migliori libri classici sul femminismo. Rispetto agli altri scritti della de Beauvoir, da sempre impegnata nella lotta per la parità di genere, ne Il secondo sesso il tono cambia in maniera sostanziale. Più che una confessione in prima persona, assume le fattezze di una vera e propria riflessione filosofica sull’esistenza.

Simone de Beauvoir. Fonte: wikipedia

La differenza si evince già dal titolo, che non insinua, ma opera gettando immediatamente le basi per avviare l’indagine sociologica. È proprio sullo studio degli usi e costumi della società che si sviluppa l’analisi: che quello femminile sia considerato il sesso debole è un dato di fatto.

La presa di coscienza dell’universalmente riconosciuta inferiorità delle donne rispetto agli uomini, è il primo step da cui partire per analizzare tale fenomeno antropologico e sociale. Una premessa che, detta così, già a tanti di noi, sicuramente più fortunati, sembra assurda. Eppure è con tanto di esempi pratici, evidenti e alla portata di tutti che la De Beauvoir dimostra come questa convinzione sia radicata all’interno della società. Ed è proprio da lì che deve essere scardinata: per farlo, la scrittrice si appoggia alla corrente filosofica esistenzialista.

2. Dovremmo essere tutti femministi – Chimamanda Ngozi Adichie

Trama: In questo saggio molto personale, scritto con grande eloquenza – frutto dell’adattamento di una conferenza TEDx dal medesimo titolo di straordinario successo – Chimamanda Ngozi Adichie offre ai lettori una definizione originale del femminismo per il XXI secolo. Attingendo in grande misura dalle proprie esperienze e riflessioni sull’attualità, Adichie presenta qui un’eccezionale indagine d’autore su ciò che significa essere una donna oggi, un appello di grande attualità sulle ragioni per cui dovremmo essere tutti femministi. In un contesto in cui il femminismo era considerato un ingombrante retaggio del secolo scorso, la posizione di Adichie ha cambiato i termini della questione. Alcuni brani della sua conferenza sono stati campionati da Beyoncé nel brano Flawless e hanno fatto il giro del mondo. La scritta FEMINIST a caratteri cubitali come sfondo della performance dell’artista agli Mtv Video Music Awards e il famoso discorso dell’attrice Emma Watson alle Nazioni Unite in cui si dichiara femminista sono segni evidenti del fatto che c’è un prima e un dopo Dovremmo essere tutti femministi.


Chimamanda Ngozi Adichie è una scrittrice nigeriana contemporanea. A lei va il merito di aver riportato in auge, nel suo Ted Talk di Euston del 2013, una problematica complessa come quella del femminismo. Proprio da questo memorabile intervento è nato il saggio Dovremmo essere tutti femministiutile per approcciarsi al delicato tema dell’emancipazione femminile per la prima volta. Le classifiche mondiali lo considerano tra i libri sul femminismo più consigliati anche per gli uomini. A dispetto delle apparenze e di quanto sembri suggerire il titolo, non si tratta per nulla di una riflessione persuasiva.

Chimamanda Ngozi Adichie. Credits: thenerddaily.com

Al contrario, è un testo che spiega con un linguaggio molto chiaro quali siano gli obiettivi di questo movimento e di chi ne abbraccia il credo, smascherando e smontando tutti gli stereotipi che vi ruotano attorno. Primi tra tutti, l’odio delle donne nei confronti del genere maschile o l’ideale della supremazia delle donne sugli uomini. È un saggio semplice ma ben scritto, il cui obiettivo è quello di riuscire ad inquadrare bene l’ideologia su cui si basa il femminismo, cioè la semplice parità di genere, nessuno escluso. Allo stesso tempo, però, la scrittrice richiama l’attenzione sulle vessazioni subite dalle donne per secoli. Ragion per cui il femminismo e i libri sul femminismo contemporanei hanno ragione di esistere e di avere questa precisa connotazione, anche linguistica.

3. Una Stanza tutta per sé – Virginia Woolf

Copertina di Una Stanza Tutta per sé di Virginia Woolf, edito Einaudi

Trama: Scritto tra il 1928 e il 1929 in seguito a una serie di conferenze sul tema “donne e romanzo”, questo testo costituisce uno dei più eloquenti trattati femministi del Novecento: partendo da un tema apparentemente secondario e cioè che una donna, per scrivere, debba avere del denaro e “una stanza tutta per sé”, Virginia Woolf porta alla luce le restrizioni imposte nel corso dei secoli alla creatività femminile dalla società, dalle leggi e dalle convenzioni. Attraverso riflessioni arricchite da sentimenti e storie personali, la Woolf dà vita a una forma ibrida tra saggio e racconto che come descritto nella chiara introduzione di Egle Costantino – le permette di universalizzare le esperienze narrate in un testo lucido e stimolante, divenuto un punto di riferimento imprescindibile per approfondire e comprendere la questione femminile.


Giunti a questo punto, probabilmente vi verrà voglia di capire in cosa consista questa supremazia maschile che le donne hanno subito per secoli interi. Per capirlo, non mi sento di consigliare la lettura dell’ennesimo volume di stampo storico ma preferisco invece consigliare una narrazione capace di farvi calare nei panni di una donna di ieri, il cui racconto, per certi versi, risulta ancora tristemente attuale.

Sto parlando dell’inimitabile e rivoluzionare Virginia Woolf che, in Una stanza tutta per sé , saggio basato sulle testimonianze della stessa scrittrice e nato dall’esigenza di trattare la tematica, allora scottante (parliamo degli anni ‘20-’30), del rapporto tra le donne e i romanzi, divenne ben presto manifesto letterario femminista per le donne inglesi del secolo scorso.

Virginia Woolf. Credits: Wikipedia

La Woolf racconta senza mezzi termini l’impossibilità della donna di allora di dedicarsi ad attività di stampo intellettuale come la lettura e la scrittura, restando così relegata al ruolo di madre e moglie imposto dalla società.  La Woolf racconta anche l’esperienza vissuta in prima persona, del desiderio mancato di frequentare l’Università.

Racconta l’impossibilità della donna di sentirsi padrona della propria esistenza, non possedendo denaro né beni materiali. Di quanto la totale mancanza di autonomia, imposta dalla società, rendesse la crescita della donna soltanto un passaggio dalla potestate del padre a quella del marito. Una stanza tutta per sé diviene, forse suo malgrado, uno dei libri sul femminismo essenziale ancor oggi. Perché quella stanza tanto ambita si fa emblema di una privacy e di un’autonomia di vita e di pensiero che non dovrebbe mai essere negata a nessuno

4. Il Racconto dell’ancella – Margaret Atwood

Copertina de Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, edito Ponte alle Grazie

Trama: In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.


Ho iniziato questo articolo affermando che avremmo fatto un viaggio attraverso le epoche ed è per questo che, oltre a grandi classici della letteratura internazionale, ho scelto di inserire in questa lista anche un romanzo distopico la cui prima pubblicazione è avvenuta nel 1985.

La realtà, ad oggi fortunatamente immaginaria, della Repubblica di Galaad, nata dalla penna della Atwood, racconta una quotidianità estremamente spaventosa in cui tutti i diritti difficilmente conquistati nel corso degli anni, vengono calpestati per relegare nuovamente la donna al ruolo di incubatrice umana. Sì, perchè in questo romanzo la donna non è nemmeno considerata madre, è semplicemente colei che deve concepire con la grazia divina e portare in grembo dei bambini da affidare all’Elite politica di Galaad.

Le donne di NonUnaDiMeno a Mantova mentre protestano contro il patriarcato vestite da Ancelle. Credits: duels.it

Deumanizzata, maltrattata, umiliata e stuprata in nome di qualcosa di più grande. Almeno, questa è la scusa utilizzata per giustificare orrore e scempio. Ho scelto questa lettura perchè è importante ricordare quanto noi donne oggi siamo fortunate rispetto alle donne dei secoli precedenti. Aborto, anticoncezionali, libertà di studiare e di lavorare negli ambiti che più ci aggradano. La strada verso la reale parità di genere è ancora lunga da percorrere ma è bene volgere, di tanto in tanto, il nostro sguardo al passato, per ringraziare e rendere omaggio a coloro che hanno pagato con la propria vita la richiesta dei diritti di cui noi oggi godiamo.

Il racconto dell’ancella apre il dibattito su più fronti ma, più di tutto, invita noi donne a restare vigili e a non fare passi indietro ma solo passi avanti. Da questo romanzo, da I testamenti e da L’altra Grace è stata tratta la serie tv vincitrice di ben due Golden Globes nel 2018.

5.La Figlia unica – Guadalupe Nettel

Copertina de La figlia unica di Guadalupe Nettel, edito da La Nuova Frontiera

Trama: Poi ho pensato che l’amore si rivela spesso illogico, incomprensibile. Molti di noi fanno così quando si innamorano di una persona molto malata; di una persona che vive lontano; di una persona impegnata in una storia precedente, nella quale non c’è posto per noi. Chi non si è tuffato in un amore abissale pur sapendo che non avrebbe avuto futuro, aggrappato a una speranza fragile come un filo d’erba?Laura e Alina si sono conosciute a Parigi quando avevano vent’anni. Ora sono tornate in Messico. Laura ha affittato un piccolo appartamento e sta finendo la tesi di dottorato mentre Alina ha incontrato Aurelio ed è rimasta incinta. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando un’ecografia rivela che la bambina ha una malformazione e probabilmente non sopravvivrà al parto. Inizia così per Alina e Aurelio un doloroso e inatteso processo di accettazione. Non sanno ancora che quella bambina riserva loro delle sorprese. È Laura a narrarci i dilemmi della coppia, mentre anche lei riflette sulle incomprensibili logiche dell’amore e sulle strategie che inventiamo per superare le delusioni. E infine c’è Doris, vicina di casa di Laura, madre sola di un figlio adorabile ma impossibile da gestire.


Sull’ultimo libro che ho scelto, mi sono a lungo interrogata. Alla sua uscita creò scandalo perchè l’autrice, per la prima volta dopo anni, si permise di scoperchiare il tabù della maternità, da sempre eccessivamente idealizzato. Il ruolo della donna, lo sappiamo, è quello di madre e moglie.

Ma come ci si sente davvero ad accogliere una nuova vita che dipende in tutto e per tutto da noi? E’ giusto sentirsi inadatte? E’ giusto vivere la propria vita non desiderando figli?

Nei secoli, le donne di tutto il mondo si sono annullate in favore del concetto di famiglia. Rinunciando a sogni, desideri, ambizioni, semplicemente perchè la società imponeva questo. La donna non poteva avere ambizioni che andassero oltre il metter su famiglia. E allora arriva questo libro che sconvolge per la realtà veritiera e cruda che racconta, ed ho pensato che forse, non esiste libro migliore per concludere questo articolo.

Guadalupe Nettel . Credits: allonsanfan.it

Essere donna è complesso, ed è complesso soprattutto perchè è difficile esserlo nella nostra società, paradossalmente, forse anche più che esserlo nei secoli scorsi. Si può esser donna anche se non si vogliono figli. Si può essere una donna realizzata anche avendo dei figli e si può aver paura di diventare madre pur desiderandoli, dei figli.

L’importante è garantire ad ogni donna la libertà di scelta e di realizzazione personale. Il libero arbitrio è tutto e di base, è solo questo che noi chiediamo a gran voce: essere libere di poter scegliere del nostro presente e del nostro futuro.


Termina così il nostro viaggio nel tempo e nello spazio, per ricordare quelli che sono i diritti delle donne. Ricordiamoci di non smettere di combattere mai, anche nel nostro piccolo ma, soprattutto, ricordiamo le donne che per secoli hanno lottato per donarci oggi una parvenza di normalità.

Mariaconsuelo

Autore: Mariaconsuelo Tiralongo

Classe 2000, figlia del Mar Jonio e dei Monti Iblei. Da sempre appassionata di letteratura e scrittura creativa, cura con passione il proprio blog letterario , discute di libri e Mental Health su @papergirlinapapert0wn e studia Informatica Umanistica all’UniPi. Fa parte di Radio Eco dal 2019, dal 2020 contribuisce alla realizzazione di articoli e contenuti vari per la rubrica letteraria di RadioEco: Eco di Libri e dal 2021 è editor dell’area Blog. La trovate su @mylifeas__c

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