Da “portatrice sana” dell’aperitivo questo ennesimo fine settimana in isolamento inizia a starmi stretto, ma lo spirito di sopravvivenza mi aiuta e cerco il bello anche nelle piccole gioie quotidiane, e cosa c’è di più bello di un nuovo EP della deliziosa Joan Thiele? Ne parlo qui grazie alle amiche di Disconnected Giulia e Alessandra.
Chi è Joan Thiele?
La giovane cantautrice Joan Thiele è una delle artiste italiane più internazionali nel nostro panorama musicale, che fa della “mezcla genética” una vera e propria arte. Classe 1992, di origini italiane e svizzero-colombiane, è cresciuta tra Cartagena e l’Italia. Finito il liceo, si trasferisce in Inghilterra per fare musica. Sin da subito sviluppa una grande personalità artistica, dalla scelta di cantare in inglese, ai primi ascolti all’insegna della contaminazione tra l’energia dei Led Zeppelin e le suggestioni elettroniche contemporanee.
Nel 2016 è uscito il suo primo EP, “Joan Thiele”, anticipato dai singoli “Save Me” e “Taxi Driver”, sei brani inediti e una cover di Lauryn Hills “Lost Ones”.
Nel 2018 ha pubblicato l’album “Tango” che contiene i singoli ‘Armenia’ e “Polite”. Da vera “Ragazza di Porta Venezia” collabora con Myss Keta e altre colleghe alla realizzazione del singolo e poi del video “Le ragazze di Porta Venezia – The manifesto” in cui il suo soul incontra le sonorità hip-hop del brano, in un caleidoscopio di colori e volti. Sempre nel 2019 pubblica “Le Vacanze” primo singolo cantato in italiano e che anticipa il nuovo EP “Operazione Oro” uscito il 20 marzo.
L’album:
Operazione Oro è il primo EP in lingua italiana di Joan, disponibile tutte le piattaforme digitali via Polydor/Universal Music/Undamento, la produzione è della stessa Thiele con Zef, mentre il mix è a opera di Marco Caldera e il master di Giovanni Versari.
La copertina ha un’estetica minimal, sensuale e vintage in cui Joan appare accanto ad un’altra se stessa e ci introduce nel tema dell’EP ovvero il “doppio” (foto Giovanni Corabi).
Ascoltare Operazione Oro è un po’ come entrare in una dimensione onirica, distaccata dal tempo in cui la voce dell’artista ti conduce all’interno della sua storia, una storia di trasformazioni, cambiamenti, che cerca di far convivere elementi diversi in un’unica essenza.
Vi segnalo due tracce in particolare: il primo singolo “Le Vacanze” (diventato colonna sonora delle mie vacanze) è la classica storia del viaggio interiore, molto evocativo e “Puta” invece, secondo singolo estratto dall’EP, è una storia di violenza:
almeno una volta nella vita chi più chi meno, si è sentita “Puta”, uomo o donna che sia, indistintamente. Puta è violenza, fragilità e allo stesso tempo forza. Non bisogna aver paura di raccontare la fragilità, bisogna avere il coraggio di affrontarla.
Joan Thiele
La musica per la giovane cantautrice è “salvezza”.
Alla domanda se rimandare o meno l’uscita di questo EP (uscito questo 19 marzo) ha detto:
ho deciso di agire d’istinto/cuore e di pubblicarlo perché credo che il ruolo della musica oggi sia soprattutto questo: far star bene. Senza farsi troppe domande. Ascoltiamoci e cerchiamo di starci vicino, anche in questo momento così difficile. Spero che la musica che ho scritto vi faccia solo stare bene. Ne abbiamo tanto bisogno.
Perché ho scelto l’album?
Aspettavo con ansia questo nuovo album perché è una delle artiste italiane che seguo con più curiosità, riesce a non essere mai banale, a cambiare pelle rimanendo fedele a se stessa. Thumbs up Joanita!
Ps. vi consiglio di ascoltare tutta la discografia di Joan che mi ha ispirato nella scrittura:
- “Joan Thiele”
- “Tango”
- “Operazione Oro”
Bonus track: “Le ragazze di Porta Venenzia – The Manifesto”
Cosa ne pensa Alessandra?
Grazie Cristina per avermi fatto riscoprire Joanita, che avevo perso per strada dopo il primo EP. Con Operazione Oro, è stato amore a primo ascolto. Musica piena di ritmo e sentimento, con tanti spunti, e proprio quelli che piacciono a me. Seguendola su Instagram, ho scoperto i suoi ascolti preferiti, che si intrecciano tutti nel tessuto sonoro del disco. C’è la passione per le dive italiane (cita Mina, ma ama anche Ornella Vanoni), e infatti si atteggia come se venisse da un’altra epoca: ma sa esprimersi nella nostra, con un r&b modernissimo e sonorità latine. Immediato il paragone la conterranea colombiana Kali Uchis, mia amata queen della psichedelia urban, ma anche Lana Del Rey, sad diva per eccellenza (forse però più evidente in Tango). Amatissime da Joan anche le cantautrici folk anni 60-70, che certo la aiutano nel songwriting autobiografico di questo album, tutto basato sulla sua storia famigliare. Ho apprezzato molto anche la citazione di Devendra Banhart in Puta. Disco spezzacuore tutto da ballare.

Autrice: Cristina Pedicino
Nata sotto il segno del Cancro, studia Giurisprudenza all’Università di Pisa. Amante della musica dal vivo, ha una fissa per i dettagli. In Radioeco dal 2020.