Accadde oggi: la scoperta della tomba di Tutankhamon

La maschera funeraria del faraone Tutankhamon ca 1325 a.C.

Il 26 Novembre 1922 l’archeologo inglese Howard Carter scopre la tomba del faraone Tutankhamon praticamente intatta.

Tutankhamon morì giovanissimo a 18 anni, dopo appena 9 anni di regno, e perciò non fu possibile realizzare per lui una grande tomba che risulta piccola e scarna nelle decorazioni rispetto a quelle di altri faraoni.

Tuttavia molte sono le leggende che riguardano la sua sepoltura ma prima di scoprirne qualcuna insieme, vediamo qualcosa di più sul personaggio Tutankhamon

Non tutti sanno che il vero nome del faraone non era quello che tutti conosciamo: il nome originario era Tutankhaton che vuole dire “immagine vivente di Aton”.

Infatti il faraone Akhenaton, padre di Tutankhamon, sperava di creare una dinastia che continuasse dopo di lui che portasse alla cancellazione del culto del dio Amon, tra i più popolari in Egitto, imponendo la venerazione del disco del sole Aton. Per ricominciare tutto con la nuova religione, Akhenaton trasferì la capitale religiosa da Tebe ad Amarna, una località a 300 km più a valle lungo al Nilo.

Alla morte del padre Tutankhamon ha solo 9 anni, eredita un regno in crisi con un’aspettativa di vita media di 22 anni, la religione di Aton sembra non funziona ed è necessario ripristinare il legame con le vecchie divinità

L’utopia del padre cade sulle spalle del giovane faraone che è costretto a cambiare rotta e assumere una posizione che gli permetta di riacquistare il consenso dei sacerdoti. Da qui la scelta di cambiare nome in Tutankhamon (“immagine vivente di Amon”) a testimonianza della ripresa alleanza con il vecchio dio.

L’interno della tomba
Foto di Hajor, Dicembre 2002

Nella parte destra dell’affresco sopra presentato individuiamo una sorta di “fotogramma” del trapasso di Tutankhamon: lo vediamo al centro con il copricapo a strisce mentre abbraccia Osiride, il dio della morte, e dietro di lui come un angelo custode c’è la sua anima, Tutankhamon stesso.

Davanti all’affresco troviamo la grande cassa che ha ospitato i 3 sarcofagi del faraone ( i primi due in legno ed oro e il terzo in oro massiccio).

L’oggetto più famoso e ammirato in tutto il mondo è sicuramente la sua maschera funeraria: 11 kg di oro fino, alta 54 cm per 39,33 cm di larghezza. Il copricapo raffigurato è il nemes, una tela pieghettata che avvolge la capigliatura e che ricade da ciascun lato del volto. Su questo sono rappresentati uno accanto all’altra la dea avvoltoio, protettrice del regno del sud, e la divinità cobra che con il suo soffio respinge i nemici.

La barba finta sotto il mento, simile a quella di Osiride, simboleggia l’immortalità.

Il processo di mummificazione

Nonostante nella tomba siano stati rinvenuti più di 5000 oggetti, è stato ipotizzato dall’archeologo Carter che risultano mancanti 2/3 dei gioielli a causa di diversi tentativi di saccheggio in epoca faraonica.

Per chiunque fosse interessato ad approfondire il personaggio e capire meglio le complesse dinamiche che hanno caratterizzato la vita di Tutankhamon, consiglio la visione della miniserie di 3 puntate “Tut – il destino di un faraone” (2015)


Autrice: Federica Sacco

Mi piace trovare il perchè nelle cose anche quando non c’è.

Simpatica, gentile e testarda, o così dicono.

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