credits to Andres Orozco @FainterKitten
Chi è amante di un gruppo o di un artista in particolare, segue spesso ogni trend lanciato da esso. Ci si ritrova però molte volte con l’amaro in bocca dato che il merchandise ufficiale è spesso risicato con il Vinile e due o tre magliette (spesso una bianca e una nera). Nascono così gruppi fandom dove la community posta i propri oggetti fanmade, che vengono talmente tanto apprezzati da poi avere un mercato secondario.
Che cos’è il Bootleg
Per definizione è un remake di un oggetto o di un logo avente proprietà intellettuale e che viene venduto senza autorizzazione.
L’universo FanMade dei VampireWeekend
Merito di un Album di successo fresco di Grammy, merito di un podcast in onda su BeatsRadio e merito di un gruppo accanito di fan sempre attenti all’ultima tendenza. I Vampire Weekend ed Ezra Koenig si sono ritrovati l’eredità del merchandise dei Greatful Dead.

Tutto nasce da alcune pagine Instagram che seguendo le avventure del frontman dei VW crearono degli sticker personalizzati. Nulla di clamoroso sennonchè Ezra inizia a repostare i lavori e gli artwork di queste pagine e si crea un filo diretto tra la band, la “lore” della band e i fan.
Da quando iniziò l’avventura con i Vampire Weekend
le Tshirt erano quel qualcosa di dannatamente necessario.
Ci dicevano: va bene adesso facciamo qualcosa assieme per il tour, dovete vendere.
Penso che con questo album stiamo vivendo una sorta di Golden Age. C’è certamente qualcosa di più divertente adesso, probabilmente perche la Merch. Bootleg è in realta un dialogo con i fan.
Ezra Koenig
Lo schema è il seguente: Ezra posta qualche suo outfit stravagante, oppure discute di un tema interessante in una delle sue puntate del suo podcast e la community si scatena creando Tshirt, sticker o font memorabili. Non solo, tutto questo Merchandise che viene creato viene poi indossato dallo stesso cantante.
Il merito è anche della Pagina Instagram @Fromthefreezer che grazie al suo creatore, Dillon Kreiger, ha iniziato a postare tutto il merchandise dell’universo VW.

8 MINUTE CAPE COD
Durante un episido del Podcast, TimeCrisis, parlando della canzone più “Dead-style extended Jam” dell’universo Vampire Weekend, Ezra scelse Cape Cod Kwassa Kwassa e per scherzo naque il tormentone “8 minute cape cod“. Inutile dire che da li a poco arrivò la maglietta, indossata pure da Ezra e da Jake (Jake Longstreth ndr.).
Patagonia e Toblerone
Un altro elemento dell’universo Koenig è la serie animata, prodotta da Netflix, NeoYokio. Durante gli episodi si fa spesso riferimento al noto cioccolato Toblerone, amato dal protagonista. Il risultato? Stickers, meme e Tobleroni lanciati durante i concerti.
C’è anche della moda in tutto ciò, perchè Ezra è fissato dal bel gusto e dalle cose particolari. In qualche sua apparizione e shooting il frontman americano vestiva alcuni capi Patagonia. È bastato poco affinchè arrivassero baggies o felpe custom Patagonia con riferimenti all’universo VW.
Jokerman
Un’altro recurring joke fra Ezra e i fan è l’uso del font Jokerman, giunto anche nel merchandise ufficiale, ma presente soprattutto nelle molteplici creazioni bootleg. Perchè proprio un font così, diciamo, particolare? Perchè da buon memer, Ezra gestisce un account IG tutto dedicato alle avvistazioni di questo delirante font, in oggetti e ads dal dubbio valore estetico. Barocco.
Il Potere di influenzare
In questo breve case study sul mondo Bootleg capiamo che oggi, grazie ai social, è veramente semplice influenzare chi ti sta guardando e diventa immediatamente un’arma a doppio taglio. Ezra è sempre stato un personaggio attivo online ma solo ora ha percepito il reale potere di creare delle tendenze.
La moda e il marketing passano sempre di più sui social e diventa sempre più influente un peronaggio famoso che una buona pubblicità di un qualsiasi modello. Questo però rimane genuino e bello se non vi sono delle forzature esterne; Ezra ha creato un bellissimo rapporto con i fan e speriamo che la cosa nasca anche per altri gruppi, ma occhio a non far intromettere brand che poi imporranno delle tendenze volontariamente.
Merchandise e consumismo VS bootleg e autoproduzione
La mia passione per il merchandise, e in particolare per le stampe bootleg dei Vampire Weekend, ha sempre un po’ cozzato con il mio (lo ammetto, degli ultimi anni) approccio minimalista agli acquisti (per motivazioni ecologiche). Leggendo Naomi Klein, ho finalmente capito perchè amo alla follia il cappellino che mi sono procurata al loro concerto. Quello che ho comprato non è un cappellino: è il senso di appartenza ad un gruppo, quello dei fan dei Vampire Weekend. Quello che mi hanno venduto è un simbolo, potente, che rappresenta, in questo caso, il mio amore per la loro musica. Tutti i brand lo sanno benissimo, e con la sapiente costruzione di finti ideali, trasmessi subdolamente tramite la pubblicità, riescono a vendere qualsiasi tipo d’oggetto a prezzi altissimi. Ma nel caso della musica, le magliette della nostra band del cuore non sono simboli vuoti: rappresentano sentimenti e valori in cui realmente ci identifichiamo (nonchè un’importante guadagno per gli artisti emergenti e la loro crew). Ma per i Vampire Weekend, decisamente non più emergenti, preferisco quasi il bootleg. E non solo perchè nasce da un’autentica espressione di affetto e creatività: ma anche perchè molto spesso si tratta di reworking di capi usati, con tye dye o fai-da-te, e quindi di artigianato a basso impatto ambientale. In linea con l’ultimo album.
E voi seguite gruppi con un Fandom del genere? Vi piacerebbe avere un merchandise più dettagliato?
(Da un idea di Sam Schube)

Walter Giovanni Grillo: Amante della musica e dello sport, studia comunicazione all’università di Pisa. Blogger e Speaker per Radioeco dal 2019. Conduttore di Eravamo 4 amici al VAR

Alessandra Pafumi
Studentessa di biologia marina nata nel 1997, 9 stelle del cinema su 10 la fanno piangere. Gioca a fare la blogger e la speaker per RadioEco dal 2019. Gestisce Disconnected con Giulia Greco. Selfie un poco trash ma sto indossando il cappellino.