Mica Van Gogh: la nuova rubrica di arte e musica di RadioEco

Quante volte, ascoltando un brano, vi siete chiesti a cosa un artista si sia ispirato? Io moltissime, ed è proprio con l’intento di rispondere a questa domanda, e capire come e quando alcuni artisti ne hanno ispirato altri, che nasce Mica Van Gogh.

Le mie più grandi passioni sono l’arte e la musica. Entrambe sono sempre andate di pari passo e adesso voglio unirle in questa nuova rubrica in Radio. La maggior parte del mio tempo lo trascorro su Spotify, dove ascolto tanti generi che cambiano in base al mio mood. Chi mi conosce sa che non mi separo mai dalle mie cuffiette. Per quanto riguarda il mondo dell’arte: mi piace tutto ciò che mi colpisce a primo impatto. In particolare visito molto spesso mostre d’arte contemporanea e di fotografia. 

I più accorti avranno notato che la mia rubrica prende il nome dal titolo di una celebre canzone di Caparezza, tratta dall’album Museica del 2014. La scelta di questa traccia non è certo casuale. 

Caparezza: “Così porto il museo nei palasport” - La Stampa
lastampa.it

Caparezza, infatti, fa un paragone tra Van Gogh e la società odierna per sottolineare alcuni degli aspetti più assurdi e ipocriti che essa assume. Dal confronto con l’artista, considerato pazzo per antonomasia, Caparezza fa uscire l’immagine dell’uomo moderno piuttosto degradata. In questo modo il rapper ci fa dubitare delle nostre attuali abitudini e perfino della nozione di pazzo

Oggi analizzeremo i versi più significativi di questa canzone che nasce a seguito di un viaggio di Caparezza ad Amsterdam. Il rapper pugliese afferma infatti che “tra le prostitute e la marijuana ho scelto Van Gogh”.

In effetti la città ospita uno dei musei più celebri al mondo: il Vincent Van Gogh Museum. Il museo comprende numerose opere del pittore olandese. Tra le più famose ci sono: I Mangiatori di Patate, la Camera di Vincent ad Arles e, infine, I Girasoli.

 

I Girasoli di Van Gogh: analisi
arteworld.it

I girasoli sono certamente il soggetto più rappresentato da Van Gogh, non solo a causa della sua ossessione per il giallo ma anche per il significato che essi assumono. Nella letteratura olandese, infatti, hanno il significato di fedeltà e devozione

Tu in fissa con i cellulari

Lui coi girasoli

Girare con te è un po’ come quando si gira soli

Caparezza paragona l’ossessione di Van Gogh per i Girasoli con quella che l’uomo odierno ha per la tecnologia e il continuo voler essere al passo con le tendenze. 

Fai la coda per lo smartphone

Tu sei pazzo, mica Van Gogh

Se dovessimo descrivere Van Gogh con un colore, questo, certamente, sarebbe il giallo. La predisposizione verso questo colore è dovuta all’abuso che egli faceva dell’assenzio. 

Lui assenzio e poesia

Tu senza poesia

Il liquore lo portava ad avere una visione gialla degli oggetti. Inoltre, mangiava tubetti di colore, soprattutto di giallo. Credeva che in questo modo avrebbe portato la felicità dentro di sé

OK, Van Gogh mangiava tubi di colore ed altre cose assurde

Probabilmente meno tossiche del tuo cheeseburger

Caparezza giunge alla conclusione che, anche se, da molti Van Gogh fu definito pazzo, sotto certi aspetti, noi lo siamo più di lui.    

E questa è solo una delle tante critiche alla società odierna che evidenzia nel suo album, Museica, certificato disco di platino. Il titolo deriva dall’unione delle parole musica e museo. Infatti, ogni canzone di questo album si ispira ad un’opera d’arte. Il titolo contiene al suo interno anche la parola sei, in quanto questo è il sesto album dell’artista pugliese.

L’immagine di copertina è stata realizzata dall’artista Domenico Dell’Osso, capostipite del Pop Surrealism italiano.

Caparezza, 'Museica': c'eravamo tanto amati - Il Fatto Quotidiano
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Museica è certamente uno dei migliori esempi di unione tra arte figurativa e musica in Italia. É un progetto completo che coinvolge più epoche e stili artistici. Come afferma Caparezza stesso “non esiste dunque una traccia che possa rappresentare l’intero disco perché non esiste un quadro che possa rappresentare l’intera galleria.

In pratica questo album, più che ascoltato, va visitato”


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Autore: Giulia Demuro

Ascolta la musica da quando era nella pancia della mamma ed è abbonata a Spotify dal 7 maggio 2002. Negli ultimi anni si appassiona, grazie al padre, alla musica in vinile. Studia Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione presso l’università di Pisa.

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