Dopo una lunga attesa dovuta a una lunga sessione esami, ritorniamo con un Masseduction. Questa volta abbiamo dovuto dividere l’episodio in due parti, perchè non bastiamo noi ad essere disconnesse, ci si mette anche Mixcloud! Vi consigliamo caldamente di ascoltare la seconda parte, per gli altissimi riferimenti culturali, da Bojack Horseman fino a Morgan insomma. Alessandra si scusa perchè ha ricominciato a parlare veloce quando aveva promesso a tutti che avrebbe smesso.
Nella terza puntata (recuperate subito la prima e la seconda!) parliamo di Masseduction, il quinto album di Annie Clark, ossia St Vincent. L’omaggio nella scelta del nome d’arte è duplice: al St Vincent Hospital ci morì il poeta Dylan Thomas, tra l’altro citato da Nick Cave in there she goes my beautiful world; in soldoni è stato scelto perché è il posto in cui la poesia muore (molto evocativo).
Se volete conoscere i testi dell’album, cliccate qui, e leggete le brilllanti parole di Annie mentre ci ascoltate.
L’album si presenta subito come molto personale e intimista; d’altronde è il frutto di una lunga gestazione, in cui si passa dai racconti sulle dipendenze che l’hanno vista in primis protagonista, alle delicate dediche fino alla critica. A esser presa di mira è l’America, vuota, ipocrita, dipendente all’immagine prestabilita di bellezza che essa stessa propone e ancora tristemente molto legata a un’ambiente di dipendenze.
Diversamente da come si potrebbe percepire guardando la copertina del disco, Annie Clark ci mette proprio la faccia: riprendendo le sue parole, ‘’volevo creare qualcosa su cui le persone potessero ballare, finchè poi, ascoltando le parole, avrebbero iniziato a piangere.’’
E va proprio così perché se non si piange, quantomeno si riflette: quel “cause you and me we’re not meant for this world’’ in Hang on me è molto umano e nasconde il rifiuto a un mondo che non riconosce adatto a sé e che porta inevitabilmente alla solitudine e all’isolamento, anche dopo la parentesi psicofarmaci e dopo aver capito quanto effimero potesse essere il loro effetto sul reale cambiamento del mondo.
Masseduction: la seduzione quindi da che parte sta? Lei, icona glam quale è, sicuramente è molto eccentrica nei suoi video e nei suoi live, ma lo sono anche le masse stesse e forse anche la società ageless, che su di lei esercita tanta influenza.
Nel disco confluisce molto synth (a volte diventa quasi asettico e forzato), poche chitarre e il sax di Kamasi Washington. Poi nella seconda parte del disco, protagonista assoluto è il pianoforte, come in ‘’Happy Birthday Johnny’’ e ‘’New York’’.
Giulia e Alessandra
P.S. : ma non vi sembra che l’intro di Pills assomigli un po’ a Out of control dei Chemical Brothers?
P.P.S. : cercateci su instagram!