#iorestoacasa – il mondo aveva bisogno di una tregua

L’emergenza mondiale del nuovo coronavirus ci ha procurato diversi problemi sanitari ed economici. In questo post, però, non parleremo di questi argomenti, ma della tregua che il nostro pianeta ha ottenuto da parte di noi umani.

Non è una novità per nessuno di noi la consapevolezza che le nostre attività sono responsabili, in gran parte, dei disturbi ecologici sulla Terra, e, in questi ultimi giorni in cui ci siamo fermati per arginare la diffusione del nuovo coronavirus, è stato possibile individuare molteplici riduzioni nei livelli di inquinamento atmosferico.

Il numero delle vittime causate dall’inquinamento atmosferico è elevatissimo

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il numero di morti dovuti all’inquinamento atmosferico è di 4.2 milioni all’anno in tutto il mondo e circa il 92% della popolazione mondiale abita in zone dove la qualità dell’aria è inferiore a quella stabilita dall’OMS.

Le misure di restrizione per combattere le infezioni da coronavirus sembrano essere responsabili del calo dell’inquinamento atmosferico sia in Cina che in Europa. Queste immagini satellitari dimostrano come la concentrazione di diossido di azoto sopra le regioni settentrionali italiane sia diminuita drasticamente a partire dall’inizio di quest’anno fino all’inizio di marzo.

Il Nord Italia è una delle zone più inquinate dal diossido di azoto (NO2), uno dei principali gas inquinanti, responsabile di malattie come l’asma e altri problemi polmonari, in Europa. La diminuzione del 10% della concentrazione di NO2 è una delle conseguenze secondarie delle misure restrittive relative al contenimento della pandemia del Covid-19.

François Gemenne, scienziato del The Hugo Observatory, ha rilevato in uno studio che la quarantena globale ridurrà in maniera più efficace il numero di vittime da inquinamento atmosferico rispetto a quello dei decessi per infezione da coronavirus.

“Stranamente, penso che il bilancio delle vittime del coronavirus alla fine della giornata potrebbe essere positivo, se si considerano le morti per inquinamento atmosferico”

François Gemenne

Per approfondire queste statistiche, potete leggere questo articolo su “Forbes”.

Venezia più pulita, o almeno è cosi che ci sembra

I canali di Venezia non sono stati così trasparenti negli ultimi 60 anni e, in seguito alle misure che limitano il movimento di persone, le acque dei canali sono più limpide che mai.

In realtà l’acqua dei canali non è più pulita: questo è, in realtà, il risultato del deposito dei sedimenti, che prima erano portati in superficie a causa del costante movimento delle acque provocato dalla costante circolazione di persone sui traghetti, sui vaporetti e sulle tipiche gondole.

Ma questo non significa che, alla fine, le acque limpide non rappresentino un cambiamento ecologico, anzi, l’effetto di decantazione delle particole, avendo reso l’acqua trasparente, unito all’assenza di mezzi di trasporto, ha attratto ovunque più animali come cigni e pesci che prima non erano così presenti.

Anche se l’acqua non è effettivamente più pulita, le emissioni di diossido di azoto si sono ridotte grazie alla scarsa attività di vaporetti, traghetti e gondole. Ciò può rappresentare un cambiamento nelle vite di tutti, anche se solo per un breve periodo. La riduzione nell’emissione di gas tossici è stata individuata in tutto il mondo e la causa dipende sempre dal luogo osservato. In Cina le emissioni sono state meno intense perché le industrie più inquinanti hanno fermato la loro produzione, e, dal momento che la loro principale fonte energetica è il carbone (contenente una percentuale di azoto), i livelli di NO2 emesso si sono abbassati. In Italia, però, le principali fonti energetiche sono il gas naturale, che è molto meno inquinante rispetto al carbone, e altre fonti rinnovabili, quindi l’attenuazione dell’inquinamento atmosferico che osserviamo sopra le regioni del Nord è il risultato della diminuzione degli spostamenti in macchina e di effetti atmosferici naturali, come il vento che disperde la nuvola di diossido di azoto.

E dopo la quarantena?

È evidente che le nostre abitudini e le industrie danneggiano il pianeta e che, quando interrompiamo queste attività, il nostro impatto sulla Terra si riduce drasticamente, ma come torneremo dopo queste settimane di isolamento? Prenderemo tutti le nostre macchine invece che raggiungere la nostra destinazione in bici o a piedi? Le industrie torneranno a immettere gas tossici nell’atmosfera?

È assolutamente un momento difficile per tutti, siamo abbastanza sicuri che a nessuno di voi, come neppure a noi, piace restare sempre a casa, ma vi giuriamo che riusciremo a combattere questa epidemia e, piano piano, ritorneremo alla nostra routine.

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fernando sicnero junior

Autore: FERNANDO SINCERO JUNIOR

Studente di Architettura e Urbanistica, Fernando è affascinato dalle città e le loro storie. Crede che l’architettura abbia il potere di cambiare le persone, non solo attraverso luoghi costruiti ma anche storie raccontate. Fa parte di RadioEco dal 2019.

Instagram@fernando.sincero

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