“Cappuccetto Rozzo” di Jonathan Canini torna nei teatri toscani

Nella sera del 29 Gennaio al teatro Verdi di Pisa si è esibito il giovanissimo attore e comico toscano Jonathan Canini, portando in scena lo spettacolo “Cappuccetto Rozzo”.

Dal profilo Instagram @jonathancanini

Per chi non lo conoscesse, Jonathan è un comico esordiente che da qualche anno spazia dal teatro, a youtube, ed è persino apparso sulla scena cinematografica italiana.

Siamo dunque andati a vedere il suo spettacolo, riproposto dopo una lunga pausa a causa del Covid, e siamo stati felici di notare il teatro stracolmo di persone!

La fama che precede l’attore è stata coltivata negli anni con un sapiente utilizzo dei social, sui quali è sempre molto attivo, nonché con la sua simpatia.

Ma dunque, di cosa trattava lo spettacolo?

Jonathan ha raccolto successo con la serie de “I toscani”, innumerevoli corti di pochi minuti nei quali si scherza e si ironizza sulle differenze tra i diversi abitanti della regione.

I personaggi principali, il Pisano, il Lucchese, il Livornese e il Fiorentino vengono coinvolti in situazioni, alle volte al limite dell’assurdo, per generare una comicità alla portata di tutti e che strappa sempre una risata.

In questo spettacolo, la fiaba di Cappuccetto Rosso viene stravolta e trasposta ai giorni nostri, in Toscana, dove una Cappuccetto Rosso con la nonna livornese si ritrova a doverle riportare il sacchetto del pesce cucinato, facendo attenzione al lupo di Montecatini in agguato nella foresta.

Peripezie e battibecchi con diversi personaggi, tutti caratterizzati nel segno degli stereotipi toscani, ci hanno saputo offrire un divertimento leggero e spensierato, con nostra felice sorpresa, che di Jonathan avevamo solamente visto i video su youtube, ben più corti di uno spettacolo dalle quasi due ore di tempo.

Un applauso dovuto va anche all’attore e imitatore coprotagonista, Riccardo Di Marzo, vessato da un “fat shaming” abbastanza insistente (noi ci dissociamo, chiaramente), ma che ha saputo sostenere i tempi comici e adattarsi ai diversi ruoli.

Insomma, con poco di scenografia ed effetti speciali ci hanno saputo intrattenere e tenere interessati alla trama, ricca di colpi di scena, di uno spettacolo interamente in vernacolo.


Autore: Davide Melai

Nato nel 1998 si diletta a scribacchiare bozze che non completerà mai, per poi riprenderle a distanza di anni quando la passione si riaccende.
Studia storia moderna e contemporanea ma le sue vere passioni sono il misticismo e i fumetti

Ig: davide_melai_

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *