Dopo la presentazione dei primi sei candidati al Premio Strega, che potete leggere qui, il team di Eco di Libri continua la marcia di avvicinamento allo Strega con l’analisi degli altri sei concorrenti.
7) Cara pace di Lisa Ginzburg, edito Ponte alle Grazie e proposto da Nadia Terranova

Trama: Maddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un’intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d’amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
La “madrina” della candidatura della Ginzburg allo Strega, Nadia Terranova, ha presentato così il libro: “Se la famiglia è un’istituzione sociale, un romanzo famigliare è sempre un romanzo politico: racconta i tic e le nevrosi dei legami dentro cui ci ingabbiamo da soli o da cui ci dimeniamo per liberarci, legami fondativi delle relazioni che avremo con il mondo. Nel solco di questa tradizione entra, con raro rigore e suprema eleganza, Cara pace di Lisa Ginzburg, in cui il rapporto fra due sorelle molto diverse è l’occhio con cui guardiamo nella vita dell’una e dell’altra e nella singolare famiglia da cui vengono entrambe.”

Autrice: Lisa Ginzburg, scrittrice e saggista, vive e lavora a Parigi. Ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e si è specializzata in mistica francese del Seicento. È stata direttrice di cultura della Unione latina. Tra le sue pubblicazioni, Desiderava la bufera (Feltrinelli, 2002), Colpi d’ala (Feltrinelli, 2006), Per amore (Marsilio, 2016), Buongiorno mezzanotte, torno a casa (Italo Svevo edizioni, 2018) e Pura invenzione. Dodici variazioni su Frankenstein di Mary Shelley (Marsilio, 2018).
8) Le ripetizioni di Giulio Mozzi, edito Marsilio e proposto da Pietro Gibellini

Trama: Il romanzo descrive la vita di Mario, editor quarantenne con caratteristiche biografiche simili a quelle dell’autore Giulio Mozzi. La storia di Mario si affianca a quella di molti personaggi ombrosi e, come in un puzzle, solo man mano che si aggiungono tasselli la trama si delinea in modo chiaro. Basti dire che Mario conduce tra vite parallele: in una è il compagno affettuoso di Viola; in un’altra è l’amante della schizofrenica Bianca, dalla quale, forse, ha avuto una figlia; infine è lo slave di Santiago, nonché il complice di azioni raccapriccianti.
Il romanzo mostra esplicitamente scene di sesso, zoofilia e infanticidio, tanto che la sua lettura può risultare a tratti disturbante: sarà un deterrente per la possibile vittoria dello Strega? Il libro rappresenta senza dubbio una sfida per il lettore, perché, sia tematicamente che stilisticamente, è molto ostico. Tuttavia in rete, da parte di critici molto accreditati, ha già ricevuto commenti entusiasti. Staremo a vedere.

Autore: Giulio Mozzi è nato nel 1960 e, nonostante Le ripetizioni siano il suo primo romanzo, è inserito da anni nel mondo della letteratura. Oltre ad aver scritto racconti e poesie, lavora come curatore editoriale ed è il fondatore della scuola di scrittura Bottega di narrazione. Nel 1996 è arrivato nella cinquina del Premio Strega con la raccolta di racconti La felicità terrena.
9) L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, edito Bompiani e proposto da Giuseppe Montesano

Trama: Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune, eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subìto Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti.
Giuseppe Montesano ha accompagnato la candidatura del libro allo Strega con queste parole: “Colpisce il modo in cui la Caminito sa cogliere una realtà contemporanea tracciando una parabola sociale che punta inesorabilmente verso il basso: dalla testarda speranza con cui la madre tenta di restare a galla in un mare di ingiustizie, alla sconfitta desolata della figlia che affonda in un’acqua avvelenata dal risentimento, appesantita da miraggi scadenti e da una cultura che promette ma non mantiene”.

Autrice: Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia Politica. Ha esordito con il romanzo La Grande A (Giunti 2016, Premio Bagutta opera prima, Premio Berto e Premio Brancati giovani), seguito nel 2019 da Un giorno verrà (Bompiani, Premio Fiesole Under 40).
10) Due vite di Emanuele Trevi, edito Neri Pozza e proposto da Francesco Piccolo

Trama: Le due vite indicate nel titolo sono quelle di Pia Pera e di Rocco Carbone, amici realmente esistiti dell’autore Emanuele Trevi. Due vite, a dir la verità, piuttosto ordinarie, benché finite tragicamente troppo presto. Entrambi intellettuali, entrambi scrittori, formano insieme a Trevi un gruppo coeso, ma non privo di conflitti che conducono a momenti di allontanamento.
Perché raccontare queste due vite? Sembra che Trevi abbia voluto, tramite la scrittura, trattenere il ricordo degli amici, attribuendo alla sua opera un ruolo memoriale, senza la pretesa di offrire al lettore il racconto di due vite straordinarie o esemplari. Il tasso di finzionalità nel testo è ridotto al minimo, mentre grande importanza rivestono le riflessioni sul senso della vita e dell’amicizia, che Trevi intervalla alla descrizione di momenti di placida quotidianità. Un testo così personale sarà una scelta vincente per lo Strega?

Autore: Emanuele Trevi, classe 1964, è un critico letterario e scrittore italiano. Ha pubblicato saggi, raccolte di racconti e romanzi, oltre a lavorare come editor. Nel 2012 è arrivato nella cinquina dello Strega con Qualcosa di scritto, un testo latamente biografico sugli anni passati da Trevi a lavorare al Fondo Pasolini di Roma.
11) Adorazione di Alice Urciuolo, edito 66thand2nd e proposto da Daniele Mencarelli

Trama: a Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo della pianura pontina, il giovane Enrico ha ucciso la fidanzata Elena. Ma chi è davvero responsabile della morte di Elena? Solo Enrico o in una certa misura anche l’intera comunità, ancora marcata dall’impronta fascista e regolata nel profondo da valori patriarcali? E quanto quei valori continuano a segnare le vite dei ragazzi e delle ragazze? Vanessa, la migliore amica di Elena; Giorgio, che era innamorato di lei; Christian, il suo ex fidanzato; Laura, la sorella minore di Giorgio; Diana, la migliore amica di Laura; e i loro genitori: tutti devono fare i conti con il trauma. Per ognuno dei giovani la morte di Elena ha un significato diverso, e per ognuno va a sovrapporsi alla propria storia personale, a un’educazione sentimentale e sessuale fatta di estremi, in cui l’amore, la tenerezza e il desiderio si mescolano alla sopraffazione, all’umiliazione e alla violenza. Tutto accade nel corso di un’estate afosa tra Pontinia, Latina e le dune e il mare di Sabaudia. Roma, la grande città, sta sullo sfondo, vicinissima e lontana insieme. Daniele Mencarelli ha spiegato così la scelta del libro: “Alice Urciuolo intesse il suo esordio attorno a un’estate vissuta intensamente, la stagione che più si addice ai ragazzi e alla loro passione. Diana, Vera, Giorgio e Vanessa, sono gli attori di una vicenda che ha il suo nucleo piantato nel passato: l’omicidio di una loro amica, Elena, per mano del suo fidanzato. A distanza di un anno, il gruppo di amici tenta di uscire dalla tragedia e di gettarsi a capofitto in quel che più desidera: crescere. Sperimentarsi. Anche a costo di soffrire e far soffrire.”

Autrice: Alice Urciuolo (1994) lavora come sceneggiatrice. È tra le autrici della serie Skam Italia (Netflix, TIMvision e Cross Productions) ed è attualmente impegnata nella scrittura di altri progetti per piattaforme internazionali. È nata in provincia di Latina, vive a Roma. Adorazione è il suo primo romanzo.
12) Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti, edito Mondadori e proposto da Sandro Veronesi

Trama: la protagonista del libro è una scrittrice che, a quarantasette anni, compensa le delusioni della vita privata con un grande successo lavorativo. È separata, ha una figlia di circa 20 anni con cui ha scarsi rapporti. A sconvolgere la sua vita, ormai assestata anche se in precario equilibrio, arriva Federica, un’amica di infanzia che non vedeva da trent’anni. L’inaspettato incontro proietta le due amiche nelle memorie della giovinezza trascorsa insieme: i piani temporali del racconto si stratificano e insieme ai ricordi tornano anche personaggi importanti, tra cui Livia, che sembravano dimenticati per sempre. La ricomparsa di Federica induce la protagonista ad apportare cambiamenti alla propria vita, così che il racconto sembra trarre una forza propulsiva dal passato che si manifesta in un tentativo di modificare il presente.
Il romanzo mette al centro le donne, con le loro fragilità, potenzialità e con l’energia trasmessa dalle relazioni di sorellanza. Il tema è sicuramente accattivante e attuale, e la vittoria dello Strega potrebbe consacrare un romanzo che ha già mietuto grande successo.

Autrice: Teresa Ciabatti (1972) è una scrittrice e sceneggiatrice, laureatasi in Lettere Moderne a Roma e formatasi come scrittrice alla Scuola Holden. Ha pubblicato racconti, in riviste e raccolte, e romanzi; nel 2017 il suo romanzo La più amata è arrivato tra i cinque finalisti del Premio Strega.

Autrice: Rebecca Moggia
Appassionata di scrittura e letteratura, spesso fa a pugni con la tavoletta grafica. Frequenta il corso di laurea magistrale in Editoria Digitale. Fa parte di RadioEco dal 2019.

Autore: Tommaso Dal Monte
Tommaso è timido, introverso, ha la dizione di uno scaricatore portuale, ogni tanto balbetta: quindi fa lo speaker per Radioeco. Studia Italianistica all’Università di Pisa ed è a Radioeco dal 2019.