“Il mondo che ci circonda è disgustoso e sordido. Io non cerco di imbellettarlo come fa il 99% delle pellicole hollywoodiane.”
-Quentin Tarantino
Tra gli sfortunati che dovranno festeggiare il loro compleanno in quarantena, dobbiamo annoverare anche un attore, regista, produttore e sceneggiatore statunitense, Quentin Tarantino.
Tarantino nasce il 27 Marzo 1963 a Knoxville, la madre era un’infermiera, rimasta incinta all’età di soli sedici anni, e abbandonata dal padre di Tarantino prima che lui nascesse.
La sua vita fu sempre segnata dalla passione per il cinema, nonostante il trauma avuto all’età di sei anni a causa del film Bambi, che lo fece piangere per ore ed ore, venendo ancora ricordato da Tarantino come il suo incubo cinematografico. Fin da giovanissimo inizia ad appassionarsi agli spaghetti-western, diventando grande fan di Sergio Leone e creando poi, all’età di soli quattordici anni, la sua prima sceneggiatura. A sedici anni decise di interrompere i suoi studi ed iniziare a lavorare come maschera al “Pussycat”, un cinema porno di Torrence.
Durante gli anni ’80 iniziò a lavorare presso un videonoleggio a Manhattan, e nel 1986, mentre ancora lavorava, esordì per la prima volta come regista e sceneggiatore in una pellicola in bianco e nero che prese il nome di “My best friend’s birthday”. Il cast e la troupe erano composti dai suoi colleghi, e le riprese si protrassero per ben tre anni. Sfortunatamente, il sogno di Tarantino non decollò mai a causa di un errore di laboratorio, che portò alla distruzione di gran parte della pellicola lasciando integri soltanto 36 minuti.
Ma a stravolgere le sorti del suo destino fu l’incontro ad una festa, con il produttore Lawrence Bender, proprio da quell’incontro, infatti, nacque il suo primo film, “Le Iene”. A seguito del successo ottenuto, nel 1994, Tarantino diede vita ad un altro grande cult del cinema, “Pulp Fiction”, che si aggiudicò l’Oscar come miglior sceneggiatura originale, vincendo anche la Palma d’oro al Festival di Cannes.

Di certo la carriera di Tarantino è stata costellata da grandi successi, che lo hanno portato ad essere riconosciuto, anche dai meno esperti, come un artista bizzarro e poliedrico. Nei suoi film rappresenta un mondo in cui la violenza ne fa da padrone, basti pensare ad un altro grande successo del regista, Kill Bill Vol.1, in cui sono stati utilizzati per una sola scena più di 1700 litri di sangue finto. È proprio questa violenza grottesca, e il suo black humor, che hanno da sempre caratterizzato tutte le sue opere.
Inoltre Tarantino, non si limita soltanto a dirigere, ma prende parte anche al cast, ricoprendo piccoli ruoli all’interno delle sue pellicole, che molto spesso muoiono presto.
La figura di Tarantino è resa ancora più bizzarra da una sua ossessione. Nelle sue pellicole vi è infatti una grande attenzione per i piedi femminili, ne sono degli esempi la scena di ballo presente in Pulp Fiction, in cui Uma Thurman si ritrova a ballare a piedi nudi con John Travolta, o le molte scene presenti nella sua ultima produzione “C’era una volta a…Hollywood” in cui molto spesso gli attori sono a piedi nudi.
Di certo Tarantino è un uomo che ha fatto, e che continua a fare, la storia del cinema, riuscendo a portare davanti agli occhi dello spettatore uno spettacolo unico nel suo genere.

Autore: Federica Tumbiolo
Classe 1995. Studia Giurisprudenza all’Università di Pisa. Fa parte di Radioeco dal 2019