Eco di libri e Pisa Book Festival: Vanni Santoni e il mestiere di scrivere

Eco di Libri PBF

Sabato 5 dicembre, noi di Eco di Libri abbiamo seguito la masterclass di Vanni Santoni sul mestiere dello scrittore: “Scrivere, esordire, pubblicare”.

Vanni Santoni è uno scrittore toscano, nonché uno dei massimi esponenti del panorama editoriale contemporaneo. Collabora da diversi anni col Pisa Book Festival.

La masterclass ha avuto come argomenti principali l’insegnamento della scrittura e le difficoltà che uno scrittore emergente potrebbe incontrare lungo il suo percorso.

Santoni ha iniziato con un’importante premessa: il mestiere dello scrittore non si può insegnare, però si può insegnare a ragionare come uno scrittore professionista. Nel suo nuovo libro La scrittura non si insegna (edito Minimum Fax), Santoni sostiene l’importanza della lettura: “La mia scuola di scrittura sono stati i libri. Non credo negli esercizi di scrittura ma nella lettura”. Se si vuole scrivere, bisogna arrendersi al fatto che si debba leggere molto. Potrebbe sembrare scontato, ma dalla lettura di un libro non si ottiene solo intrattenimento, anche insegnamenti.

Nella prima parte del suo libro, intitolata La dieta, Santoni propone una lista di titoli per lui immancabili nella libreria di uno scrittore, per esempio Alla ricerca del tempo perduto di Proust e Ulisse di Joyce. Molte persone nei corsi di Santoni si sono arrese davanti a letture di un certo peso e impegno. “Chi desiste di fronte a letture di questo tipo non può pensare di diventare uno scrittore”.

Abbiamo voluto contestualizzare la frase intorno alla figura professionale di Vanni Santoni, immaginando lo studente tipo di un suo corso: una persona che vuole pubblicare un libro.

Il comune pensiero dilagante è che chiunque possa scrivere un libro. Questo perché negli anni recenti la grande editoria ha promosso il sottogenere del “libro dell’influencer”: prodotti testuali privi di contenuto letterario e ridotti alla condizione di gadget. Questo tipo di prodotto è pensato per un pubblico di lettori fidelizzati, legato alla figura dello “scrittore-personaggio” e che non si interessa al testo in quanto tale, ma all’oggetto da collezione simbolo della “fedeltà” al personaggio. Tali testi vengono pubblicati dalle grandi case editrici perché garantiscono un certo profitto economico.

Nel mercato editoriale italiano vengono pubblicati circa 60.000 nuovi titoli ogni anno, e il lettore medio non vede di buon occhio gli autori emergenti, affidandosi e fidandosi dei classici. L’aspirante scrittore deve pensare di destinare il proprio libro a persone interessate ai contenuti e non al libro-merce; in altre parole, ai lettori che cercano un certo spessore letterario.

Seguendo questo ragionamento, risulta chiaro l’intento che sta alla base della lista dei titoli fornita da Santoni: formare scrittori di qualità grazie a uno sguardo ai grandi.

Una persona che va in palestra con l’intenzione di lavorare sul proprio fisico, prima di pensare al consolidamento muscolare, deve mettere su massa con una dieta ricca di proteine. Seguendo la metafora sportiva, i libri indicati da Santoni rappresentano le proteine che lo “scrittore-culturista” deve assumere per ottenere i “libri-muscoli”. In poche parole: puntate alla luna per raggiungere le stelle.

Quindi, proponendo testi difficili, Santoni pone l’aspirante scrittore davanti a una sfida che solo i più motivati possono superare. Secondo noi questi titoli sono complessi non soltanto per il loro spessore stilistico, ma anche per il loro peso materiale (ovvero il numero di pagine). Si tratta quindi di trovarsi davanti a opere che offrono una grande varietà di personaggi, dialoghi e situazioni, che fungono da esempi e cataloghi per l’immaginazione dello scrittore in erba.

Dopo aver dato i suoi consigli sulla stesura di un testo, Santoni ha spiegato i meccanismi del mercato editoriale, ovvero della pubblicazione e della diffusione del nuovo libro.

Seguendo il pensiero di Umberto Eco, Santoni ha ribadito il concetto secondo il quale il miglior modo per raggiungere la pubblicazione, contrariamente a quanto si pensa, non è la proposta del manoscritto alla casa editrice. Chi punta a vedere un proprio scritto pubblicato dovrà attendere che sia la casa editrice stessa a notarlo: ma come?

La gavetta è indispensabile. È importante iniziare a farsi conoscere nel settore, soprattutto scrivendo e pubblicando articoli nelle riviste letterarie. “È dalle riviste che le case editrici più piccole pescano le nuove proposte”, spiega Santoni. “Dalle pubblicazioni di successo delle case editrici minori, poi, quelle più grandi individuano gli esponenti, così come faranno quelle maggiori a loro volta”. A quel punto lo scrittore emergente considerato valido si assicura un posto nel mercato editoriale.

Il punto è sempre lo stesso: ci sono molte richieste ma poche offerte. Una casa editrice mira a scovare emergenti dalle riviste perché preferisce puntare su persone con un minimo di esperienza nel settore. Possiamo considerare le riviste letterarie come il trampolino di lancio degli scrittori e, al contempo, la rete di sicurezza delle case editrici.

Una volta che l’autore emergente viene notato, si entra nella fase della pubblicazione. Basandosi su esperienze vissute, Santoni mette in guardia sulle pseudo-case editrici e sulle pubblicazioni a pagamento: entrambe garantiscono la pubblicazione, ma non sempre un’efficace distribuzione. Il rischio, quindi, è quello di non veder mai il proprio libro tra gli scaffali di una libreria. Un vero editore è quello che si preoccupa di seguire il testo dalla sua correzione al confezionamento, fino ad arrivare alla pubblicazione e alla sponsorizzazione.

Dunque, sintetizzando, chi vuole fare della scrittura un mestiere deve leggere tanto, puntare in alto, provare a scrivere ogni giorno qualcosa, inserirsi in una rivista, informarsi e ampliare la propria rete di conoscenze all’interno del panorama editoriale.

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Buone letture a tutti!

eco di libri Martina

Autore: Martina Rizzo

Casa in Toscana, cuore in Puglia. Studia lettere all’università di Pisa. Porta sempre un libro in borsa e ha qualche problema con l’abuso di caffè. In Radioeco dal 2019. Cura con Rebecca Moggia, Mariaconsuelo Tiralongo e Tommaso Dal Monte la rubrica Eco di Libri.

Rebecca

Autore: Rebecca Moggia

Appassionata di scrittura e letteratura, spesso fa a pugni con la tavoletta grafica. Frequenta il corso di laurea magistrale in Editoria Digitale. Fa parte di RadioEco dal 2019. Cura con Martina Rizzo, Tommaso Dal Monte e Mariaconsuelo Tiralongo la rubrica Eco di Libri.

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