Ed anche questa settimana, Featuring, il programma di interviste di RadioEco è qui con voi!
Dopo la prima puntata disponibile su Youtube, dedicata agli Asintoti, e l’intervista della nostra Alice a Carlo Ipata e Lorenzo Maria Mucci, disponibile come IGTV sul nostro profilo Instagram, torniamo con il nostro format questa volta in compagnia di Mr Alboh, produttore musicale e compositore di musica per cinema, televisione e pubblicità.

Alberto Mussi, in arte per l’appunto Mr Alboh, ha iniziato la sua carriera come artista di strada in Italia e poi iniziando a viaggiare tutta Europa, fino ad arrivare alle prime serate nei pub, i primi spettacoli a teatro, e infine i palazzetti e la televisione. Un lungo viaggio che ancora oggi caratterizza la sua vita un po’ da nomade, diviso tra Milano, Berlino e Roma.
Il suo primo esordio sulle piattaforme lo abbiamo con l’uscita dell’album Handmade, registrato in Francia nel 2012, cui è seguito due anni dopo Before the Moon Touches the Ground, caratterizzato dai tratti più duri e sperimentali dell’ambiente tedesco, completamente analogico e prodotto in maniera a dir poco casalinga, tra spazzole percosse su termosifoni e materassi e scatole adattati come parte ritmica.
Con l’album uscito poi nel 2016, Black and White, il successo del cantautore è stato massimo: il brano con cui anch’io l’ho scoperto all’epoca è stato proprio Your Face, inserito nella colonna sonora della fiction Rai Tutto può succedere.
Nel 2018 esce l’ultimo album (per ora) The Box, seguito da due singoli nel 2020: Istanti (composto per una campagna pubblicitaria di una rivista di moda tedesca) e Hold You, con cui ha avviato una campagna di cui parleremo a breve.

L’intervista si apre con un resoconto di quella che è la carriera di Mr Alboh, che dopo anni di un lavoro normale ha deciso di abbandonare tutto e dedicarsi alla musica, il suo tassello mancante.
In un periodo caratterizzato da così tante difficoltà per il mondo dello spettacolo, ed in particolare per i musicisti che si sa, traggono forza dalle esibizioni e dal contatto con il pubblico, non ho potuto non chiedere del suo approccio alla musica in questo momento, le novità a cui ci stiamo abituando noi fruitori del mercato e quelle cui tocca adattarsi a chi lavora in questo ambiente.
Il 13 novembre di quest’anno, infatti, Mr Alboh si è esibito live streaming per il Teatro Filodrammatici di Treviglio. Nonostante l’esibizione sia stata di per sè emozionante grazie anche all’interazione con il pubblico (a differenza di quanto possa accadere durante un concerto normale), la distanza e la disconnessione dall’ambientazione classica di un live si è fatta sentire, sottolineando in un certo senso quel distacco tra chi è dietro la telecamera, da solo a suonare, e chi è lì che ascolta.
Per quanto riguarda il processo produttivo dei brani, il malessere generato dall’attuale emergenza sanitaria non ha fortunatamente colpito il nostro ospite: il cantautore lombardo si è invece definito più preso dalla musica e dai suoi progetti, spoilerandoci sul finale anche l’uscita prossima di nuovi brani.
Tornando alla sopra menzionata Hold You, l’iniziativa di Mr Alboh è una tra le più originali quanto utili, dato il contesto e i periodi che stiamo vivendo, che abbia mai ascoltato: la possibilità di piantare un albero, o regalarne uno, per ogni euro di traccia acquistata su bandcamp.
Le sonorità di Alberto, però, sono quelle che più mi hanno colpito, riportandomi agli echi di Bon Iver, José Gonzalez e Ben Howard, esponenti dell’indie folk odierno. Questa assonanza, naturalmente, è voluta, collocando anche la musica di Mr Alboh nel panorama di musica folk internazionale, frutto del contagio tra gli artisti incontrati, le numerose scene indipendenti vissute e quello che si ascolta.
La svolta la si ha però sul piano live, nel quale il cantautore tende a dare una svolta più funky, ritmeggiante, affine anche al soul e l’R&B, sonorità sperimentali che ritroveremo anche nel prossimo album.
La condizione di eterno viaggiatore, inoltre, ha contribuito nel condizionare l’artista anche nella scrittura, ricevendo le influenze del posto e della globalizzazione pur sentendo la mancanza di legami stretti con i panorami musicali di ogni luogo; si ha casa un po’ ovunque ma anche un po’ da nessuna parte.

Uno sguardo all’ambiente…
La scelta di combattere il riscaldamento globale e i danni subiti dall’ambiente negli ultimi anni, hanno spinto l’artista a minimizzare quanto più possibile il consumo di plastica e affini, sia nella vita quotidiana sia in quella più propriamente di musicista.
L’idea originaria, difatti, era quella di far uscire il nuovo album (titolo spoiler: Less and More) tramite la produzione di un’azienda canadese che avrebbe permesso la creazione di un album composto da un codice per riscattare l’album su piattaforma digitale e la copertina da poter piantare nella terra e vederla germogliare.
Tuttavia, tra costi di produzione e spedizione, un’azione del genere non avrebbe in alcun modo limitato il circolare di emissioni ed inquinamento, anzi! Così Mr Alboh ha deciso di optare fermamente per il digitale, distaccandosi da quella che è la prassi dell’industria musicale che conosciamo noi oggi.
Il brano per iniziare, come già accennato prima, è stato proprio Hold You, grazie al quale è riuscito a raggiungere la soglia dei 100 alberi piantati, ponendosi l’obiettivo entro fine anno di arrivare a 200.
Un’iniziativa che gli amici di RadioEcologia apprezzeranno sicuro, in quanto è possibile anche regalare traccia e album, inserendosi così nella lista di regali ecosostenibili consigliati da Alessandra.
Potrete ascoltare e sostenere le iniziative di Mr Alboh su alcuni dei suoi canali, come ad esempio spotify e bandcamp.
Per ascoltare l’intervista completa, invece, date un’occhiata alle IGTV pubblicate sul nostro account instagram @radioeco_unipi.
A presto, con tutte le novità di AMURE, l’area musicale di RadioEco, e Featuring!

Autore: Federica Viola
Fuorisede pugliese, studia Scienze Politiche presso l’Università di Pisa.
Fa parte di RadioEco dal 2019.