Per la rubrica settimanale “Le donne da cui trarre esempio”, oggi vi racconto la storia di Emma González, attivista e leader degli studenti americani contro le armi.
Come mai ho deciso di iniziare questa rubrica, l’ho già spiegato precedentemente, attraverso una mia vicenda personale, nel primo articolo che racconta la storia di Khalida Jarrar.
Solo una cosa mi preme scriverla sempre in ogni articolo di “Le donne da cui trarre esempio” ed è:
Essere donna non è un difetto, ma un simbolo di libertà e forza. Femminismo non significa supremazia del genere femminile, ma parità di genere e rispetto, perché femminismo è giustizia e solidarietà. Perciò donne e uomini siate femminist* e rompete le catene del passato, onorate chi ha combattuto per voi e chi vi ha permesso di essere, oggi, ciò che volete essere.
Siate liberi.
E adesso mettetevi comodi e prendete appunti da chi ha trasformato il proprio dolore in forza e coraggio, ovvero Emma González.

La storia di Emma González
Emma González, classe 2000, è conosciuta su Twitter come @Emma4Change e della lotta per il cambiamento di alcune leggi del suo Paese ne ha fatto non solo un nickname, ma il suo obiettivo di vita.
Si definisce sul magazine Harper’s Bazaar: “18 anni, cubana e bisessuale. Sono così indecisa da non sapere scegliere il mio colore preferito e sono allergica a 12 cose. Disegno, dipingo, lavoro all’uncinetto, cucio, ricamo e faccio qualsiasi cosa si possa fare con le mani mentre guardo Netflix”.
La vita d Emma González cambiò radicalmente nel pomeriggio del 14 febbraio, quando 17 studenti e insegnanti sono rimasti uccisi in una sparatoria di massa alla Marjory Stoneman Douglas High School.
Emma González era nell’auditorium della scuola, dove stava seguendo una lezione, quando improvvisamente è scattato l’allarme antincendio. Squadre SWAT entrarono nel campus e le autorità urlavano al codice rosso, mentre gli studenti venivano portati nell’auditorium, dove era presente Emma González, con l’ordine di nascondersi in mezzo ai sedili pieghevoli. È lì che Emma González capì che c’era qualcosa che non andava e, tenendo le mani su quelle dei compagni, cercava di rassicurarli, mentre questi cercavano freneticamente notizie su internet di quello che stesse accadendo.
Non potevano immaginarsi che un loro ex-compagno sarebbe entrato con un’arma da fuoco dentro la scuola per uccidere 17 persone. 17 studenti e insegnanti della scuola che lui stesso ha frequentato, dove si è formato e cresciuto.
Solo tre giorni dopo il massacro, Emma González raccoglie tutto il suo coraggio e la sua forza per lanciare un messaggio ben chiaro ai politici americani, affinché non accadesse più nulla del genere.
Tiene un discorso in una manifestazione di controllo delle armi a Fort Lauderdale, in cui denuncia il presidente Trump, altri politici e la NRA per non aver inasprito le leggi sulle armi, che avrebbe potuto impedire “le centinaia di tragedie insensate che si sono verificate”.
“A tutti i politici che prendono finanziamenti dalla Nra: vergognatevi“
Emma González
“Sei minuti e 20 secondi. In poco più di sei minuti 17 nostri amici si sono stati portati via. 15 sono rimasti feriti e tutti sono cambiati per sempre. Chi c’era capisce cosa sto dicendo, chiunque sia stato toccato dalla morsa della violenza delle armi da fuoco capisce“
Il suo discorso è stato trasmesso a livello nazionale e il suo nome ha iniziato a fare tendenza su Twitter quel pomeriggio. Ha creato la sua pagina @Emma4Change per promuovere leggi più restrittive sulle armi da fuoco e insieme ad altri sopravvissuti di Parkland ha fondato March for Our Lives, un’organizzazione senza scopo di lucro e apolitica, che spinge per avere leggi che regolamentino il possesso di armi da fuoco.
Oggi González vanta 1,66 milioni di follower su Twitter, centinaia di migliaia in più rispetto ai 710.000 dell’NRA.
Lei e altri attivisti di Parkland, tra cui Cameron Kasky, Jaclyn Corin e David Hogg, sono stati presenti in riviste e intervistati su innumerevoli programmi di notizie.
Di seguito riporto una parte, a mio parere significativa, nell’ambito di questa rubrica, dell‘intervista di Variety a Emma González, fatta dopo averla nominata una delle 5 onorificenze “Power of Women” del 2018.
Vi lascio alle sue parole:
Che consiglio daresti alle giovani donne che stanno crescendo in un’era in cui l’empowerment femminile è così vitale ad ogni livello?
Alle giovani donne che stanno crescendo in un’era di emancipazione femminile, è importante ricordare quella citazione di Eleanor Roosevelt: “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso.”
Molte persone in questo mondo non sono educate a comprendere il concetto di consenso in tutti i settori della vita ed è importante che gli autori del consenso non vengano trattati come vittime quando vengono giustamente attaccati.
Le donne hanno il potere di fare qualsiasi cosa gli uomini possano fare, proprio come le persone di colore hanno il potere di fare qualsiasi cosa gli ispanici possano fare, e le persone gay hanno il potere di fare qualsiasi cosa le persone eterosessuali possano fare, e le persone trans hanno il potere di fare qualsiasi cosa la gente cis può fare. Il governo di questo Paese è stato costretto a lavorare lentamente, ma se eleggiamo le persone giuste e continuiamo a muoverci più velocemente, cambieremo il nostro mondo in meglio. Le donne devono sentirsi fiere di condividere le proprie storie e che queste abbiano il loro effetto sui responsabili e i responsabili del sistema, che fanno sì che le donne abbiano storie da condividere, in primo luogo a loro si deve ricordare che il loro comportamento è disgustoso e vergognoso. Ti sto guardando, Brett Kavanaugh.
[…] Questo è uno sforzo che tutti i sessi devono affrontare.
Ti consideri una femminista?
Il femminismo è definito come la difesa dei diritti delle donne sulla base dell’uguaglianza dei sessi. Mi descrivo davvero come una femminista perché credo che l’uguaglianza dei sessi (e di tutti i sessi) dovrebbe essere le fondamenta della nostra società.

Autore: Sara Binelli
Nonostante si presenti sempre con addosso una mantella di cinismo elegante, sotto è vestita da inguaribile romantica. Ama la scrittura e le piace far ridere gli altri.
Segretario d’Associazione (part-time) e segretaria del Presidente (full-time), è Responsabile dell’Area News e del Social Team di Radioeco, di cui ne fa parte dal 2017.