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La Jungla Factory

Circondati dal deserto di occasioni, da silenzi assordanti e musiche che ormai affiorano solo in filodiffusione, bombardando la nostra quotidianità con gli stessi 5 brani in altarotazione, c’è chi, immerso nel deserto, è riuscito a ruggire per far sentire la sua voce, e in questo caso la sua musica: La Jungla Factory.

Dalla costola dell’uomo Dio creò la donna, da una costola della Clinica Dischi, alcuni leoni coraggiosi, hanno creato la Jungla, uno spazio di aggregazione culturale che in questo momento storico è più che mai un grido, un pianto a pieni polmoni, che permette di respirare e riscoprire finalmente il piacere della musica live.

L’armadio della Jungla Factory ha tanti abiti: di giorno è spesso sala prove e porto sicuro per tutti gli artisti che cercano una casa, di sera, in certe occasioni speciali, la Jungla indossa abiti eleganti e fa delle sue mille lucine i riflettori di concerti segreti, ospitando, come accadeva nei salotti letterari, artisti da tutta italia, creando una rete di scoperta musicale, sociale e culturale.

In questi Secret Concert è difficile raccontarvi ciò che accade: muta forma ad ogni occasione, cambiando le tipologie di performance, i suoni e soprattutto i protagonisti di live set molto particolari, in cui l’unica cosa che resta invariata è l’atmosfera intima in cui si viene ospitati.

Fortunatamente, come si fa nei migliori viaggi, ciò che rimane non sono i souvenir dei posti in cui si è stati, (cartoline o calamite che ci portiamo a casa e che molto probabilmente ci fanno venire voglia di paella leggendo ”Barcellona” sul frigorifero); quello che rimane sono le emozioni che lasciamo nei posti che visitiamo, e gli artisti che fanno tappa quì alla Jungla sono sempre i primi a regalare, a chi non risponde alla chiamata selvaggia, un ricordo da custodire. Parlo ovviamente dei video, (raccolti quì nel canale YouTube della Jungla) che registrano gli artisti che calpestano i suoi tappeti e che immortalano, tra le varie cose, anche come cambino i suoni degli artisti che suonano in questo spazio.

Ibisco – Chimiche, brano estratto dal suo primo album NOWHERE EMILIA.

L’ultimo artista ad aver fatto tappa alla Jungla è stato Ibisco, un giovane della provincia bolognese, cresciuto, come tutti i bolognesi, con il buon gusto per le parole. Ha portato la sua musica entrando un po’ in punta di piedi, adattandosi in modo soffuso alle atmosfere della Jungla, ed è riuscito, in punta di piedi, a stupire tutti per l’incredibile intonazione, sottolineata dalla difficoltà dei suoi brani, totalmente riadattati per l’ambiente.

La sua presenza è stata possibile grazie alla rete di connessioni sociali che sta piano piano tessendo a mano il progetto della Jungla e che per l’occasione, ha legato con altre realtà dalla stessa comune passione.

Tra queste Back to Futura, il collettivo che riesce a portare dentro alla casa di Lucio Dalla artisti emergenti e che dà loro l’onore di suonare i tasti del pianoforte di casa Dalla, e Seituttolindie, la celebre pagina della community indie, famosa per la sua divulgazione indie e che proprio sul divano di casa Jungla ha fatto due chiacchiere con Ibisco.

Collegamenti, reti sociali, e soprattutto scoperte. Gli ospiti della Jungla, i questo caso gli spettatori dei secret concert, non sanno chi suonerà, non sanno a cosa assisteranno durante la serata, ma hanno finalmente l’occasione di scoprire musica che magari l’algoritmo di Spotify non avrebbe mai presentato loro, o stupirsi di ascoltare live, in un ambiente così intimo e soffuso, artisti già conosciuti e di cui finalmente, si può godere di un ascolto live.

Siamo reduci da un periodo in cui la musica è stata calpestata dall’impossibilità di espressione, amputata di ciò che la rende umana e viva, vivente e vissuta.

Finalmente, tra le rocciose terre di un’arida provincia ligure, c’è stato il coraggio di costruire un posto rigoglioso, in cui la linfa delle sue verdi foglie possa fluire tra i suoni dei musicisti erranti che entrano e respirano l’aria della Jungla Factory.

Proveremo, anche noi di Radioeco ad entrare in punta di piedi in questa magia e a raccontarvi, durante i prossimi episodi selvaggi, ciò che accade da vicino, nella speranza di incontrare artisti nuovi e soprattutto persone che come noi amano la musica.

Eleonora Esposito

Classe ’96, in Radioeco da ormai troppi anni, nel tempo libero studentessa di Farmacia dell’Università di Pisa.

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