Con quest’articolo sulla carta dei tarocchi “il Matto” voglio inziare una nuova rubrica. Probabilmente serve più a me che a voi, ma spero comunque di incuriosirvi e, perchè no, illuminarvi.
Tarocchi musicali
I tarocchi sono un percorso (come ce ne sono molti altri, a ciascuno il suo) di conoscenza di sé, degli altri, del mondo. Sono un modo per sviluppare creatività, intuito, empatia. Se volete approfondire l’argomento, posso consigliarvi le ammalianti letture di Alejandro Jodorowsky, o il canale della raccontastorie italiana Sara Boero. Qui, non voglio insegnarvi a leggerli: ogni interpretazione deve essere personale.
Con questo progetto, voglio invece sviluppare le connessioni fra musica, parole e spirito iniziate con Disconnected. Vi racconterò uno a uno gli Arcani Maggiori dei tarocchi, dal Matto al Mondo, e lo farò tramite brani musicali che possiedono le stesse vibes archetipiche (salutiamo Jung che si sta rivoltando nella tomba).
(AAA cercasi disegnatore che voglia creare con me un mazzo di tarocchi dedicati al mondo della musica)

Il Matto
Iniziamo quindi con il Matto (le Mat, le Fou, the Fool). Sebbene sia il primo Arcano del mazzo, non ha nessun numero, se non lo zero, e rappresenta l’essere umano al principio del suo viaggio sulla Terra (di cui i tarocchi sono un simbolo). Il Matto è energia in potenza, senza alcuna limitazione. E’ un personaggio che si mette in cammino, ma non ha una direzione, si abbandona allo scorrere della vita e si getta nel vuoto, si lascia andare senza timori né preconcetti.
Una canzone che cattura molto bene questa figura è “Simply Are” di Arto Lindsay (con Melvin Gibbs e Ryuichi Sakamoto): parla di un personaggio che “semplicemente è”, che vive la vita in un modo, potremmo dire, naive. Arto lo prende sottilmente in giro, ma è anche estremamente affascinato da questa attitudine, e quasi invidioso.
Daydream your way around room
Walk night past frowns and gloom
You are one of those creatures that simply are
Simply beyond why
Simple as okay
Arto Lindsay – Simply Are (dall’album Noon Chill)
Ancora più calzante, però, è “The Empty Boat”: nel brano di psichedelia rock Caetano Veloso si spoglia di ogni sovrastruttura razionale per entrare davvero in comunione con il resto dell’universo, abbandonandosi al suo scorrere senza alcunché a guidarlo. La sua barca è vuota, non ha un conducente, il suo percorso è dettato dal fiume in cui è immersa. Ed è ancor più liberatoria l’energia sprigionata dalla versione di Gal Costa.
From the ocean to the bay
Oh, the sand is clean
Oh, my mind is clean
From the night to the day
From the stern to the bow
Oh, my boat is empty
Oh, my head is empty
From the nape to the browCaetano Veloso – The Empty Boat
From the east to the west
Oh, the stream is long
Yes, my dream is wrong
From the birth to the death
Ci sarebbero ovviamente moltissime canzoni dei Beatles da citare su questo tema, ma quelle le lascio trovare a voi. Dello stesso periodo però, volevo farvi conoscere un gruppo, che fa del Matto dei tarocchi un programma musicale: i giullareschi The Fool e il loro omonimo album, con cui vi lascio.
E a voi, che canzoni vengono in mente? Come vi relazionate con questa figura, con questa carta?

Autrice Alessandra Pafumi
Studentessa di biologia marina nata nel 1997, è a casa solo quando è quasi a casa. Gioca a fare la blogger e la speaker per RadioEco dal 2019. Conduce Disconnected con Giulia Greco.