Puscifer, The Boss, Fiona Apple per un 2020 di grande musica

2020, un anno che conosciamo tutti.

Da dove possiamo trarre un po’ di sollievo se non dalla musica?

Proviamo a sintetizzare questo drammatico anno con le migliori (forse) uscite musicali!

Iniziamo dagli artisti solisti:

Fiona Apple “Fetch The Bolt Cutters”

Artwork by David Garza

“Kick me under the table all you want, I on’t shut up”

Ben otto anni di silenzio per il quinto album della cantautrice americana. Un’attesa però giustificata.

Presentarsi nuovamente dopo il capolavoro di “The Idler Wheel…” non era una missione semplice.

Ma questi anni hanno dato vita ad un lavoro che, pur non dimenticandosi del precedente passato -attraversando il rutilante “Fast As You Can” fino all’arty “Hot Knife”-, registra una frattura col suo essere un prodigio.

Un disco che miscela il forte lato jazz con un sentimento tribale ombelicale sofferto ma estremamente consapevole.

Percussionistico, pensante, vibrante.

Musica forte.

Un lavoro di necessità artistica.

Brani consigliati: Shameika, Relay, On I Go.

Bruce Springsteen “Letter To You”

Artwork

“Tried to summon all that, my heart finds you true and send a letter to you”

Springsteen.

Non c’è da dire molto in più di quanto non faccia il lavoro stesso.

Un album di ritrovamento artistico che abbraccia le origini dell’artista ed il suo spirito.

Per chi il Boss lo sentiva cantare come se fosse seduto accanto a sè, questo è l’album giusto.

Potremmo dire che questo è il messaggio del lavoro fatto da lui e dalla E Street Band.

Dove la musica è il messaggio, il fine è il significato ultimo di un dialogo che nei suoi 45 anni ha attraversato generazioni.

Imprecisione, sporcizia, tutto per far divampare al massimo l’emotività.

Come già detto, Springsteen.

Brani consigliati: Letter To You, Ghosts, Last Man Standing.

Brunori Sas “Cip!”

Artwork

“Non puoi fare l’amore se non smetti di urlare”

Cos’è “Cip!“?

Semplicemente un’onomatopea che, come tale, si interpreta come si vuole.

Da un suono leggero a quello di una sveglia, di un richiamo.

Brunori passa in rassegna le trame generali della vita.

Amore, famiglia e morte.

L’album risulta essere poi un mix autoriale del cantautore calabrese; infatti leggiamo qualche rimando al Taoismo (un po’ di luce in tutte le cose), e il gusto moderno it-pop di “Capita Così“.

Musica perfetta per i giorni nostri.

Sicuramente il lavoro italiano più completo di questo 2020.

Brani consigliati: Mio fratello Alessandro, Capita Così, Per Due Che Come Noi.

Per le band segnaliamo:

Tame Impala “The Slow Rush”

“And I know you have demons, I got some of my own”

Groove, psichedelia ed elettropop.

Uno degli album più attesi di questo 2020.

Parker attende 5 anni prima di ritrovarsi sulle 12 tracce di Slow Rush.

Il tema è chiaro: lo scorrere del tempo.

Che ben si coniuga al gusto lisergico di brani come ‘One More Year’.

Un lavoro apparentemente semplice, che invece rivela un’ampia maestria: quella di unire il proprio pubblico sotto un gusto che sublimasse i gusti delle parti psych e pop.

Ovviamente con brani che spostano l’ago della bilancia come ‘Glimmer’, di chiara ispirazione Daft Punk, ma che nel complesso regalano un album, come sempre del resto, ineccepibile.

Aiutato anche da un’esposizione personale di Parker maggiore, come in ‘Posthumous Forgiveness’.

Brani consigliati: Glimmer, One More Year, Posthumous Forgiveness.

Pearl Jam “Gigaton”

Artwork by Meagan Grandall

“Stay back when the spirit comes”

Un album particolare, inaspettato o meglio inaspettabile.

Nessuno, per ovvie ragioni, si aspetta di risentire di Pearl Jam di Vs.

Non vi è banalmente la necessità.

Ed è questo che dà forza all’album e risulta essere anche l’aspetto più criticato.

“Non suonano Pearl Jam”.

Sicuramente!

Ma è anche vero che non ci possiamo aspettare che una band rimanga ancorata a qualcosa per sempre.

Soprattutto quando quel qualcosa si chiama “grunge” e che ha portato a così tante tragedie nel mondo musicale.

Per cui staccatevi da Jeremy ed ascoltate con attenzione.

E’ un album dai testi impegnati, dalla ‘pacca’ heavy (salvo eccezioni), che non rinuncia alle origini ma che necessità di linfa nuova, di vita.

Gigaton è un’esplosione di grande musica.

Brani consigliati: Dance of Clairvoyants, Quick Escape, Comes Then Goes.

Puscifer “Existential Reckoning”

Artwork by Daniel Diaz

“Become your own Prometheus, use the flame to burn the tether”

Volete descrivere il 2020 con un album?

Bene, niente calza più a pennello di Existential Reckoning.

Mat Mitchell, Carina Round e Maynard James Keenan ci regalano un lavoro che è semplicemente la risonanza perfetta della nostra società.

La crisi climatica, le problematiche politiche, il sociale, l’iniezione digitale di cui siamo schiavi e la rivoluzione antidigitale. Tutto nello stesso album.

Lontano da spiritualismi o da normali critiche, affronta direttamente ed aspramente noi stessi obbligandoci a fare un passo indietro e guardarci da fuori.

Come ci conforntiamo con noi stessi, con gli altri e col vivere quotidiano.

Testi da leggere e rileggere e una struttura musicale elettrorock tendente al dark, con forte ispirazione dei lavori precedenti come ‘V is For Vagina‘ e ‘Money Shot‘.

Potremmo quasi parlare di un concept album dato il forte e chiaro messaggio dato da ‘Bedlamite‘.

Assolutamente l’ascolto più consigliato di questo 2020.

Brani consigliati: Grey Area, UPgrade, Personal Prometheus.

Con questo chiudiamo questi piccoli consigli del 2020.

Ascoltate, leggete poi rileggete e riascoltate. Infine traete le vostre conclusioni.

Come sempre però, Spiral Out my friends!

Per chi si fosse perso l’ultimo articolo, lo trova qui.

Autore: Lorenzo Contorno

Studente, rievocatore storico e musicista.

In RadioEco dal 2019.

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